«Quando la fine membrana dell’intestino ha una struttura normale, noi siamo sufficientemente protetti contro l’eventuale riassorbimento di microbi e tossine; ma, quando ci alimentiamo male (cioè con alimenti raffinati, burro, panna), questa membrana diventa porosa in modo anormale e lascia passare in grande quantità batteri e veleni».
Dott.ssa Catherine Kousmine
Qual è l’importanza dell’alimentazione per il colon?
Lo stato del nostro colon dipende dalla qualità e dalla quantità degli alimenti ingeriti. Quando sono digeriti ed assimilati, rimangono delle sostanze, cellulosa e detriti (che variano a seconda della natura degli alimenti), che vengono eliminate passando attraverso il colon.
Se esso non riesce ad evacuare queste materie fecali in tempi brevi,queste irritano le sue pareti, provocano dei disturbi (come stitichezza,diarrea, colite) e possono andare a colpire altri organi in due modi.
Da una parte per via sanguigna: il sangue, carico di tossine, le deposita al suo passaggio in varie parti del corpo e, per via riflessa1 dall’altra: le tossine si collocano in alcune parti del colon, disturbando così il funzionamento dell’organo corrispondente a questa parte.
Secondo studi recenti, la flora intestinale può essere modificata da uno squilibrio alimentare e diventare allora capace di produrre delle sostanze cancerogene.
Secondo il prof. Arias: «I batteri della flora intestinale sono in grado di favorire la formazione di sostanze cancerogene a partire da alcune sostanze,che si trovano nelle secrezioni digestive e particolarmente nella bile».
Qual è la migliore alimentazione?
Non esiste un’unica alimentazione, ma diversi metodi alimentari. Alcuni privilegiano gli alimenti crudi, come l’istintoterapia, il crudismo,l’alimentazione “viva”, mentre altri, come la macrobiotica, preferiscono gli alimenti cotti. Tuttavia, sono tutti d’accordo sulle conseguenze negative degli alimenti raffinati, dello zucchero bianco, del caffè, dell’alcool, dei coloranti, degli additivi alimentari, della carne e dei latticini.
Edmond Bordeau-Szekely ha compilato, per l’alimentazione “viva”, una classificazione degli alimenti secondo quattro criteri fondamentali:il loro grado di vitalità, di digeribilità ed il loro effetto intossicante sull’organismo.
alimenti biogenetici (cioè che generano la vita): germogli e giovani piante;
alimenti bioattivi (che attivano la vita): semi e vegetali crudi (frutta, legumi, cereali, semi oleaginosi);
alimenti biostatici (che rallentano la vita): alimenti cotti;
alimenti biocidi (che uccidono la vita): cibi raffinati con additivi alimentari.
Gli alimenti biogenetici e bioattivi forniscono energia al nostro corpo, mentre i biostatici ed i biocidi gliela sottraggono. Mangiare spesso ed in grande quantità cibi di queste due ultime categorie impone al nostro organismo un grosso lavoro di disintossicazione e mobilita per ore il suo sistema immunologico, il che si traduce in un aumento dei globuli bianchi nel sangue.
Non si tratta, tuttavia, di rinunciare totalmente a questi alimenti. Se noi consumiamo dal 60 all’80% di alimenti vivi, possiamo tollerare senza difficoltà una quantità di alimenti biostatici che va dal 20 al 40%e una certa percentuale di alimenti biocidi.
Anche un’alimentazione troppo abbondante può intossicare l’organismo. Quando si diminuisce a poco a poco la propria razione quotidiana, senza arrivare a sottoalimentarsi, il nostro spirito diventa più lucido, l’andatura più vivace, l’aspetto fisico migliora, scompare il bisogno di dormire dopo mangiato; e dopo un po’ gli organi digestivi non si affaticano più, l’eliminazione è più facile e tutto l’organismo si rivitalizza!
Si possono riassumere le leggi fondamentali dell’alimentazione con la Regola delle 3 “V”:
“V” per Vegetale: il corpo umano è costruito per nutrirsi essenzialmente di vegetali, che gli forniscono tutte le vitamine, enzimi, oligoelementi, proteine, glucidi e lipidi di cui ha bisogno.
Contrariamente a quanto si pensa in genere nei nostri paesi ricchi di benessere, l’essere umano non ha alcun bisogno di nutrirsi con carne e prodotti derivati dal latte. Questi alimenti d’origine animale non contengono alcun elemento nutritivo che non sia presente anche nei vegetali.
Ai nostri giorni, la maggior parte dei migliori sportivi ha adottato un’alimentazione vegetariana perché numerosi studi scientifici hanno ormai ampiamente dimostrato che questo tipo di alimentazione permette delle prestazioni superiori a quelle in cui gli atleti si nutrono di carne, latte e derivati.
Ma ciò non significa che coloro che preferiscono gli alimenti d’origine animale debbano privarsene sempre, perché la seconda regola permette di usare il buonsenso.
“V” per Variata: come un bambino, l’uomo ha bisogno di varietà e di mobilità. La monotonia fa ammalare!
Questa regola permette, quindi, di apprezzare tutti i tipi di “cucina”, anche le più “indigeste”, come un piacere occasionale, un momento di festa e di condivisione. Essa evita le trappole dei regimi alimentari troppo rigidi, che rinchiudono i loro “adepti” nella prigione di abitudini fisse e inalienabili.
Essa afferma che nulla è vietato, tutto è permesso,ma stando attenti a fare in modo che alimenti troppo ricchi non siano presenti ogni giorno in tavola.
Quando si sa che la maggior parte degli occidentali mangia da 5 a 20 volte più proteine, grassi e zucchero di quanto abbiano bisogno, si capisce l’importanza di un cambiamento d’abitudini alimentari!
La “V” di Variata include anche il fatto di provare, ogni tanto, a smettere di mangiare, per apprezzare il piacere di qualche giorno di digiuno.
Non mangiare nulla di solido, bere spesso, è uno dei mezzi più efficaci per disintossicare il proprio corpo.
Si possono anche fare ripetutamente cure a base di frutta, germogli,spirulina (un’alga dall’immenso potere di rigenerazione), di polline, di ginseng coreano, o altri prodotti naturali di riequilibrio. La “V” di Variata insiste sul piacere del cambiamento, che è uno dei fondamenti della salute e del benessere.
“V” per Vivente: gli alimenti “vivi” sono la frutta, i legumi, i germogli, semi e alghe che non sono state denaturalizzate attraverso la cottura o le manipolazioni industriali.
Sono indispensabili per il buon funzionamento di tutti i nostri sistemi fisiologici. Nei paesi “ricchi”, essi formano al massimo un 20%dell’alimentazione quotidiana, mentre dovrebbero costituirne l’80%per assicurarci una buona salute.
Se anche voi soffrite di malattie “da civilizzazione”, mali che si evidenziano soprattutto con l’ingrassamento del corpo a causa di un’alimentazione squilibrata, unito a tutta una serie di emozioni e di pensieri negativi, provate a fare l’esperienza di una cura a base di alimenti “vivi” per due o tre settimane.
Vi meraviglierete di sentire il vostro corpo alleggerirsi, ritrovare la sua vitalità, ringiovanire, e constaterete l’effetto prodigioso di una pulizia rigeneratrice del corpo psichico sui vostri stati emozionali e mentali!
A causa dell’interdipendenza dei nostri quattro corpi (fisico, emozionale, mentale, spirituale) è molto importante gestire bene la nostra salute psichica per poter evitare gli effetti negativi delle emozioni e dei pensieri negativi.
Dopo un digiuno, o una cura a base di alimenti “vivi”, il nostro cervello funziona con freschezza, agilità, entusiasmo e con un sentimento di riconoscenza nei confronti della vita, che scorre naturalmente in tutti i nostri corpi.
In questo stato di coscienza, la voce interiore che ci collega all’anima,si può esprimere senza distorsioni e una marea di immagini e di pensieri positivi illuminano i nostri emisferi cerebrali.
Molte migliaia di persone hanno fatto la cura con i semi di girasole per qualche giorno o per qualche settimana. Non è difficile da preparare: comprate dei semi di girasole in un negozio dietetico; poi, seguite i consigli di questa signora di ottant’anni, che un certo giorno ha deciso di ritrovare la sua giovinezza, che è riuscita ad ottenere consumando semi di girasole per qualche mese.
«Prendete ogni sera alcuni cucchiai di semi di girasole decorticati, sciacquateli bene e metteteli a mollo in un bel vaso di vetro o di cristallo. E abbiate fiducia nel meraviglioso lavoro della natura, con la magica osmosi tra materia e spirito.
Dalla crescita dell’erba al movimento dei pianeti, tutto vive ed evolve secondo un ritmo ben orchestrato. Questi semi non sono né medicine, né alimenti; sono il cosmo tutto intero, con le sue forze immutabili, intelligenti e rigeneratrici, che attraversano il nostro corpo, lo purificano e lo vivificano.
Lasciate, dunque, a bagno fino al giorno seguente, ma non li consumate subito, abbiate un po’ di pazienza!
Risciacquate i vostri semi fino a quando le piccole pelli trasparenti non siano eliminate.
Se è possibile, mettetevi in un posto confortevole, in cui possiate vedere il cielo e gli alberi, ascoltate una musica che vi piace e masticate i vostri semi con pazienza e riconoscenza.
Per risentire dei benefici effetti di questa cura, continuatela con regolarità per un certo tempo, fino a quando non vi accorgerete dei risultati; con pazienza e con fiducia.
La vita diventerà più semplice, il lavoro più interessante, le persone che sono attorno a noi più gradevoli, il nostro corpo si rivelerà un amico, che è a nostra disposizione per farci scoprire i sensi e il piacere del nostro soggiorno in Terra.»
Il girasole, essendo un alimento completo, non porta a carenze di sostanze anche se ci si nutre con esso per sei mesi!
Sicuramente, l’alimentazione non è il solo componente del vostro benessere psichico. Voi avete anche bisogno di esercizio fisico e di riposo, di bagni e di docce, di massaggi e di rilassamento.
Per evitare di inquinare il vostro corpo con delle cariche di elettricità statica, portate abiti in fibre naturali (cotone, lino, seta) piuttosto che in fibre sintetiche; camminate, se possibile, a piedi nudi sull’erba o sulla terra ed evitate di dormire troppo vicino a delle prese elettriche o apparecchi radio, canali Hi-Fi o televisione.
Diventate degli ecologisti globali, che non si occupano soltanto di evitare l’avvelenamento della terra, dell’acqua, dell’aria del loro ambiente, ma che sono anche attenti al loro habitat, all’abbigliamento, al corpo psichico così come alle loro emozioni e pensieri!
Tutto, nell’universo, è collegato e sarebbe certamente più saggio fare molta attenzione alla qualità di quello che si mangia, per non riempirlo di paure, collere represse, pensieri di giudizi, di colpevolezza o di disgusto!
Allo stesso tempo, a cosa serve un’aria pura ed incontaminata se, allo stesso tempo, assorbiamo il fumo di quelle sigarette che, ogni anno, uccidono più di mezzo milione di persone nei soli paesi occidentali?
In quest’epoca di grandi cambiamenti, nel tentativo di passare da una civiltà materialista e guerrafondaia ad una nuova ecologista, pacifica e spirituale, ogni essere umano ha un compito molto importante da assolvere per imparare a vivere in armonia con se stesso e con tutti gli altri “abitanti” del pianeta: umani, animali, piante e minerali.
In questa prospettiva, bisogna che gli esseri umani al più presto cessino di mangiare gli animali per nutrirsi, sia per rispetto del loro corpo che per una nuova comprensione del loro ruolo planetario: noi siamo qui anche per sostenere il popolo degli animali, non per mangiarli!
E quando si tiene conto che un hamburger costa l’equivalente di otto metri quadrati di foresta tropicale (la principale causa della distruzione delle foreste deriva dalla volontà di allargare gli spazi per gli allevamenti per produrre carne da macello!), non si può non capire l’importanza di un’alimentazione vegetale, variata e viva per un comportamento ecologico e responsabile.
Quali sono gli alimenti nemici del colon?
- Lo zucchero bianco (saccarosio): è un prodotto “morto”, il cui utilizzo causa numerosi disturbi. Paralizza l’immunità naturale e favorisce la proliferazione dei batteri nocivi che perturbano, di conseguenza,la flora intestinale nel tubo digerente.
- L’alcool: alcuni studi condotti in molti paesi hanno dimostrato che le bevande alcoliche possono essere in relazione con la frequenza del cancro del colon o del retto.
- La carne: fa parte degli alimenti più poveri in fibre vegetali. Poiché la carne non è sempre ben digerita dai succhi digestivi dell’organismo umano, possono insorgere anche delle putrefazioni intestinali. Il prof. J. Lederer conferma questi fatti: «Abbiamo visto aumentare il numero di cancri del colon nei giapponesi emigrati alle Hawaii, o nei neri degli Stati Uniti, in proporzione all’aumento del consumo della carne».
- I grassi saturi: noti per il loro effetto nocivo sul sistema cardiovascolare, sono anche pericolosi per il colon. Dice ancora il prof. Lederer: «L’abbondanza di grassi stimola la secrezione di bile; ne deriva la presenza di una più grande quantità di acidi biliari, che si convertono facilmente in sostanze molto cancerogene. D’altra parte, la ricchezza di grassi della dieta modifica la flora intestinale e aumenta il contenuto di batteri, che possono assicurare ancora di più la conversione dei sali biliari in sostanze cancerogene».
- La panna e il burro: gli acidi che contengono rendono le pareti del colori permeabili ai batteri che vi si trovano. Essi passano, quindi, nel sangue e si fissano nei luoghi di minore resistenza, creandovi dei focolai d’infiammazione cronica da cui nasceranno le malattie degenerative (vedi gli studi della dott.ssa C. Kousmine).
Per il dott. Kuhl: «Nel caso di un cancro al colon, il latte deve essere proibito sotto qualsiasi forma; l’apporto continuo di prodotti derivati dal latte ricchi in proteine aggrava ancora di più il disordine della flora intestinale. Si consiglia di sostituirli con vegetali latto-fermentati, come ad esempio il cavolo ed il suo succo, i cetrioli ed i fagioli verdi latto-fermentati».
- Il glutine: è equilibrato dalla vitamina E nel chicco del grano duro,dell’orzo, della segale, dell’avena o del grano saraceno. Quando il chicco è macinato in farina e cotto, la vitamina E viene distrutta! Il glutine forma allora una sostanza pastosa e appiccicosa, che aderisce alla parete intestinale.
Esso rallenta il passaggio degli alimenti (un’alimentazione ricca in glutine può impiegare più di otto giorni ad attraversare il tubo digestivo invece di uno o due come avviene normalmente), favorisce le putrefazioni intestinali e impedisce l’assorbimento delle vitamine del gruppo B.
Per una persona che soffre di problemi intestinali, l’eliminazione del glutine può provocare una guarigione rapida.
Vale la pena provare!
Qual è l’importanza della cellulosa per il transito intestinale?
La cellulosa svolge la funzione di uno “spazzacamino”.
Il colon, per essere stimolato, ha bisogno di una materia solida (fibre vegetali) che non sia stata assimilata durante il passaggio nell’intestino tenue.
Questa materia, la cellulosa, si trova nella frutta, nelle verdure e nei cereali integrali. La fibra è la sostanza che forma la parete cellulare e la struttura rigida dei vegetali.
Un’alimentazione ricca in fibre vegetali evita molti problemi di salute.
«Diversi lavori epidemiologici2 hanno evidenziato i rischi di un’alimentazione povera di fibre. Il notevole rallentamento del transito intestinale che essa comporta favorirebbe la comparsa di diverticoli nel colon. D’altra parte,esiste una correlazione molto significativa fra la frequenza crescente dei casi di cancro al colon nei paesi industriali e l’alimentazione povera di fibre.
La prevenzione di questa malattia sembra consistere, dunque, nell’introdurre nell’alimentazione le fibre vegetali».
D. Ariette Mossé
Grazie alla sua azione di ripulitore intestinale, la cellulosa assicura un ambiente propizio ai batteri utili, che formano la flora intestinale.
Si può dire che le fibre vegetali sono anche indispensabili ai batteri intestinali così come un buon humus lo è per un orto.
Qual è l’importanza dell’acqua per il transito intestinale
Le materie fecali devono essere composte da una parte di acqua sufficiente per essere eliminate senza problemi.
Si raccomanda, quindi, di bere da uno a due litri di acqua al giorno,pur restando sempre in ascolto delle necessità del corpo per evitare eccessi.
Tale quantità d’acqua si raggiunge quasi completamente con un’alimentazione a base di frutta e di legumi.
Può essere necessario completare l’apporto liquido in estate e negli ambienti secchi a causa del riscaldamento.
Tuttavia, stando a certi autori, le evacuazioni intestinali necessitano di un apporto liquido ulteriore alla linfa nutritiva dei vegetali, perché essa viene in gran parte assimilata.
Ci vuole un apporto di liquido inorganico, come l’acqua di sorgente, che passi ed esca dal corpo portando via i residui e i detriti, solidi o liquidi.
Come mangiare?
Atteggiamenti come rilassarsi prima di cominciare il pasto, essere attenti a ciò che si mangia e masticare bene favoriscono una perfetta digestione. Chi ha dei problemi intestinali dovrebbe mangiare almeno due o tre ore prima di coricarsi, per avere il tempo di digerire bene prima di dormire e, in ogni caso, evitare alla sera gli alimenti ricchi in proteine e in grassi.
L’intestino del neonato
Il colostro, cioè il liquido che precede la venuta del latte alla madre,fa scattare nel neonato a cui la mamma dà subito il seno la prima azione peristaltica dell’intestino. Il latte materno è insostituibile perché,acidificando il colon del bimbo, permette la formazione della flora batterica.
Nel bambino non allattato dalla madre, viene favorito lo sviluppo dei colibacilli che causano numerosi problemi alla salute. Inoltre, il latte materno contiene delle “informazioni immunologiche” importanti per la maturazione del corpo.
Nessun latte “industriale”, anche se “maternizzato” può essere paragonato al latte umano, che è uno dei fattori più importanti per la salute dei bambini.3