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Fu questione di un secondo o due, ma il tempo parve fermarsi mentre Sunday prendeva in considerazione la soluzione più ovvia: Uccidilo! Toglilo di mezzo!

Avrebbe potuto facilmente afferrarlo e spaccargli l’osso del collo, se...

Ali abbassò la mano e andò barcollando verso il bagno senza degnare Sunday di uno sguardo. Aprì la porta ed entrò, facendo scattare la luce a sensore di movimento.

Sunday scese tre scalini e si fermò di nuovo nel sentire che il bambino stava facendo pipì. Poi scese gli ultimi otto gradini e arrivò nell’ingresso. Sciacquone.

Rumore di piccoli passi. Porta che si apre.

Breve silenzio, poi: «Zombie! C’è uno zombie in casa!»

Sunday scappò in punta di piedi verso la sala e oltre il telo, nel cantiere. Si fermò a richiudere il velcro, impugnò la pistola e corse verso l’apertura che aveva praticato nel telo di plastica esterno.

Sentì il nastro adesivo che si staccava e il vento che entrava nella cucina in costruzione, sollevando nugoli di polvere e segatura.

Uscì e, nonostante il bambino continuasse a gridare e adesso ci fossero altre voci, fissò il nastro adesivo con calma e precisione, richiudendo tutto per benino.

«Luce accesa in camera di Cross e della nonna» lo avvertì Acadia all’auricolare.

Sunday stava già correndo. Arrivato davanti alla casa mormorò: «Via libera?»

«Tieniti nell’ombra e vai!» rispose Acadia.

Con la coda dell’occhio lo scrittore vide accendersi le luci in casa Cross e capì che erano sulle scale e nell’ingresso. Stava per uscire qualcuno, o Cross o la moglie.

Attraversò a razzo il giardino e scavalcò la siepe con un salto, atterrando sul marciapiede. Piegato in due, si allontanò di corsa e attraversò la strada un bel po’ più in là. Tenendosi nascosto fra le auto in sosta, raggiunse il furgone e vide che le finestre al pianterreno erano tutte illuminate.

La luce esterna non ancora. Si accese quando Sunday aveva già aperto il portellone posteriore e si era infilato dentro con Acadia, a sbirciare dallo spiraglio fra i due sedili davanti. Cross uscì in veranda in vestaglia, con una torcia elettrica in mano, controllò il giardino e il cassone per i detriti e tornò dentro.

«Cimice sala» disse Sunday.

Acadia si voltò, prese il portatile e alzò il volume.

All’inizio sentirono solo un fastidioso fruscio, poi la voce di Cross: «Niente?»

«Non so» disse Bree. «C’è qualche impronta nella segatura nel cantiere che potrebbe essere di scarpe, ma non mi pare preoccupante.»

«Dormo con lui» replicò Cross. «Ma penso che dovremmo vietargli di guardare tutti quei film sugli zombie.»

«D’accordo» disse Bree. «Razioniamogli gli zombie.»

Rumore di passi. Le luci si spensero a una a una. Sunday si lasciò cadere contro la parete del furgone e rise. «Ecco come agisce il perfetto criminale!»

Anche Acadia si mise a ridere e gli saltò addosso.

Punto debole
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