Diciannove

 

 Pietro e Nello erano preda di emozioni contrastanti. Avevano fumato in silenzio e poi cercato rifugio in un caffè a bere un cordiale. Caprioglio aveva usato quel termine obsoleto ma il barista aveva capito perfettamente di cosa avevano bisogno.

 «Non ci posso credere che bastava allungare una mano per prendere il Turista e noi invece lo abbiamo lasciato andare» disse il detective.

 «Non avevamo scelta» ribatté Sambo.

 «Non lo so. E se ci sta prendendo per il culo?»

 L’ex commissario sbatté il bicchiere sul vecchio bancone di zinco. «Smettila, Nello. Non serve a nulla continuare a porci le stesse domande. Dobbiamo stare al suo gioco.»

 Caprioglio si calmò e Pietro uscì dal locale. Accese una sigaretta e chiamò il capo di Tiziana. «Lo avete preso?»

 «Sì. Lo stiamo trasferendo per l’interrogatorio. Come sapevi che sarebbe passato proprio in quel punto e a quell’ora?»

 «Non posso rispondere a questa domanda.»

 «Mi stai facendo incazzare.»

 «Davvero? Vi ho consegnato un Libero Professionista, non mi sembra siate riusciti a fare di meglio finora, a parte mandare al massacro Cesar, Mathis e Tiziana.»

 «Ti avvertirò se ci sono novità» tagliò corto l’altro.

 Sambo aggiornò Nello. Il detective si passò una mano sulla testa. «E pensare che mi ero scandalizzato per Abu Ghraib» disse con amarezza. «Bevendo prosecco e mangiando cicchetti nelle osterie, avevo cianciato che la tortura non serviva, che era solo un inutile accanimento contro i prigionieri, e adesso non vedo l’ora che massacrino un uomo per salvare una donna che conosco.»

 Pietro allargò le braccia sconsolato. «Siamo finiti in un buco nero dove si combatte una guerra sotterranea. Non le abbiamo fatte noi le regole.»

 «Questa l’ho già sentita.» Caprioglio iniziò a camminare. Dopo alcuni passi, Pietro gli chiese dove stesse andando.

 «A dare un’occhiata al rifugio di Campo de la Lana» rispose. «Magari troviamo qualcosa che ci può servire. Tanto non abbiamo nulla da fare fino a quando sua maestà il Turista non si degnerà di chiamare.»

 In un ferramenta, Nello acquistò un piccolo piede di porco che usò per forzare la porta protetta da una serratura di scarso valore. Pietro entrò per primo con la pistola spianata ma non ce n’era bisogno. L’appartamento era deserto ed era già stato perquisito da qualcuno che non era andato per il sottile. Il pavimento era disseminato di oggetti rotti, indumenti strappati, cibo.

 «Non troveremo nulla» disse Sambo. «Forse è il caso di avvertire la proprietaria. Dovrà mandare qualcuno a pulire.»

 «Che si arrangi. Non ricordi come ci ha trattato?»

 In quel momento giunse la telefonata del Turista. Proprio dall’abitazione della donna che avevano appena nominato. Il caso, un’altra volta, si era divertito a incrociare destini. L’ex commissario pigiò il tasto del vivavoce.

 «L’hai trovata?» chiese Pietro cercando di non far trapelare l’apprensione.

 «Certo, come ti avevo promesso. E posso garantirti che è ancora viva. Non so per quanto, dato che i Liberi Professionisti hanno fatto arrivare un “esperto”. Capisci cosa intendo?»

 «Dove si trova?»

 «Dov’è la nostra immunità?»

 «È pronta. Manca solo la firma.»

 «Di chi?»

 «Del ministro.»

 Cartagena ridacchiò. «Come immaginavi che andasse? Che a questo punto ti avrei fornito l’informazione e poi Laurie e io ci saremmo presentati a un appuntamento dove, al posto di un foglio di carta che non è mai esistito, tu e quel tizio ridicolo con le gambette corte ci avreste riempito di buchi?»

 «Ascolta, ti stai sbagliando…»

 «Taci!» ordinò Abel. «Non continuare con questo ingenuo e scadente inganno, altrimenti tronco ogni contatto e la tua amica è morta.»

 «Va bene.»

 «A proposito. Chi è? Tua moglie? La tua fidanzata?»

 «È una storia lunga» rispose Sambo. «Credo che ti annoierebbe.»

 «Mi fido del tuo giudizio, Pietro. Allora ammetti che volevi fotterci?»

 «Sì.»

 «L’ho sempre saputo, sai?»

 «E allora perché stiamo ancora conversando?»

 «Perché, come spiegavo a Laurie, non bisogna mai abbandonare una trattativa. Si trova sempre qualcosa da scambiare.»

 «Cosa vuoi, Abel?»

 «Ho già commesso due delitti che non mi sono stati attribuiti» rispose scandendo le parole. «Ora ucciderò per la terza volta e voi garantirete la nostra impunità e che io ottenga il giusto riconoscimento dai media.»

 Sambo si voltò a guardare Nello. Aveva il volto deformato dall’orrore e dallo stupore.

 «Tu sei pazzo!» gridò Pietro. «Come puoi pensare che possa essere presa in considerazione una proposta del genere?»

 Il Turista non si scompose. «Pazzo è un termine generico che nella sua accezione popolare non mi rende giustizia e mi indispone» spiegò. «Pretendo che tu ti rapporti con me in modo corretto.»

 «Ti chiedo scusa» si affrettò a dire l’ex commissario per non perdere il contatto.

 «Scuse accettate, Pietro. Se non vuoi prendere in considerazione quanto ti sto offrendo, io lo capisco. Ma credo anche che tu non abbia l’autorità per rifiutarla. Tu non sei nessuno. In questi giorni ho sempre pensato che fossi un dilettante del cazzo e ora ne ho avuto la conferma. Cosa devo fare per parlare con qualcuno che conti più di te?»

 «Te lo farò sapere.» Sambo interruppe la comunicazione. Aveva perso la lucidità necessaria per gestire quella situazione. Il Turista lo aveva messo spalle al muro.

 «Ha ragione» bofonchiò. «Sono un maledetto dilettante.»

 «Non metterlo in contatto con la squadra operativa» lo supplicò Nello. «Butta quel cazzo di cellulare nel canale.»

 «Tiziana morirebbe.»

 «Forse non è più tra noi» ribatté il detective. «E comunque non puoi permettere che quel criminale detti condizioni che gli consentano di assassinare altre donne.»

 «Non posso fare finta di nulla.»

 Caprioglio lo prese per le spalle. «Devi! Esistono dei limiti che non si possono superare. Per nessuna ragione.»

 «Loro sapranno cosa fare. Magari riescono a salvare Tiziana e a eliminare i due serial killer.»

 «Quello è troppo furbo, lo sai che non andrà così.»

 «Passo la palla.»

 «Lo sai cosa accadrà? Non ti rimarrà più nulla, il Turista ti sta usando e ti sta portando via tutto quello che hai nel cuore e nella mente. Ma io non sarò complice di questo accordo criminale.»

 «Adesso verrai a dirmi che vuoi continuare a guardarti allo specchio senza vergognarti.»

 «Sì, non voglio sporcarmi a questo punto.»

 «E allora è il momento che le nostre strade si separino.»

 Nello Caprioglio aveva gli occhi gonfi di lacrime. Erano per lui. Per la sua anima. Uscì senza guardarsi indietro.

 Sambo chiamò l’uomo dei servizi. «Ha parlato?»

 «Sì, ma non conosce l’ubicazione del luogo dove stanno interrogando Basile. Ha raccontato una storia strana su un serial killer a cui stava dando la caccia.»

 «Il Turista.»

 «Esatto.»

 «Vuole fare uno scambio: il luogo dove tengono Tiziana in cambio dell’impunità per una nuova vittima.»

 «Dove sei?»

 «Nel covo di Campo de la Lana.»

 «Non ti muovere. Stiamo arrivando.»