Nata a Bologna nel 1948, laureata in Pedagogia e Scienze politiche, per due decenni Danila Comastri Montanari ha insegnato e viaggiato ai quattro angoli del mondo. Accanita fumatrice, apprezza gli alcolici, rifugge dalle diete, ama i gatti, frequenta stazioni termali e scavi archeologici, legge romanzi polizieschi e fantascientifici, saggistica storica e antropologica, divulgazione scientifica, classici latini, greci e cinesi. È una fanatica utente di internet e potete trovarla quotidianamente su facebook. Dal 1990, anno in cui è uscito il suo primo romanzo, Mors Tua, si dedica a tempo pieno alla narrativa: la saga di Publio Aurelio Stazio, senatore-detective dell’antica Roma, tradotta in una decina di lingue, conta ormai diciassette inchieste, dai titoli rigorosamente latini (per Mondadori sono usciti Cave Canem, Parce sepulto, Morituri te salutant, Cui prodest? e Tabula rasa, tutti in edizione Oscar). Tra i polizieschi ambientati in altre epoche, spiccano La campana dell’arciprete, sullo sfondo delle campagne bolognesi della Restaurazione, e Terrore, dedicato alla Parigi rivoluzionaria del 1793.