I rapporti tra i due fratelli illustrano la difficoltà di prevedere il comportamento umano. Tra il 1958 e il 1962 uno dei fratelli rimase in prigione in attesa di essere giustiziato, mentre l’altro comandava un’unità militare che, con ogni probabilità, avrebbe potuto occupare la capitale in qualsiasi momento. I capi B’aath, memori di questo precedente, consentirono a Abd el-Rahman di rimanere al comando di importanti unità corazzate vicino a Baghdad, e questa fu la loro rovina. Si ebbe un periodo, immediatamente dopo il primo colpo di Stato del 1963, in cui la posizione del fratello presidente era debole e la milizia di partito B’aath, totalmente priva di addestramento, ma pesantemente armata, sarebbe potuta essere impiegata per privare del comando il fratello militare. I capi B’aath, tuttavia, presunsero che Abd el-Rahman non avrebbe collaborato con il fratello e si sarebbe comportato come aveva fatto nel 1958 e nel 1959-62. Questa volta, invece, egli si comportò diversamente, anche se stava aiutando un fratello il quale aveva assai meno bisogno di aiuto che nel 1958-62, quando era prigioniero e sotto la minaccia della condanna a morte (o forse proprio per questo).
Nonostante simili esempi dell’imprevedibilità umana e tenendo presente l’individualità delle nostre possibili reclute, possiamo tuttavia avvalerci delle informazioni raccolte per classificare i comandanti in base alla loro probabile reazione ai nostri approcci.
Dopo avere accertato la carriera personale e le affiliazioni etniche e politiche delle probabili reclute, possiamo procedere valutando le nostre prospettive come è illustrato nella tabella 7. Nel valutare le informazioni