PARTE PRIMA. 

L'INTELLIGENZA EMOTIVA. 1. A CHE COSA SERVONO LE EMOZIONI? “Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi”. ANTOINE DE SAINT-EXUPERY, “Il piccolo principe” (Trad. it. di Nini Bompiani Bregoli, I Delfini Bompiani, Milano 1995). Proviamo ad analizzare gli ultimi istanti della vita di Gary e Mary Jane Chauncey, una coppia che si era completamente consacrata alla figlia undicenne Andrea costretta sulla sedia a rotelle da una paralisi cerebrale. La famiglia Chauncey si trovava su un treno che precipitò in un fiume della Louisiana mentre percorreva un ponte in precedenza urtato da una chiatta. Pensando per prima cosa alla figlia, Gary e Mary Jane fecero tutto quello che poterono per salvare Andrea mentre l'acqua inondava il treno che affondava; in un modo o nell'altro, riuscirono a spingere la bambina fra le braccia dei soccorritori, facendola passare da un finestrino. Poi, quando il vagone affondò completamente, annegarono (1). Come un'istantanea, la vicenda di Andrea - e quella di tutti quei genitori il cui ultimo atto eroico è volto a garantire la sopravvivenza dei figli - fissa davanti ai nostri occhi un momento di coraggio di portata quasi epica. Eventi di questo tipo, nei quali i genitori si sacrificano per la prole, si sono sicuramente ripetuti infinite volte non solo nel corso della storia e della preistoria umana, ma anche in quello, ben più lungo, della nostra evoluzione (2). Considerato dal punto di vista dei biologi evoluzionisti, il sacrificio dei genitori è un comportamento che tende ad assicurare il “successo riproduttivo”, ossia la buona riuscita del passaggio dei propri geni alle generazioni future. D'altra parte, se è visto con gli occhi di un genitore che stia prendendo una decisione disperata in un momento critico, lo stesso atto non è altro che amore. Svelandoci lo scopo e il potere delle emozioni, questo esempio di eroismo parentale testimonia il ruolo dell'amore altruista - e di qualunque altra emozione - nella vita umana (3). L'episodio ci mostra come i sentimenti più profondi, le passioni e i desideri più intensi siano per noi guide importantissime, alla cui influenza sulle vicende umane la nostra specie deve in gran parte la propria esistenza. Si tratta di un'influenza davvero straordinaria: solo un amore immenso - la volontà disperata di salvare un figlio molto amato - può spingere Infatti un essere umano a superare il proprio istinto di conservazione. Se lo si considera da una prospettiva intellettuale, il sacrificio di Gary e Mary Jane fu un atto discutibile e irrazionale; ma se lo si giudica con il cuore, era la sola scelta possibile. Nel cercare di comprendere come mai l'evoluzione abbia conf-erito all'emozione un ruolo tanto fondamentale nella psiche umana, i sociobiologi indicano - quale possibile spiegazione - proprio questa prevalenza del cuore sulla mente nei momenti più critici della vita. Essi sostengono che le nostre emozioni ci guidano nell'affrontare situazioni e compiti troppo difficili e importanti perché possano essere affidati al solo intelletto: si pensi ai momenti di grande pericolo, alle perdite dolorose, alla capacità di perseverare nei propri obiettivi nonostante le frustrazioni, allo stabilirsi del legame di coppia e alla costruzione del nucleo familiare. Ogni emozione ci predispone all'azione in modo caratteristico; ciascuna di esse ci orienta in una direzione già rivelatasi proficua per superare le sfide ricorrenti della vita umana - situazioni eterne che si ripeterono infinite volte nella nostra storia evolutiva (4). Il valore del nostro repertorio emozionale ai fini della sopravvivenza trova conferma nel suo imprimersi nel nostro sistema nervoso come bagaglio comportamentale innato: in altre parole, nel fatto che le emozioni finirono per diventare tendenze automatiche del nostro cuore. Una concezione della natura umana che ignorasse il potere delle emozioni si dimostrerebbe deplorevolmente limitata. La stessa denominazione della nostra specie, “Homo sapiens” - la specie in grado di pensare - è fuorviante quando la si consideri alla luce delle nuove prospettive che la scienza ci offre per valutare il ruolo delle emozioni nella nostra vita. Come tutti sappiamo per esperienza personale, quando è il momento che decisioni e azioni prendano forma, i sentimenti contano almeno quanto il pensiero razionale, e spesso anche di più. Finora si è data troppa importanza al valore, nella vita umana, della sfera puramente razionale - in