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L’ultimo rumore che Libero ricorda di aver sentito è quello di una portiera. Il rumore della portiera del taxi blu. Un suono strano, denso, solido. Il suono che solo le portiere delle automobili eleganti sanno fare quando vengono chiuse. E sono pronte a ripartire.
Poi, ma doveva proprio pensarci, perché non è che se lo ricordasse davvero, doveva ricostruirli quei suoni, aveva sicuramente colto anche il ronzio del motore dell’auto che faceva manovra, il crepitio degli pneumatici sulla ghiaia subito dopo il fruscio delle banconote che gli erano uscite dalle dita.
E un suo pensiero: “Pensavo peggio”.
Quindi, sempre nel pensiero: “E abbiamo pure fatto presto”.
Poi basta.
Il viaggio era iniziato con un saluto e una bugia. A Lena il saluto e all’autista la bugia.
«È molto tardi, ha ragione, è un viaggio lungo, ha ragione anche su questo. Ma non si preoccupi: starò sempre sveglio a farle compagnia.»
E detto questo, Libero si era addormentato.
Aveva dormito per tutte le ore di viaggio e quando erano arrivati erano da poco passate le due.
Le due di notte, quell’ora strana che non sai più dire se è molto tardi o se è molto presto, sai solo dire che c’è silenzio ovunque.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio. Come fosse tutto finito. O tutto dovesse ancora iniziare.
Silenzio.
Che non sarebbe nemmeno esatto, a dire il vero, perché ovunque, lì, c’è il rumore del mare. E del vento.
Eppure per Libero quello era tutto silenzio.
Il suo.
San Nicolò, frazione di Camogli.
Libero ora è sul monte che converge tutto in un unico sentiero sulla costa e si infila nel bosco. Non c’è nessun modo di percorrerlo se non a piedi. Non c’è nessuna ragione di percorrerlo se non quella incisa nel legno di un cartello.
“La Locanda dell’Ultima Solitudine.”
La freccia che indica il sentiero.
E poi: “Siamo aperti tutti i giorni. Tranne nei giorni di chiusura. Per le prenotazioni chiamare sempre e solo ore pasti. Non offendetevi se non rispondiamo: stiamo mangiando”.
E poi la firma: “Enrico”.
Un nome solo, come dovesse spiegare tutto.
Libero legge, non dice nulla. Prende il sentiero, passa oltre la vecchia chiesa in pietra. Se tutto va come deve andare, e ormai sa che sarà così, lo scoglio su cui è abbarbicata la Locanda non deve essere molto lontano. Dista un sentiero. Il tempo di farlo e sarebbe arrivato. Proprio come dieci anni prima aveva scommesso che sarebbe riuscito a fare.