Le tre modalità del fare risvegliato
Vi sono tre vie in cui la coscienza può fluire in quello che fate e così attraverso di voi in questo mondo, tre modalità con le quali potete allineare la vostra vita con il potere creativo dell’universo. Modalità significa la frequenza di energia sotterranea che fluisce in quello che fate, e connette la vostra azione con la coscienza risvegliata che sta emergendo in questo mondo. Quello che fate non sarà funzionale e sarà dell’ego fino a che non sorgerà da una di queste tre modalità. Esse possono cambiare nel corso di una giornata, anche se una di loro sarà dominante durante un certo stadio della vostra vita. Ogni modalità è appropriata a certe situazioni.
Le modalità del fare risvegliato sono: l’accettazione, il gioire e l’entusiasmo. Ognuna di esse rappresenta una certa frequenza vibrazionale della coscienza. Avete bisogno di essere vigili per essere sicuri che una di esse operi ogni volta che siete impegnati in qualsiasi cosa stiate facendo, dal compito più semplice al più complesso. Se non siete nello stato o dell’accettazione o del gioire o dell’entusiasmo, guardate attentamente e scoprirete che state creando sofferenza per voi e per gli altri.
L’ACCETTAZIONE
Quando non potete gioire nel fare una cosa, potete almeno accettare che questo è quello che dovete fare. Accettazione significa: per adesso, questo è ciò che questa situazione, questo momento mi richiedono di fare, e così lo faccio volentieri. Abbiamo già parlato a lungo dell’importanza dell’accettazione interiore di cosa accade, e l’accettazione di cosa dovete fare è solo un altro aspetto della stessa cosa. Per esempio, probabilmente non sarete capaci di gioire cambiando la gomma bucata della vostra auto, di notte, nel mezzo di “chissà dove” e sotto una pioggia battente – per cui lasciamo perdere l’entusiasmo – ma potete portarvi l’accettazione. Compiere un’azione in uno stato di accettazione significa essere in pace mentre la state facendo. La pace è una sottile vibrazione di energia che allora fluisce in quello che fate. In superficie, l’accettazione sembra uno stato passivo, ma in realtà è attiva e creativa perché porta in questo mondo qualcosa di completamente nuovo. Quella pace, quella sottile vibrazione di energia, è coscienza, e una delle vie in cui entra in questo mondo è attraverso un’azione “arresa”, un aspetto della quale è l’accettazione.
Se non potete né gioire, né portare l’accettazione in quello che state facendo, fermatevi. Altrimenti, non vi state prendendo la responsabilità della sola cosa di cui potete realmente prendervi la responsabilità, che è anche la sola cosa, guarda caso, che conta realmente: il vostro stato di coscienza. E se voi non vi state prendendo la responsabilità del vostro stato di coscienza, non vi state prendendo la responsabilità della vita.
IL GIOIRE
La pace che arriva con un’azione arresa si trasforma in un senso di vitalità quando voi realmente gioite di quello che state facendo. Il gioire è la seconda modalità del fare risvegliato. Sulla nuova terra il gioire rimpiazzerà la bramosia, come potere che fornisce la motivazione dietro le azioni delle persone. La bramosia deriva dall’illusione dell’ego di essere un frammento separato, disconnesso dal potere che è alla base di tutta la creazione. Attraverso il gioire, vi collegate con quello stesso potere creativo.
Quando il momento presente diventa il punto focale della vostra vita, invece del passato e del futuro, la vostra abilità di gioire di quello che fate, e con essa la qualità della vostra vita, cresce incredibilmente. La gioia è un aspetto dinamico dell’Essere. Quando il potere creativo dell’universo diventa cosciente di se stesso, si manifesta come gioia. Non dovete attendere che qualcosa di “significativo” entri nelle vostre vite così per poter finalmente gioire di quello che fate. Nella gioia vi è molto più significato di quello di cui potrete mai aver bisogno. La sindrome di “aspettare per incominciare a vivere” è una delle illusioni più comuni dello stato inconscio. L’espansione e i cambiamenti positivi, d’altro canto, è più probabile che entrino nella vostra vita se potete già gioire di ciò che state facendo, invece di aspettare qualche cambiamento per poter incominciare a gioire di ciò che fate. Non chiedete alla mente il permesso di gioire. Tutto quello che otterrete saranno un sacco di ragioni del perché non potete gioirne. “Non ora” dirà la mente “non vedi che sono occupata? Non c’è tempo. Forse domani potrai cominciare a gioire…” Quel domani non giungerà mai, fino a che non incominciate a gioire di ciò che fate, adesso.
Quando dite: “Gioisco quando faccio questo o quello”, in realtà è una falsa percezione. Fa apparire la gioia come se provenisse da ciò che fate, ma non è così. La gioia fluisce dalla vostra profonda interiorità in quello che fate e quindi nel mondo. La falsa percezione che la gioia derivi da quello che fate è normale, ed è anche pericolosa perché genera la credenza che la gioia sia qualcosa che possa derivare da qualcosa d’altro, da un’attività o da un oggetto. Allora vi aspettate che il mondo vi porti gioia e felicità. Ma non può farlo. Ecco perché molte persone vivono in una frustrazione costante. Il mondo non dà loro quello di cui pensano di aver bisogno.
Allora, qual è la relazione tra qualcosa che fate e lo stato di gioia? Voi gioirete di qualsiasi attività nella quale siete completamente presenti, qualsiasi attività che non sia solo un mezzo per un fine. Non è l’azione che state facendo che vi dà veramente gioia, ma il profondo senso di vitalità che vi fluisce. Quella vitalità è una cosa sola con chi siete. Significa che, quando gioite nel fare qualcosa, state realmente sperimentando la gioia dell’Essere nel suo aspetto dinamico. Ecco perché ogni cosa di cui gioite vi connette con il potere che sta dietro tutta la creazione.
Ecco qui, una pratica spirituale che porterà un potenziamento e un’espansione creativa nella vostra vita. Fate una lista di un certo numero di attività quotidiane di routine che svolgete di frequente. Includete attività che potete considerare poco interessanti, noiose, irritanti o stressanti. Non includete niente che detestate o odiate fare. Quello è il caso in cui o accettate o smettete di fare ciò che fate. La lista può includere il viaggio per andare e tornare dal posto di lavoro, lo shopping, il bucato o qualsiasi cosa che trovate tediosa o stressante nella vita quotidiana.
Poi, tutte le volte che siete impegnati in queste attività, lasciate che siano un veicolo per la vigilanza. Siate assolutamente presenti in quello che fate e sentite la vigile, viva quiete dentro di voi nel sottofondo delle attività. Scoprirete presto che quello che fate in tale stato di elevata consapevolezza, invece di essere stressante, tedioso o irritante, in realtà è diventato divertente. Per essere più precisi, quello di cui state gioendo non è realmente l’azione esterna, ma la dimensione interiore della coscienza che fluisce nell’azione. Questo è trovare la gioia dell’Essere in ciò che state facendo. Se sentite che la vostra vita manca di significato o è troppo stressante o noiosa, è perché non avete portato quella dimensione nella vostra vita. Essere coscienti di quello che fate non è ancora diventato il vostro scopo principale.
Mentre la nuova terra sorge, sempre più persone scoprono che il loro proposito principale nella vita è portare la luce della coscienza in questo mondo, e così usare qualunque cosa facciano come un veicolo per la coscienza.
La gioia dell’Essere è la gioia di essere coscienti.
Quindi la coscienza risvegliata sostituisce l’ego e incomincia a dirigere la vostra vita. Potete allora scoprire che un’attività che svolgevate da molto tempo, inizia naturalmente a espandersi in qualcosa di molto più grande quando è potenziata dalla coscienza.
Le persone che, attraverso un’azione creativa, arricchiscono la vita degli altri fanno semplicemente quello di cui gioiscono senza voler raggiungere o diventare qualcosa di speciale attraverso quell’attività. Possono essere musicisti, artisti, scrittori, scienziati, insegnanti o costruttori, o possono manifestare nuove strutture sociali o nuove strutture imprenditoriali, risvegliate. Qualche volta, per alcuni anni, la loro sfera di influenza può rimanere piccola; poi può accadere che, improvvisamente o gradualmente, un’onda di potenziamento creativo fluisca in ciò che fanno, e che la loro attività si espanda al di là di qualsiasi cosa abbiano mai immaginato e che tocchi innumerevoli altre persone. In aggiunta al gioire, vi è ora un’intensità in ciò che fanno, e con questo arriva una creatività che va oltre qualunque cosa un umano comune possa mai realizzare.
Ma non lasciate che questo vi dia alla testa, perché è là che si può nascondere un resto di ego. Siete ancora un uomo comune. Ciò che è fuori dal comune è cosa passa attraverso di voi nel mondo. Ma condividete quell’essenza con tutti gli esseri. Il poeta persiano e maestro sufi del quattordicesimo secolo, Hafiz, espresse questa verità in modo molto bello: “Io sono un foro in un flauto attraverso il quale si muove il respiro di Cristo. Ascoltate questa musica”.1
L’ENTUSIASMO
Vi è anche un’altra via di manifestazione creativa che può sorgere in coloro che rimangono fedeli al loro proposito interiore del risveglio. Improvvisamente un giorno sanno cosa è il loro proposito esteriore. Hanno una grande visione, un obiettivo, e da allora in poi lavorano per raggiungerlo. Il loro obiettivo o visione è di solito connesso in qualche modo con qualcosa che stanno già facendo, sia pure in scala minore, e di cui gioiscono. Questo è dove il terzo modello di fare risvegliato sorge: l’entusiasmo.
L’entusiasmo significa che vi è un gioire profondo in quello che fate con in più una visione in direzione della quale lavorate. Quando aggiungete un obiettivo al gioire, il campo di energia o la frequenza vibrazionale cambia. Un certo grado di quello che potremmo chiamare tensione strutturale viene ora aggiunto al gioire, che così diventa entusiasmo. Al culmine dell’attività creativa, alimentata dall’entusiasmo, dietro quello che fate vi saranno una incredibile intensità ed energia. Vi sentirete come una freccia lanciata verso l’obiettivo, e vi godrete il viaggio.
All’osservatore esterno potreste apparire sotto stress, ma l’intensità dell’entusiasmo non ha niente a che vedere con lo stress. Diventate stressati quando volete arrivare al vostro obiettivo più di quanto vogliate fare ciò che state facendo. In quel caso, l’equilibrio tra il gioire e la tensione strutturale manca, e quest’ultima ha vinto. Quando vi è stress, di solito è un segno che l’ego è ritornato, e voi vi state tagliando fuori dal potere creativo dell’universo. Al suo posto vi sono solo la forza e la tensione della bramosia dell’ego, e così dovete lottare e “lavorare duramente” per farcela. Lo stress diminuisce sempre sia la qualità sia l’efficienza di ciò che fate sotto la sua influenza. Inoltre vi è anche un forte legame tra stress ed emozioni negative, come l’ansietà e la rabbia. È tossico per il corpo e si comincia ora a riconoscerlo come una delle cause principali delle malattie cosiddette “degenerative”, come il cancro e le patologie cardiache.
A differenza dello stress, l’entusiasmo ha una frequenza di alta energia e così risuona con il potere creativo dell’universo. Ecco perché Ralph Waldo Emerson disse che “Niente di grande è stato mai raggiunto senza entusiasmo”.2
La parola “entusiasmo” deriva dal greco antico, en e theós che significa “in dio”. E la parola che ne deriva è enthousiàzein che significa “essere posseduti da un dio”. Con l’entusiasmo scoprirete che non dovete fare tutto da soli. Infatti, non vi è niente di significativo che potete fare da soli. L’entusiasmo duraturo porta nell’esistenza un’onda di energia creativa, e tutto quello che dovete fare a quel punto è solo “cavalcare l’onda”.
L’entusiasmo genera un potenziamento incredibile in ciò che fate, così che tutti quelli che non hanno accesso a quel potere guarderanno ai “vostri” risultati con ammirata soggezione e vedranno questi risultati come ottenuti da voi. Comunque, voi sapete la verità che Gesù ha indicato quando ha detto: “Io non posso fare nulla da me stesso”.3
A differenza dalla bramosia dell’ego, che crea opposizioni proporzionalmente alla sua intensità, l’entusiasmo non si oppone mai. Non si confronta. La sua attività non crea vincitori e perdenti. È basata sull’inclusione, non sull’esclusione, degli altri. Non ha bisogno di usare e manipolare le persone perché è il potere della creazione stessa e così non ha bisogno di prendere energia da qualche fonte secondaria. La bramosia dell’ego tenta sempre di prendere da qualcosa o da qualcuno; l’entusiasmo al contrario dà dalla sua abbondanza. Quando l’entusiasmo incontra degli ostacoli in forma di situazioni avverse o di persone che non cooperano, non attacca mai ma ci gira intorno e, grazie alla flessibilità o con l’apertura, trasforma l’energia di opposizione in qualcosa di utile, trasforma il nemico in amico.
L’entusiasmo e l’ego non possono coesistere. Uno implica l’assenza dell’altro. L’entusiasmo sa dove sta andando, ma allo stesso tempo, è profondamente in unione con il momento presente: la fonte della sua vitalità, la sua gioia e il suo potere. L’entusiasmo non vuole nulla perché non gli manca niente. È una sola cosa con la vita e per quanto siano dinamiche le attività ispirate dall’entusiasmo, voi non perdete voi stessi in esse. E rimane sempre uno spazio quieto ma intensamente vivo al centro della ruota, un nucleo di pace nel mezzo dell’attività che comprende sia la fonte di tutto sia il tutto da cui la fonte non è toccata.
Grazie all’entusiasmo entrate in un totale allineamento con il principio creativo esteriore dell’universo, ma senza identificarvi con le sue creazioni, come dire senza l’ego. Dove non vi è identificazione, non vi è attaccamento, una delle grandi fonti di sofferenza. Una volta che un’onda di energia creativa è passata, la tensione strutturale diminuisce di nuovo e rimane la gioia in quello che state facendo. Nessuno può vivere nell’entusiasmo tutto il tempo. Una nuova onda di energia creativa può arrivare più tardi e portare un rinnovato entusiasmo.
Quando il movimento di ritorno verso la dissoluzione della forma si è stabilizzato, l’entusiasmo non vi serve più. L’entusiasmo appartiene al ciclo rivolto all’esterno della vita. È solo attraverso l’arrendersi che potete allineare voi stessi con il movimento di ritorno, il ritorno a casa.
Per riassumere: il gioire di quello che state facendo, combinato con un obiettivo o una visione verso cui lavorate, diventa entusiasmo. Anche se avete un obiettivo, quello che fate nel momento presente deve rimanere il punto focale della vostra attenzione; altrimenti, cadrete fuori dall’allineamento con il proposito universale. Assicuratevi che la vostra visione o obiettivo non sia un’immagine gonfiata di voi stessi e quindi una forma nascosta di ego, come il desiderio di diventare una stella del cinema, un famoso scrittore o un ricco imprenditore. Assicuratevi anche che il vostro obiettivo non sia focalizzato sull’avere questo o quello, come una villa al mare, la vostra azienda o dieci milioni di dollari in banca. Un’immagine ingrandita o una visione di voi stessi come chi possiede questo o quello, sono tutti obiettivi statici e quindi non vi danno alcun potere. Invece, assicuratevi che i vostri obiettivi siano dinamici, vale a dire puntate su una attività in cui siete coinvolti e grazie alla quale siete connessi ad altri esseri umani così come al tutto. Invece di vedervi come un famoso attore o scrittore o qualcosa di simile, vedete voi stessi come fonte d’ispirazione per molte altre persone, e arricchite così la loro vita mediante il vostro lavoro. Sentite come quell’attività arricchisca o approfondisca non solo la vostra vita ma anche quella di moltissimi altri. Sentite voi stessi come un’apertura attraverso la quale l’energia fluisce dalla Fonte non manifestata di tutta la vita per il bene di tutti.
Ciò implica che il vostro obiettivo o visione sia quindi già una realtà dentro di voi, a livello mentale ed emozionale. L’entusiasmo è il potere che trasferisce l’impronta mentale nella dimensione fisica. Questo è l’uso creativo della mente, ed è per questo che non vi è coinvolta bramosia. Voi non potete manifestare quello che volete; potete solo manifestare ciò che già avete. Potete avere ciò che volete attraverso il duro lavoro e lo stress, ma non è la modalità della nuova terra. Gesù diede la chiave all’uso creativo della mente e alla manifestazione cosciente della forma quando disse: “Perciò vi dico: tutto quello che chiedete nella preghiera, credete di averlo già ottenuto e vi sarà concesso”.4