Il monaco dalle mani sudate
Kasan, un monaco e maestro zen, stava officiando il funerale di un nobile famoso. Mentre aspettava che il governatore della provincia e altri signori e signore arrivassero, notò che aveva le palme delle mani sudate.
Il giorno seguente radunò i suoi discepoli e confessò loro di non essere ancora pronto per essere un vero maestro. Spiegò che gli mancava ancora la capacità di comportarsi ugualmente di fronte a tutti gli esseri umani, fossero essi mendicanti o re. Non era ancora capace di guardare oltre i ruoli sociali e le identità concettuali e vedere come tutti gli esseri umani fossero uguali. Così se ne andò e diventò discepolo di un altro maestro. Ritornò da quelli che erano stati i suoi discepoli otto anni più tardi, illuminato.