12 Dopo lo Strategikon
Il valore dello Strategikon di Maurizio − ebbe anche altri meriti, come vedremo − fu ampiamente riconosciuto dagli ufficiali dell'esercito bizantino e dagli scrittori, oltre che, naturalmente, da coloro che erano sia soldati che scrittori e che, nei secoli seguenti, citarono l'opera, la parafrasarono, la riassunsero, la plagiarono o la riadattarono alla loro epoca.
Un esempio di rimodernamento dello Strategikon è l'opera cui Dain attribuì il titolo di De militari scientia, testo che risale almeno al VII secolo, e che prende in esame i musulmani arabi, piuttosto che gli Avari o i Turchi. Ulteriori testimonianze della vitalità della letteratura militare bizantina in epoca successiva sono le opere analizzate da Dain, ma non da me: una versione di Eliano, un estratto del Taktikon di Urbicio, il De fluminibus traiciendis estratto dallo Strategikon, e infine una varietà di testi ormai perduti, di cui resta qualche traccia e la parafrasi che ne viene fatta in altre opere giunte sino a noi.
La prima grande epoca della letteratura militare bizantina fu il VI secolo, che non a caso fu anche il secolo delle guerre e delle conquiste di Giustiniano. Poi giunse la peste di Giustiniano, evento storico di portata mondiale che, come abbiamo visto, decimò la popolazione, indebolendo ogni istituzione imperiale compresi, ovviamente, anche esercito e marina. Dopo gli ammutinamenti, le usurpazioni, le catastrofiche invasioni persiane, il rovinoso ritardo bizantino nel giungere alla vittoria e, poco dopo, l'invasione araba, emerse una Bisanzio sminuita nella sua grandezza e pesantemente impoverita, una Bisanzio in cui, alla fine del VII secolo, si leggeva e si scriveva sempre meno. Il declino, però, non sfociò in un crollo: si assistette invece a un recupero che aveva visto un chiaro avvio alla fine dell'VIII secolo e che sarebbe progredito sfociando in un'autentica rinascita economica, culturale e militare.
La seconda grande epoca della letteratura militare bizantina fu uno degli effetti e, al contempo, forse anche una delle cause della rinascita militare. Ebbe inizio con le opere attribuite a Leone VI il Saggio (886-912). Il suo primo tentativo di manuale militare, i Problemata, come sappiamo, non è nulla di più di una serie di estratti dall'opera di Maurizio, presentati in forma di risposte alle domande dell'autore. Questa partenza in sordina (l'autore a quel tempo non doveva ancora aver raggiunto i trent'anni) fu seguita da un'opera che nel complesso appare dotata di maggior valore: Taktika o Tacticae constitutiones, composta in fasi successive e pubblicata poi dal figlio di Leone, Costantino VII il Porfirogenito, studioso ancora più diligente del padre. La «costituzione» romana non è quello che intenderemmo noi oggi, ma piuttosto una legge, o, più precisamente, un decreto imperiale nella forma di lettera personale, in cui si trasmettevano istruzioni o ordini a un particolare ufficiale esplicitamente nominato o al più generico responsabile di una carica pubblica. Nei Taktika Leone invia lettere a uno strategos non nominato, un generale o un ammiraglio Sta per essere pubblicata una nuova e molto attesa edizione dell'opera, curata da George T. Dennis S.J. Per ora si dispone soltanto della revisione fiorentina di J. Lami, risalente al 1745, della prima edizione del 1612 di Leida a opera di Joannes Meursius, che fu plagiata nell'immensa Patrologia graeca pubblicata da Jacques-Paul Migne (vol. 107; colonne 669-1120) e variamente citata come edita da Meursius, Lami o Migne, per droit de seigneur.
I contenuti sono per lo più parafrasi di testi precedenti, ricavati dallo Strategikon di Onasandro, dalla Taktike theoria di Eliano «Tattico» e più ampiamente dallo Strategikon, di cui Leone riecheggia anche la prefazione, traducendone in greco gli ordini latini.Erano presenti però anche parti originali di valore storico. Il materiale non è organizzato per autori o testi, ma in base a uno schema logico, per argomenti: I. Tattiche, o piuttosto esercitazioni; II. Le qualità necessarie a uno strategos; III. La struttura delle forze e i gradi dell'esercito; IV. Consigli militari e decisioni; V. Armi; W. Armi della cavalleria e della fanteria, soprattutto basato sullo Strategikon; VII. Addestramento, con la raccomandazione di esercitazioni di combattimento simulato fra due gruppi opposti con uso di lance di legno, spade e frecce senza punta o smussate. Si richiede anche che i cavalieri si esercitino ad avanzare sotto una salva di frecce, mantenendo una formazione serrata, con gli scudi che si toccano sia orizzontalmente, per le due prime linee, sia verticalmente, sopra la testa dei cavalieri, in quelle successive; VIII. Punizioni; IX. Marce; X. Trasporto bagagli; XI. Campi e campi in movimento; XII. Sulla preparazione per il combattimento; XIII. Sul giorno prima della battaglia: argomento importante nel caso in cui si pensi di poter decidere il giorno della battaglia, perché la scelta potrebbe essere il risultato di un accordo; XIV. Il giorno della battaglia; XV Guerra d'assedio; XVI. Il giorno dopo la battaglia; XVII. Incursioni a sorpresa; XVIII. Le abitudini delle diverse nazioni, un altro ethnika, come nello Strategikon, ma dedicato soprattutto ai musulmani, di cui si parlerà più avanti; XIX. Sulla guerra navale, su cui pure si tornerà più avanti; XX. Massime di guerra, ed epilogo.