Capitolo XXXI
Mortimer non sapeva cosa aspettarsi da quando aveva sentito Lars accennare a un cocchio celeste. Dopo alcuni minuti di impaziente curiosità, aveva sentito un sibilo e un cigolio di ingranaggi e pulegge.
Alzando gli occhi al cielo, gli era apparsa una gondola rosa appesa a un grosso cavo. Probabilmente era stata sottratta a qualche parco dei divertimenti nelle vicinanze. Si inclinò verso il basso e si fermò a una decina di metri dal gruppo. Salirono a bordo insieme a Lars, il quale spiegò che i soci Platinum alla loro prima visita venivano accompagnati personalmente per garantire un miglior servizio. La gondola scoperta (il «secchio celeste», la definì informalmente Lars) era abbastanza spaziosa da ospitare quattro persone.
Fluttuarono nell'aria cullati dalla musica, tra le luci che giocavano nel cielo. Mortimer cominciò a ridere - una risata profonda di gola - tenendosi la pancia. Anche Sheila sorrise, ma lo guardò incuriosita.
«Cosa c'è da ridere?», chiese Bill stupito.
« Non lo so», disse Mortimer continuando a ridere.
Lars sorrise con aria consapevole. «È stata una dura impresa arrivare fin qui?»
«Più di quanto possa immaginare», gli rispose Mortimer asciugandosi gli occhi.
«I visitatori che arrivano qui la prima volta sperimentano una chiara e improvvisa euforia, che a volte si manifesta in un incontrollabile scoppio di risa. Consapevoli di avere miracolosamente superato orrori e morte, provano un senso di sollievo, che stimola la produzione di endorfina nel cervello, agevolando così il processo. Effetto tipico di una prolungata esposizione a eventi traumatici e stress».
«Ehi», commentò Bill, «eri uno psicologo o roba del genere?».
«Revisore contabile presso l'agenzia delle entrate».
Mortimer si sporse dal "secchio celeste" per godersi la vista. Sorvolarono un'area ben illuminata, più o meno delle dimensioni di un campo di calcio. File e file di uomini che pedalavano, tutti in pantaloncini neri e maglietta rosa, e un denso vapore caldo che si sollevava dalla distesa di cyclette.
La vista degli schiavi ciclisti fece calare di una tacca la produzione di endorfina di Mortimer, e l'euforia si sgonfiò come un palloncino. Non era certo uno storico, ma non riusciva a figurarsi un'epoca in cui i ricchi non avessero sfruttato il lavoro dei poveri. C'era qualcosa nel crollo di una civiltà che spingeva un uomo verso il socialismo? Oppure le nozioni di "giusto" e “ingiusto" apparivano semplicemente meno astratte quando uno osservava centinaia di schiavi affannarsi sulle cyclette dall'alto della sicurezza e della comodità di un secchio celeste?
Ancora una volta, e Mortimer odiò doverlo ammettere, una piccola parte di lui pensò: Meglio loro che io.
«Possiamo portarla direttamente al club e al suo tavolo», disse Lars. «Ma, se posso permettermi, magari lei e i suoi amici gradireste registrarvi presso l'hotel e rinfrescarvi dopo il viaggio»
«Ottima idea».
«Io non avrò bisogno di una camera. Voglio farmi assumere come Ragazza Joey», intervenne Sheila.
Un impercettibile spasmo nervoso attraversò il volto di Lars ma l'uomo lo nascose abilmente e disse invece, con un sorriso «Naturalmente, signora. Sarò lieto di accompagnarla all'ufficio risorse umane».
«Non ho denaro con me», dichiarò Mortimer. «Ho ricevuto la carta di socio a Spring City e mi chiedevo se fosse possibile parlare con qualcuno per ottenere un credito. Probabilmente avrei bisogno di abiti nuovi».
«Mi occuperò di ogni dettaglio», lo rassicurò Lars.
Lars si rivelò essere un vortice di efficienza e funzionalità. Incontrò Mortimer e Bill nella loro suite dopo che si erano fatti la doccia, portando loro i dollari Armageddon dal conto di Mortimer e due impeccabili completi da uomo.
«Lars, hai fatto un lavoro magnifico», si congratulò Mortimer. «È ancora di moda dare la mancia di questi tempi?»
«Certamente, signore. Siamo un popolo civilizzato, dopotutto».
Mortimer contò venti monete e le lasciò cadere nel palmo di Lars. L'uomo si sforzò di mantenere un'espressione neutrale, ma era chiaro che stava combattendo una lotta interiore con se stesso.
«Ritengo sia mio dovere informarla, signore, che questa somma equivale allo stipendio di un mese. E io faccio parte del personale di grado superiore».
Mortimer bevve un bicchiere di vino tutto d'un fiato, riflettendo su quanto aveva sentito. «Apprezzo la tua sincerità. Sono stato un po' fuori dal giro ultimamente e non sono ancora esperto della nuova economia. Diciamo che puoi tenere il denaro se dovessimo avere bisogno di qualche favore speciale che siamo troppo stupidi per chiedere, tu ci darai una mano, d'accordo?».
Lars accennò un inchino, le monete erano già dentro la tasca della giacca. «Sarà per me fonte di sommo piacere rendere il vostro soggiorno qui presso il Joey Armageddon's il più confortevole possibile, e vi assicuro che ogni vostro desiderio sarà il primo dei miei pensieri».
«Magnifico. E ora, se possibile, io e il mio amico vorremmo vedere ragazze nude e ubriacarci come si deve».
«Certamente, signore. E mi lasci dire che sarà per noi un piacere pulire il vostro vomito nel caso vogliate eccedere».