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«Hanno deciso che è meglio pagare dieci milioni che sette», disse Cobb sottovoce, appena si fu allontanata Alice, la cameriera che aveva preso la loro ordinazione. «Perché?»
Lui e il resto dei suoi – Watson, Nickerson, Hernandez e Kelleher – erano seduti a un tavolino del Robby Eden Café sull’Atlantic Avenue. Il menù proponeva hamburger e sandwich invitanti. Ma, cosa più importante, il locale era a poco più di un chilometro dal garage in cui vivevano da due mesi. Ormai erano clienti abituali. Si presentavano con indosso tute da lavoro verde oliva che li identificavano come operai della L.A. Standard Demolition, una società fittizia che serviva a farli passare inosservati.
Oltre all’uniforme, Cobb aveva un paio di occhiali scuri e un pesante trucco teatrale. Guardò i suoi uomini, in attesa di una risposta. Da pochi minuti avevano visto le parole «Dieci domani» apparire sul sito internet municipale, per informarli della decisione del sindaco.
«Dieci milioni sono tanti per chiunque al giorno d’oggi, signor Cobb», osservò Kelleher. «Forse gli serve tempo per mettere insieme la cifra.»
«Mi sembra logico», fu l’opinione di Hernandez.
«Che importa?» chiese Nickerson. «Sono milioni, giusto? Molto meglio dieci di sette. O mi sfugge qualcosa?»
«Non sono i sette o i dieci milioni il nostro obiettivo, signor Nickerson», gli rammentò il capo.
«Sì, lo so, signor Cobb. «Ma sarà tutto quello che avremo, se non prendono i soldi da qualche grosso conto del governo.»
«È da lì che li prenderanno. E cercheranno di tracciarli.»
«Lei non sa...» cominciò Watson.
«Noi lo sappiamo», lo interruppe Cobb. «In base a un ragionamento deduttivo. Ha senso. Ed è per questo che lascerete che quei soldi si disperdano nel nulla. E, mentre loro inseguono i dieci trascurabili milioni, voi vi procurerete i codici e la password dei conti che servono a depredarli di tutto quello che c’è sul grosso conto del governo, a nostra discrezione.»
«E se non ci fosse niente?» obiettò Hernandez, scettico. «Non un centesimo, a parte quei dieci milioni, signor Cobb?»
«Non è ovvio, signor Hernandez?» ribatté il capo, senza esitazione. «Accuseremo quel branco di imbroglioni di avere cercato di tracciare il denaro e il signor Kelleher riporterà in scena Niente Prigionieri.»
«È un buon piano», ammise Nickerson. Alzò una mano e fece un cenno alla cameriera. «Alice, possiamo avere il conto?»