3. Redenzione del vecchio pigro

 

«Mio fratello Michele mi odia».

Zio Gabriele sospirò. Scolò il bicchierino di stagionato whisky scozzese single malt che gli avevo versato e continuò: «Dice che mi sono montato la testa con i miei successi, dopo che ho ricominciato a lavorare e che tu mi hai messo come personaggio nel tuo libro sul non invecchiare mai.

Io l'avevo esortato a darsi una svegliata: studiare, leggere, scrivere - fare qualcosa. Dice che non lo esorto: lo perseguito - e lui non ne può più. Forse mi ero vantato troppo.

Gli dicevo: se lavoro io a 92 anni, perché non ti dai da fare un po' anche tu che non hai nemmeno 80 anni?» Gli riempii il bicchiere e obiettai: «Forse non è stata un'idea tanto buona proporti come esempio. Magari tra voi c'è un certo antagonismo familiare: lui, il più piccolo, era inadeguato e tu rifulgevi».

«No; non ho mai brillato tanto. Lui, però, sostiene proprio che io sono diverso e che lui ormai è finito. Invece è solo pigro. Risolve i cruciverba sulle riviste di enigmistica e poi dice che disprezza se stesso perché li ha risolti. Sono anni che vegeta. Gli ho proposto di darmi una mano nel mio lavoretto e ci ha provato, ma dice che non ci riesce. Dice...» Lo interruppi: «Che lavoretto? Questa non la sapevo.

Cosa fai adesso?».

«Redigo un giornaletto aziendale per una società che fa prodotti chimici. Loro lo chiamano house organ. Io di chimica ne so poco, ma almeno un po' di nomi li ho imparati.

Una volta capito il concetto generale di un'invenzione nuova o di un processo produttivo, metterlo per iscritto non è tanto diffìcile».

«E Michele non è d'accordo?» Gabriele sbuffò: «Michele è un lavativo. Te lo posso portare?

Gli ho parlato tanto di te...».

Temevo che questa testimonianza mi avrebbe presentato a Michele come un altro rompiscatole. Ma Gabriele continuò a insistere ed alla fine cedetti. Pochi giorni dopo il fratello minore mi venne a trovare. Cominciò col ringraziarmi, poi prese subito un tono aggressivo: «Gabriele ha insistito che venissi da lei. Ha detto che potrà aiutarmi, ma, francamente, ne dubito. Molte delle cose che mi ha suggerito mio fratello mi sembrano inutili. Credo che non mi abbia ripetuto proposte che gli ha fatto lei, ma che ci abbia ricamato sopra raggiungendo conclusioni assai deboli...».

Chiesi subito: «Per esempio?».

Attese qualche decina di secondi prima di rispondere.

«Mah! Mi sembrano cosette. Per esempio, dice che invece di spiegazzare o appallottolare i fogliacci che butto, è meglio piegarli in modo ordinato. Prendono meno posto nel cestino della carta straccia e il fatto di piegarli può servire come introduzione all'arte giapponese della piegatura - origami - che si applica anche alla geometria.

Che ne dice?» Risposi: «Non è un'idea mia, ma sembra plausibile o, almeno, innocua. Che altro?».

«Mah! Quelle idee lì del libro di imparare una cosa al giorno.

Sono idee sue queste, no? A quasi 80 anni cosa devo imparare?

A scuola ci si va da giovani, no? Ci sarà una ragione».

Chiesi: «Ma il libro su imparare e non invecchiare lo ha letto?».

 

«Ma sì: ho letto quelle pagine dove dice di inventare qualche cosa, ma io proprio non sono in grado. Ho studiato legge, ma poi ho fatto il burocrate. Da ragazzo costruivo alianti che volavano piuttosto male. Una certa abilità manuale, però, ce l'ho. Accomodo gli oggetti che si rompono in casa, ma più in là non vado».

Chiesi: «Non le viene in mente un problema pratico che vorrebbe risolvere, ma per il quale non ha trovato soluzioni?».

Questa volta stette a riflettere più a lungo, poi sorrise: «Una stupidaggine. Vivo in campagna ed è pieno di mosche ed altri insetti. Ho messo reti alle finestre, ma stiamo spesso all'aperto. Usiamo zampironi, ma puzzano. Avevo pensato di mettere quelle griglie con l'alta tensione, come in certi ristoranti, ma il ticchettio continuo delle bestie folgorate è antipatico».

Riprese a riflettere, poi sorrise di nuovo.

«Avevo uno zio diplomatico. Mi raccontò che negli anni Trenta, in certi consolati ad Alessandretta, quando davano ricevimenti d'estate, le zanzare rendevano la vita impossibile.

Allora installavano delle semisfere di vetro che avevano dentro una lampada elettrica. Vicino al bordo delle semisfere mettevano un ventilatore che sbatteva sulla lampada le zanzare attratte dalla luce. Alla fine della serata, i camerieri toglievano da ogni trappola mezzo chilo di insetti».

Commentai: «Bella storia. È la prima volta che la sento.

Perché non fabbrica queste trappole per zanzare? Sarebbe un successone».

Michele, poco convinto, fece: «Huh, huh».

Gli dissi: «Ma rifiuta proprio tutto quello che le suggerisce Gabriele?».

«No, no, su alcune cose ha ragione. Per esempio, alla sua età, ha capito varie cose sul rapporto col proprio corpo.

Quelle le ho accettate. Sono utili».

«Quali sono?» «Be', dice che uno con l'età si distrae e non si rende conto di come si muove, né di quello che percepisce».

«Questo non viene da me. Faccia un esempio».

«Mi ha ri-insegnato a camminare. Non mi rendevo conto che a ogni passo piegavo le ginocchia e così correvo il rischio di perdere l'equilibrio. Invece va raddrizzata ogni volta la gamba che resta indietro. Così sostiene meglio e i muscoli si esercitano».

Non commentai e Michele continuò: «Poi un po' di tempo fa mi ha criticato perché portavo un golf di lana sotto la giacca. Ha chiesto se sapevo qual era la temperatura, ma io non ne avevo idea. Mi indicò un termometro: segnava 19 gradi. Mi tolsi il golf. Da allora, quando apro la finestra la mattina, provo a stimare la temperatura esterna e poi controllo.

Ho migliorato: sbaglio di meno di un grado. L'ho capito; ora percepisco meglio quello che ho intorno».

Passò ad altro.

«Un problema che ho effettivamente è quello della memoria.

Mi scordo i numeri, le ore, le persone, le cose da fare.

Mio fratello mi ha suggerito di esercitarmi con le ore che leggo sugli orologi digitali. Però non ci ho ancora provato».

Ho sulla scrivania un orologio digitale che mostra l'ora in verde con cifre alte tre centimetri. Segnava le 19.14. Lo indicai a Michele e chiesi: «Che le ricorda?».

Disse subito: «1914. La guerra del '14-18».

Lo convinsi che aveva già in testa tanti numeri associati a eventi storici e alla sua vita. Ricordare numeri che ti vengono detti o che devi usare per lavoro è più facile, se li associ a uno di quelli che hai in testa. Sappiamo tutti: gli anni di Cristo, le date della fondazione di Roma, della scoperta dell'America, della Seconda guerra mondiale, dello sbarco sulla Luna, della demolizione del Muro di Berlino. Conviene ripassarli ogni tanto.

Michele non è più venuto a trovarmi, ma ho avuto sue notizie dal fratello. Aveva cominciato a fabbricare globi di vetro con lampada e ventilatore per acchiappare le zanzare, ma poi ha inventato trucchi migliori, li fa fabbricare e li vende.

Qualche giorno fa mi ha mandato tramite e-mail una paginetta di numeri, con una nota in fondo.

 

Reminiscenze con le ore: 2.54 - un pollice equivale a 25,4 millimetri 3.05 - un piede = 305 millimetri circa 3.14 - pi greco 4.53 - una libbra = 453 grammi 6.28 - due volte pi greco 7.40 - il modulo 740 serviva per la dichiarazione IRPEF

(ora c'è l'Unico).

7.53 - Roma fu fondata nel 753 a.C.

8.00-Carlo Magno fondò il Sacro Romano Impero nell'anno 800.

11.00 - di FIAT 1100 ne ho avute un paio 11.45 - dodici meno un quarto: ora a cui inizia "I ragazzi della via Pàl" 13.00 - la prima macchina che comprai nuova era una FIAT

1300, nel 1961

14.14 - la radice quadrata di 2 è 1,414 = rapporto fra diagonale e lato del quadrato. È il primo numero irrazionale individuato dando noia a Pitagora 14.53 - Costantinopoli conquistata dai Turchi nel 1453

18.12 - Napoleone si ritirò dalla Russia nel 1812

18.21 - Napoleone morì a Sant'Elena nel 1821

18.48 - la Prima guerra di indipendenza italiana fu nel 1848

18.59 - la Seconda guerra di indipendenza italiana fu nel 1859

19.12- l'Italia conquista la Libia nel 1912

19.14 - la Prima guerra mondiale cominciò nel 1914

19.15- il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra contro l'Austria 19.17-nel 1917: Rivoluzione russa e disfatta dell'esercito italiano a Caporetto 19.18 - nel 1918 finì la Prima guerra mondiale 19.22 - la marcia su Roma, 28 ottobre 1922

19.41 - il 7 dicembre 1941 i giapponesi attaccano Pearl Harbor 19.45 - la Seconda guerra mondiale finì nel 1945

20.01 - il film 2002: Odissea nello spazio è del 1968

Altro che origami! Ho trovato un numero di "Le Scienze" di parecchi anni fa con un articolo di Martin Gardner e ho imparato a fare gli esaflessagoni. Sono bellissimi.