GLOSSARIO
AGGER terrapieno difensivo.
ARCA cassapanca.
ARCARII schiavi addetti alle arcae, spesso guardarobieri.
ARCHIMAGIRUS capocuoco.
ARS MEDICA medicina.
ARS NOTORIA forma di scrittura rapida, analoga alla nostra stenografia.
ASINELLA serva di taverna, avente anche funzione di prostituta.
BALNEATORES bagnini.
BULLA palla cava d’oro o di metalli meno pregiati, che conteneva al suo interno erbe scaramantiche. Veniva portata al collo dai bambini fino al giorno in cui indossavano la toga virile.
CALCEI stivaletti.
CALIGAE sandali militari in pelle e cuoio con suola chiodata.
CARRUCAE carri pesanti, anche da viaggio, talvolta con funzioni simili alle nostre carozze-letto.
CAUPONA taverna.
CELLA NIVARIA ghiacciaia.
CERVESIA birra.
CLAVIS ADULTERA grimaldello.
CLIENTES i protetti di un patrono, che si recavano a casa sua ogni mattina per omaggiarlo con la salutatio, avendone in cambio una sportula colma di vettovaglie.
CODICILLUM biglietto.
COGNOMEN terzo termine, indicante la famiglia, della denominazione romana, dopo il nome proprio e quello della gens.
COSMETICAE estetiste.
CREPIDAE sandali di cuoio intrecciato.
CUBICULARII schiavi addetti alle stanze da letto.
DIGNITAS quell’insieme di buona reputazione, prestigio e considerazione da parte degli altri che caratterizzavano il romano di alto lignaggio, soprattutto se magistrato.
DOMINUS (femm. domina, voc. domine) padrone.
DOMUS casa unifamiliare al pianterreno, spesso ampia e fastosa. Ne esistevano meno di mille in tutta la Roma imperiale.
ERGASTULA alloggi degli schiavi rurali.
FAUCES la strettoia di ingresso alla domus, tra il vestibolo e l’atrio.
FELIX fortunato.
FERULA bacchetta.
FIBULA fibbia, spilla.
FLAMEN DIALIS flamine di Giove.
FLAMMEUM velo nuziale, color fiamma, ovvero generalmente rosso o arancione.
FUCUS rossetto.
FULLONICA lavanderia, tintoria.
GEMMARII intagliatori e venditori di gemme.
GENS famiglia allargata, comprendente tutti i parenti della stessa origine. Il nome della gens era quello centrale dei tre attribuiti di solito ai romani, dopo il nome personale e prima dell’eventuale cognomen, non sempre esistente. Normalmente le donne prendevano il nome della gens. Ad esempio: Caio Giulio Cesare apparteneva alla gens Giulia e la sua unica figlia si chiamava appunto così.
GRATIAS TIBI AGO grazie; ti rendo grazia.
GRAVITAS autocontrollo, dignità, imperturbabilità.
HEROIDES poema di Ovidio dove varie eroine dell’antichità narrano le loro gesta.
IENTACULUM prima colazione.
IN VINO VERITAS “nel vino la verità”.
INSULA palazzo a più piani (di solito quattro, ma spesso, in barba alla legge, anche di più) diviso in appartamenti, analogo a un nostro condiminio.
KANTHAROS (gr.) antica coppa per bere, con piede ampio e stelo sottile, spesso caratterizzata da due alte anse verticali ricurve.
KITHARA (gr.) cithara o kithara, antico strumento a corde con cassa di risonanza.
KYRIA (gr.) signora.
LATRUNCULI gioco da tavolo romano che si giocava su una scacchiera con pedine di due colori diversi, le mantae e i bellatores.
LAUCHUM (etr.) lucumone, re-sacerdote.
LIBITINARII impiegati in imprese di pompe funebri.
LUPA prostituta.
LUPUS IN FABULA motto latino (lett.: “il lupo nella favola”); si dice, anche oggi, quando compare all’improvviso un personaggio del quale si stava parlando.
MARSUPIUM borsello.
MLAX THANDRA CALUSCH ECNIA “a Thanr e a Calus l’infocato”.
MOS MAIORUM l’antico costume dei padri.
MULSUM vino addolcito con miele.
NOMEN OMEN “il nome è un presagio”.
NOVACULA rasoio.
NUMMULARII cambiavalute, prestatori, banchieri, a volte in proprio, a volte per conto di altri.
NUMQUAM IGITUR “mai dunque”.
NUNDINAE il periodo tra un mercato e l’altro (nove giorni).
OENOGARUM la tipica salsa di pesce con cui i romani condivano le pietanze, arricchita però di aceto.
OLLA grande vaso panciuto e fornito di coperchio.
PALLA sopravveste femminile.
PALMULAE datteri.
PANTHEON (gr.) l’insieme di tutti gli Dei.
PATER FAMILIAS capofamiglia, che nei tempi più antichi aveva diritto di vita e di morte su coloro che vivevano nella sua casa: moglie, figli, schiavi e liberti. Finché il padre era vivo, i figli erano sottoposti alla sua autorità, nelle condizioni di minorenni, qualunque età avessero.
PILUM giavellotto.
POCILLATORES schiavi che mescevano il vino.
POPINA taverna.
PRINCEPS SENATUS decano del Senato. In epoca imperiale veniva nominato quasi sempre l’imperatore, per cui le funzioni di Princeps erano spesso svolte da un vicario.
PROCURATOR amministratore, procuratore, intendente.
PUELLA ragazza.
PUGILLARES tavolette di cera per appunti, con funzioni analoghe a quelle della nostra lavagna, su cui si scriveva con uno stilo appuntito terminante dalla parte opposta in una spatola piatta che serviva a cancellare.
PUGIUM pugnale.
PULVIS ES ET IN PULVEREM REVERTERIS “Sei polvere e polvere ritornerai”: traduzione latina del versetto 3, 19 del libro biblico della Genesi.
RAEDAE calessi.
RES PUBLICA la cosa pubblica, ovvero lo Stato.
SALUTATIO l’omaggio mattutino dei clientes al patrono.
SICA spada corta (da cui il termine italiano “sicario”).
SINE MANU formula del matrimonio romano che lasciava la moglie sotto la tutela del padre.
SOLAE sandali da casa, costituiti da una semplice suola legata al piede con morbidi lacci.
SPATHA spada con lama molto più lunga del gladio.
SPORTULA sporta piena di generi alimentari, ma anche vesti e talvolta denaro, che il patrono era tenuto per tradizione a fornire ai clientes.
STROPHIUM fascia mammillare usata come il nostro reggiseno.
SUBLIGACULUM fascia inguinale.
SUBNIMIUM sottana.
SUBPARUM soprana, veste da portare sotto il parum e sopra la tunica.
SYNTHESIS veste da banchetto.
TABERNA LUSORIA bisca.
TABERNA MEDICA ambulatorio.
TABERNA VINARIA osteria.
TERNI LAPILLI gioco da tavolo romano che oggi giochiamo ancora sotto il nome di “schiera”.
TETA (etr.) nonna.
THERMOPOLIUM (pl. thermopolia) bar-tavola calda.
TONSORES barbieri.
TORQUES girocollo.
TRICLINARII schiavi addetti al servizio a tavola.
TORUS materasso.
TUTULUS acconciatura di derivazione etrusca arricchita da un copricapo a tiara, usata dalla sposa romana il giorno delle nozze.
VALETUDINARIUM negli accampamenti delle legioni il locale adibito a infermeria. Non si è mai trovata traccia di un locale simile nell’Urbe, ma soltanto di piccole infermerie annesse agli studi medici, con la possibilità di ricovero anche notturno. La costruzione nell’Urbe di un edificio simile a quello descritto nel romanzo, sebbene verosimile, è quindi frutto di fantasia.
VIGILES i vigiles nocturni svolgevano la funzione di vigili del fuoco e di corpo di polizia nelle ore di buio.
VILLA RUSTICA villa di campagna adibita all’otium, ma soprattutto al negotium, ovvero al lavoro: vi si trovavano magazzini e locali adibiti a frantoi o adatti a ospitare torchi per fare il vino.
VIRGO MAXIMA la decana delle Vestali.
VOLSELLAE pinzette.
VOLUMEN libro antico, con le pagine incollate una dopo l’altra in modo da formare un rotolo da avvolgere attorno a un bastoncello.