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Wolfe osservò Noel Tedder che si metteva a sedere sulla poltroncina rossa e accavallava le gambe, scoprendo alcuni centimetri di calze a strisce gialle e azzurre. Secondo Nero Wolfe, gli uomini che vestono in modo convenzionale sono dei banali; comunque, con altrettanta sicurezza, afferma anche che quelli che vestono in modo poco convenzionale sono dei burattini.

Tedder gli domandò se gli avevo riferito che cosa voleva, e Wolfe rispose con un cenno d’assenso. Poi aggiunse: – È l’impresa meno promettente che io abbia mai affrontato, ammesso che io abbia capito bene il signor Goodwin, e che lui abbia capito bene voi. Da quanto mi è stato riferito, la signora Vail, vostra madre, avrebbe detto che potete tenervi i soldi del riscatto, se riuscite a recuperarli. In quanto a voi, in caso di successo, mi versereste un quinto della somma. In caso di insuccesso, niente. Giusto?

– Giusto. Naturalmente io...

– Scusatemi solo un attimo. Quando vi ha detto tutto questo, vostra madre?

– Mercoledì sera. E me l’ha ripetuto oggi. Dopo la morte di Jimmy... del mio patrigno... ho pensato che era meglio chiederle una conferma...

– Mercoledì pomeriggio è stata vostra madre a intavolare la discussione, o voi?

– Non ricordo. Perché, ha importanza?

– Potrebbe. Se siete stato voi ad affrontare l’argomento, sono costretto a prendere in considerazione un’ipotesi, e cioè che sapete dove si trova il denaro, e di conseguenza volete essere autorizzato... non interrompete... volete essere autorizzato a tenervelo. Siete venuto da me perché non potete andare a prenderlo e tirarlo fuori senza altre spiegazioni. Mi fornirete degli indizi, con una certa astuzia, e in base a questi indizi, il signor Goodwin, su mie istruzioni, arriverà al denaro. Siete convinto, tra l’altro, che se anche io mi accorgessi che tali indizi sono fomiti ad arte, starei zitto per poter incassare la mia parte della somma. Di conseguenza, devo stabilire se l’argomento è stato affrontato da voi o da vostra madre.

Tedder emise una risatina stridula.

Non voglio darvi una falsa impressione, visto che ho parlato della sua vocetta: anche gli uomini, a volte, emettono risatine stridule.

– Santo cielo! – esclamò. – Sarebbe un bello scherzo! Intelligente, anche! Ma come farei a essere certo di dove si trova il denaro?

– Conoscereste il luogo dove l’avete messo martedì sera, dopo che voi, o un vostro complice, l’avete ritirato in Iron Mine Road.

– Eh? – Tedder cominciò ad agitarsi. – Non ho capito. Ripetetelo.

Wolfe sollevò l’indice. – Signor Tedder, siete venuto da me con una proposta straordinaria; naturalmente, prima di tutto devo assicurarmi della vostra buona fede. Siete stato voi a rapire il vostro patrigno?

– Neanche per sogno! Mi avrebbe riconosciuto!

– Avete preso parte al rapimento? Sì o no?

– No. No. No! – Tedder continuava ad agitarsi. – Avete una Bibbia?

– Non servirebbe a niente. Ammesso che io riesca a stabilire la vostra buona fede, capite anche voi in quale situazione ci troviamo. Sarebbe sciocco tentare di competere con le mute di segugi ufficiali sguinzagliati sul caso. Se dovessimo decidere di intraprendere un’azione, saremmo costretti a cercare una pista trascurata da loro. Prima di accettare o di respingere la vostra proposta, devo sapere se siete d’accordo con me su questo punto. Ma prima, devo chiarire un particolare: che cosa faremo, se, una volta trovato il denaro, vostra madre non dovesse tener fede alla sua promessa?

– Mia madre non farebbe mai una cosa simile.

– Ammettiamo per un attimo che ne sia capace. Tedder scosse il capo. – Oltre a me, quando ne abbiamo parlato, erano presenti altre quattro persone: mia sorella Margot, il fratello di mia madre, Ralph, l’avvocato Frost e Jimmy. Be’, mi pare che possiamo escludere Jimmy, adesso.

– Nonostante questo, vostra madre potrebbe cambiare idea all’ultimo momento. Vi faccio presente che il mio onorario sarebbe ugualmente riscuotibile per vie legali...

– Ma certo! Perché vi preoccupate, allora? Sono sicuro che mia madre non tradirà la parola data.

– In questo caso, dovete essere d’accordo con me su alcuni punti, che però potrebbero anche non piacervi. Il primo, il più importante, è che il signor Vail è stato assassinato.

– Eh? – Tedder si irrigidì. – Si è tirato addosso quella maledetta statua! E...

– No! – Wolfe scosse il capo. – Concedo che come ipotesi può anche essere plausibile, e che la polizia, a quanto pare, è disposta ad accettarla. Ma io la respingo. Secondo le notizie ufficiali, il signor Vail non era ubriaco. O forse lo era?

– No.

– Aveva bevuto durante la serata?

– Un paio di bicchieri, non di più comunque. Come al solito, ha bevuto del whisky allungato. Lui è capace di trangugiare mezza dozzina di bicchieri senza scomporsi. Aveva semplicemente sonno, ecco tutto. Ha detto che non riusciva a tenere gli occhi aperti e si è sdraiato sul divano.

– E dopo, quando siete usciti, avete spento le luci?

– Abbiamo spento il lampadario centrale, ma mia madre ha voluto lasciare accesa una lampada.

– Sufficientemente forte?

– Abbastanza. Era una lampada a stelo accostata alla parete.

– Quindi, svegliandosi, il signor Vail ha potuto vedere dove si trovava. Si è alzato, ha mosso qualche passo, ha perso l’equilibrio e ha cercato sostegno aggrappandosi alla statua. È possibile, ma non ci credo. Non credo che un uomo sveglio al punto di poter camminare, non sia in grado di sorreggere una statua. A proposito, la statua in questione si trovava tra il divano e la porta?

– Non proprio, ma abbastanza vicino. – Tedder aveva ripreso ad agitarsi. – Avete parlato di omicidio. Come può essere avvenuto, secondo voi? Pensate che Jimmy fosse addormentato tanto profondamente da non svegliarsi quando l’assassino l’ha trascinato giù dal divano, sul pavimento, in modo da fargli cadere addosso la statua? Pensate questo?

– No. Secondo me, era stato drogato.

– Neanche per sogno!

– Non esistono altre possibilità. Uno dei bicchieri che ha bevuto doveva contenere del sonnifero, probabilmente dell’idrato di cloralio. È il più facile da trovare ed è praticamente insapore, se sciolto in una soluzione alcolica. Una dose non letale è sufficiente per procurare un sonno profondo, simile a uno stato di coma. Tra l’altro, si disperde rapidamente, tanto da non poter essere rintracciato da un’autopsia compiuta più di tre o quattro ore dopo la morte. Nonostante l’autopsia fosse compiuta in tempo utile, l’unica prova attendibile è l’identificazione di acido urocloralico nell’urina. E questa prova viene fatta solo quando esistono dei sospetti fondati in questo senso. Non credo che la polizia ci abbia pensato. Non parlo a vanvera, badate. Ieri ho consultato un testo.

A me non ne aveva mai parlato. Sarebbe stato come ammettere che la morte di Jimmy Vail poteva anche interessarci. Avevamo parecchi volumi di tossicologia, nella biblioteca, ma il giorno prima non eravamo in casa, quindi doveva aver consultato i libri del dottor Vollmer. Avevo avuto un’esperienza personale, per quanto riguardava l’idrato di cloralio. Una volta mi era stato somministrato da una certa Dora Chapin in un bicchiere di whisky. Due ore dopo che l’avevo ingerito, avreste potuto trascinarmi fino alla Bedloe’s Island e tirarmi addosso la Statua della Libertà senza che me ne accorgessi.

Wolfe stava continuando: – Di conseguenza, è in base a una deduzione che affermo che il signor Vail è stato assassinato, non in base a una supposizione. Una deduzione basilare, anche se non decisiva, perché da essa partiranno le mie indagini, che vi piaccia o meno, siete d’accordo?

– Non lo so. – Tedder si leccò le labbra. – Continuate, vi prego...

– Dovrò procedere per tentativi, per stabilire un punto di partenza.

Ma prima Un’altra deduzione, fatta martedì scorso dal signor Goodwin e da me. Dinah Utley, la segretaria di vostra madre, era coinvolta nel rapimento, e non in modo indiretto o passivo. Aveva preso parte attiva alla cosa. La sua morte...

– Come fate a saperlo?

– Ho studiato degli indizi, e li ho interpretati. Per il momento, comunque, preferisco non dilungarmi. Signor Tedder, sto tentando di spiegarvi la posizione in cui mi trovo, perché probabilmente vi troverete a condividerla, ma non ho intenzione di spiegarvi tutti i passi che ho intrapreso per arrivarci. Per il momento, accetto la vostra buona fede solo come un’ipotesi... non dimenticando, però, l’altra congettura: che avete preso parte al rapimento e che sapete dov’è nascosto il denaro. In questo caso, è stato un errore madornale venire da me. Perché io incasserò ugualmente il mio onorario, e voi sarete condannato. Volete ritirarvi prima che mi impegni in questo folle gioco? Volete ritirarvi, signor Tedder?

– Neanche per sogno! Parlate molto, ma bene.

– Se non altro, spero di non parlare inutilmente. Riassumiamo. La signorina Utley ha preso parte al rapimento ed è stata assassinata. Il signor Vail era la vittima del rapimento ed è stato assassinato. Le mie deduzioni mi portano a quanto segue; tutti e due gli omicidi sono strettamente collegati all’operazione rapimento, e la persona che ha ucciso il signor Vail l’ha fatto premeditatamente, essendo a sua volta coinvolta nel rapimento e sapendo dove si trova il denaro. Era presente alla riunione che ha avuto luogo in casa vostra mercoledì sera. Di conseguenza, se dobbiamo ritrovare il denaro, dobbiamo partire dalla casa e dai suoi occupanti. Se siete disposto a procedere con me da questo punto, accetterò la vostra proposta.

Tedder si stava succhiando il labbro. – Oh, mio Dio... – Continuò a succhiare. – Da come parlate, sembra... Insomma, secondo voi, è stato uno di loro a uccidere Jimmy: zio Ralph, o Frost, o mia sorella.

– O vostra madre, o voi.

– Certo, c’eravamo anche noi. – Scosse il capo. – Ma... mia madre! È pazzesco! In quanto a me, Jimmy mi era simpatico. Lui mi detestava, ma a me era simpatico. Zio Ralph...

– Tutto questo è irrilevante, signor Tedder. Secondo le mie deduzioni, l’omicidio è stato una conseguenza del rapimento. Il rapitore non voleva far del male al signor Vail, tant’è vero che gli ha permesso di tornare a casa. Voleva solo il denaro. A fil di logica, questo esclude vostra madre, ma non voi. Esistono altre possibilità. Tanto per cominciare, la signorina Utley è stata uccisa perché pretendeva una parte troppo considerevole del riscatto. Per quanto riguarda poi il signor Vail, potrebbe aver scoperto che una delle persone presenti mercoledì sera in casa vostra era responsabile del suo rapimento, e di conseguenza questo ha segnato la sua condanna a morte. Ignoriamo quale parte abbia avuto nella cosa il misterioso signor Knapp. Con tutta probabilità, non era che un complico incaricato delle telefonate. Ma se è stato lui a riscuotere il riscatto, potrebbe essere fuggito con il denaro. In questo caso, siamo con le mani legate prima di cominciare. Potremmo identificare l’assassino, ma non ci guadagneremmo niente. Ho detto potremmo, includendo anche voi. Siete d’accordo? Procediamo?

– Come?

– Prima di tutto, ho bisogno di parlare a lungo, separatamente, con le persone che erano presenti in casa vostra mercoledì sera, a cominciare da voi. Dovete portarle qui, o mandarle, con un pretesto qualsiasi... Oppure promettendo loro parte del denaro del riscatto. Poi vedrò.

– Grande. Siete grande! Volete che chieda loro... a mia sorella, magari... di venire qui a farsi torchiare da voi. perché possiate scoprire se hanno rapito e ucciso Jimmy. Siete grande!

– Potreste cercare di presentare la cosa in modo... un po’ più delicato.

– Sì, certo. – Si chinò in avanti. – Sentite, signor Wolfe. Forse le vostre deduzioni sono esatte, o forse i no. Comunque, se sono esatte e riuscite a trovare il denaro, voi avrete la vostra parte e io la mia. Non devo niente a mio zio, e neanche a quel maledetto avvocato, Andrew Frost. È stato lui a convincere mia madre a non darmi... oh, al diavolo! In quanto a mia sorella, non sono la sua balia. È capace di tirare avanti da sola. E come! Provate a esporle la cosa in modo delicato, e vedrete...

Squillò il telefono. Afferrai il ricevitore. – Qui parla casa Wolfe. Sono Archie Goodwin.

– Salve, sono Margot Tedder. Vorrei parlare con il signor Wolfe, per favore.

La pregai di aspettare e mi rivolsi al mio signore e padrone. – Margot Tedder vuole parlarvi.

Noel emise un gemito. Wolfe lanciò un’occhiata di fuoco all’apparecchio, probabilmente per ricordargli che detestava essere interrotto, poi afferrò il ricevitore.

– Sì, signorina Tedder?

– Nero Wolfe?

– Sì.

– Non uscite mai di casa, vero?

– Infatti.

– Allora devo venire io. Vengo subito.

– Non sarete ricevuta. Tra poco ceno. Perché volete parlarmi?

– Perché ho bisogno del vostro aiuto.

– A che proposito?

– Preferisco... Oh, non importa. A proposito del denaro che mia madre ha consegnato ai rapitori. Ne siete al corrente, no?

– Sì.

– Bene, mia madre mi ha detto che, se riesco a trovarlo, posso tenermelo. È per questo che ho bisogno del vostro aiuto. Dobbiamo fare in fretta. Vengo subito. La cena può aspettare.

– La mia cena non può mai aspettare. O meglio, non sono disposto a farla aspettare. Venite alle nove, non prima. Sono occupato. Scusatemi, ma devo riattaccare. – Posò il ricevitore e si voltò. – Secondo vostra sorella, vostra madre le ha detto che, se trova il denaro del riscatto, può tenerselo. Verrà qui alle nove per assicurarsi i miei servizi. Le comunicherò che sono già stato assunto da voi. Abbiamo ancora venti minuti, prima della cena. Dove siete stato dalle Otto di domenica sera alle otto di mercoledì mattina?

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