RINGRAZIAMENTI

 

 

 

 

 

Durante la preparazione del manoscritto, ho avuto la fortuna di ricevere consigli da diversi colleghi che lo hanno letto e mi hanno offerto suggerimenti: Ralph Adolphs, Ursula Bellugi, Patricia Chur-chland, Paul Churchland, Francis H. Crick, Victoria Fromkin, Edward Klima, Frederick Nahm, Charles Rockland, Kathleen Rockland, Daniel Tranel, Gary van Hoesen, Jonathan Winson, Steven Anderson, Richard Caplan e Arthur Benton. Dalle amichevoli discussioni che i loro commenti hanno suscitato ho appreso moltissimo, specie quando (come a volte È accaduto) non È stato possibile trovare alcun accordo. Li ringrazio tutti per avermi fatto dono del loro tempo, delle loro conoscenze e della loro saggezza; ma non vi sono parole adeguate per dare il giusto credito alla pazienza con la quale Ralph, Dan, Mrs. Lundy e Charles hanno letto successive stesure di svariati capitoli e mi hanno aiutato a migliorarli.

Quel che scrivo È frutto di un’esperienza di circa venticinque anni, diciassette dei quali trascorsi presso la University of Iowa. Sono grato ai miei colleghi del Dipartimento di Neurologia, in particolare ai membri della divisione di Neuroscienze cognitive (Hanna Damasio, Daniel Tranel, Gary van Hoesen, Arthur Benton, Kathleen Rockland, Matthew Rizzo, Thomas Grabowski, Steven Anderson, Ralph Adolphs, Antoine Bechara, Robert Jones, Joseph Barrash, Julie Fiez, Ekaterin Semendeferi, Ching-Chiang Chu, Joan Brandt e Mark Nawrot), per quanto mi hanno insegnato nel corso degli anni e per l’energia e la perizia con cui hanno contribuito a creare un ambiente unico per lo studio del cervello e della mente. Sono altrettanto grato ai pazienti neurologici che sono stati esaminati nella mia unità (e che oggi assommano a più di 1800), per la possibilità offertami di comprendere i loro problemi. Spero che le considerazioni esposte in questo libro aiuteranno loro e le loro famiglie a chiarire le difficoltà che devono fronteggiare. Spero, in particolare, che il libro li aiuterà a spiegare agli altri Perchè a volte si comportano in certi modi.

Vorrei poter ringraziare John Harlow per la documentazione su Phineas Gage che egli ci ha lasciato, e sulla quale si fondano i capitoli iniziali del mio libro. Alla luce delle nostre conoscenze attuali, essa consente numerose interessanti deduzioni e congetture - ma non la mia descrizione di Joseph Adams o del tempo che faceva il giorno dell’incidente: queste sono pure licenze letterarie.

Betty Redeker ha preparato il manoscritto con la dedizione, l’impegno professionale e il senso dell’umorismo che sempre caratterizzano il suo lavoro; Jon Spradling e Denise Krutzfeldt mi hanno aiutato nelle ricerche bibliografiche con la consueta abilità; Timothy Meyer ha riletto con cura il testo.

Questo libro non sarebbe stato scritto senza la guida esperta e la profonda influenza di due amici, Michael Carlisle e Jane Isay, il cui entusiasmo e la cui devozione sono inestimabili.

Le idee, le scoperte, le critiche, i suggerimenti e l’ingegno di Hanna Damasio sono parte integrante del libro. Non posso nemmeno tentare di ringraziarla per il suo contributo.

 

 

 

 

 

Tutte le figure sono originali, e sono state eseguite da Hanna Damasio, eccetto la fig. 2.6 che È stata disegnata da Kathleen Rockland. La fig. 5.2 contiene una microfotografia tratta dall’articolo di Roger Tootell, qui riprodotta con l’autorizzazione di Tootell e del “Journal of Neuroscience”. Le figg. 7.3 e 7.4 includono fotografie di Julie Fiez, qui riprodotte con la sua autorizzazione.