APPENDICE B
Aspetti tattici del colpo di Stato
Nella fase decisiva (attiva) del colpo di Stato, le forze che ci siamo assicurati infiltrando e sovvertendo il sistema della sicurezza statale verranno impiegate per impadronirci di determinali obiettivi o per neutralizzare determinati impianti. Per far questo, il ricorso alla forza sarà essenziale, ma, poiché lo spargimento di sangue potrebbe avere effetti deplorevoli di destabilizzazione, dovremmo disporre le cose in modo che la minaccia della forza basti a conseguire i nostri scopi, invece di ricorrere al suo effettivo impiego. In questa appendice analizzeremo due problemi principali: a) la formazione delle squadre attive e il loro impiego operativo, e b) lo spiegamento delle forze di blocco. In entrambi i casi, le nostre due maggiori preoccupazioni consisteranno nell’evitare o nel ridurre al minimo lo spargimento di sangue e, quel che più conta, nell’assicurarci che la nostra posizione non venga minacciata dopo il colpo di Stato da un’usurpazione del potere da parte dei militari e dei poliziotti da noi reclutati.
LA FORMAZIONE
DELLE SQUADRE
ATTIVE
La nostra infiltrazione delle forze armate e della polizia dello Stato può essere stata o generale e diffusa o concentrata entro alcune grandi unità. Nel primo tipo di infiltrazione, le forze da noi sovvertite consisteranno di molte piccole subunità, i cui comandanti avranno deciso di unirsi a noi, mentre i loro colleghi di grado superiore (i comandanti dell’intera unità) saranno rimasti al di fuori della portata della nostra infiltrazione. Nel secondo tipo di infiltrazione, alcune grandi unità sono passate a noi en bloc con tutti, o quasi tutti, i loro quadri. Le due alternative sono illustrate nella tabella 19.
Entrambi i tipi di infiltrazione presentano vantaggi e svantaggi: se abbiamo sovvertito molte piccole subunità. avremo un’ulteriore copertura protettiva, in quanto i sostenitori del regime precedente al colpo di Stato non saranno prontamente in grado di accertare quali unità siano rimaste fedeli e quali si siano unite a noi; sarà inoltre utile poter confrontare le forze lealiste con le squadre formate dai loro quadri. La sovversione di alcune grandi unità, d’altro canto, minimizzerà i problemi della coordinazione e del riconoscimento e, quel che più conta, farà salire il livello di sicurezza prima del colpo di Stato, in quanto nell’ambito di ciascuna grande unità dovrebbe esservi una certa misura di reciproca sorveglianza che impedirebbe le diserzioni a favore del regime o le fughe di notizie a favore dei servizi di sicurezza.
Dopo la fase attiva del colpo di Stato, però, una forza composta, formata da molte piccole subunità, sarà molto più sicura, in quanto ridurrà il pericolo di un’usurpazione della nostra posizione da parte dei nostri alleati militari. Questo accadrebbe per tre motivi principali: a) il grado degli ufficiali interessati sarà ovviamente inferiore se essi comanderanno piccole anziché grandi unità: b) sarà più facile disperdere le nostre forze dopo la fase attiva del colpo di Stato, se il loro concentramento non sarà organico, ma disposto da noi: e c) quanto più grande è il numero dei comandanti di unità indipendenti coinvolti nel colpo di Stato, tanto meno è probabile che essi si alleino per escluderci dal potere.
Quali che siano le origini delle forze da noi incorporate, sarà spesso necessario ristrutturarle ai fini del colpo di Stato, in quanto i molti compiti specializzati da eseguire richiederanno squadre ampiamente diverse; soltanto se avremo la superiorità numerica, o il suo equivalente, sulle forze lealiste, potremo impiegare le forze da noi sovvertite al loro stato naturale. Ci occorreranno tre tipi di squadre, oltre alle forze di blocco, ed esse corrisponderanno ai tre tipi di obiettivi esaminati nel capitolo quinto; per conseguenza, attingeremo all’insieme delle unità e degli individui sovvertiti per formare il numero necessario di squadre A, B e C.
Le squadre A saranno necessarie per impadronirsi dei più importanti obiettivi difesi, come la residenza del capo dello Stato, la principale stazione radiotelevisiva e i comandi dell’esercito e della polizia. Queste squadre dovranno essere al contempo numerose come organico e più sofisticate come struttura di quelle degli altri due tipi. Ogni squadra A consisterà di quattro elementi la cui dimensione relativa varierà a seconda di ciascun particolare bersaglio:
a) Un gruppo di «penetrazione» civile. Esso sarà piccolo e consisterà di alcuni uomini in abiti civili che avranno con sé armi nascoste o esplosivi. Il loro compito sarà quello di penetrare nell’obiettivo come «visitatori» palesi e legittimi per contribuire dall’interno alla sua conquista. Il loro aiuto può consistere in un assalto diretto interno oppure può assumere l’aspetto di una diversione interna; nel caso della stazione radiotelevisiva, però, il loro scopo principale sarà quello di impedire che gli impianti vengano utilizzati per dare l’allarme.
b) Un gruppo di «diversione». Questo gruppo sarà importante in proporzione all’organico delle forze spiegate per proteggere l’obiettivo. Là dove, come nel caso del palazzo reale o presidenziale, potrebbe esservi una intera formazione di fanteria con il compito di proteggere l’obiettivo, una diversione, escogitata in modo da distogliere una parte delle forze lealiste, sarà essenziale. Il gruppo di diversione porterà a termine la sua missione svolgendo un’azione di disturbo o effettivamente attaccando un obiettivo vicino e secondario. Il momento della diversione dovrebbe essere calcolato in modo da tener conto del tempo di reazione delle forze lealiste e del tempo loro occorrente per giungere sul teatro dell’azione, dopo di che avrà luogo l’attacco principale al vero obiettivo.
c) Un gruppo «tiro» di copertura. Si tratterà di un piccolo gruppo, ma comprenderà truppe dotate di armi più pesanti, in particolare veicoli corazzati da combattimento. Il suo scopo sarà quello di dissuadere i lealisti dalla resistenza, dando dimostrazioni della sua potenza di fuoco, e di impedire l’intervento di forze lealiste provenienti da altre località, sorvegliando le vie d’accesso.