Nel 2006, e precisamente nel maggio di quell’anno, mi scrisse Paco Taibo, da molti anni organizzatore della convention Semana Negra, che si tiene annualmente a Gijón, nelle Asturie. Ero stato invitato più volte a quella convention, di qui la mia conoscenza con Paco. In occasione della Semana Negra del 2006, mi scriveva Paco, gli organizzatori stavano preparando un grande album. L’album, destinato a essere distribuito tra partecipanti e ospiti della convention, si sarebbe intitolato Guernica e sarebbe stato dedicato all’avvenimento che ebbe luogo il 26 aprile 1937, immortalato e mostrato a tutto il mondo da Picasso nel suo famoso quadro. Paco chiedeva se volessi aderire a questa iniziativa con un mio contributo di qualunque tipo – fiction, non fiction –, a scelta, dalle tre alle cinque pagine di lunghezza. Sulle prime rimasi leggermente stupito, poiché la Semana Negra, come si evince dal nome, è una convention dedicata alla letteratura poliziesca, al roman noir, che ha ben pochi contatti col fantasy. Ma si trattava pur sempre di una convention spagnola. Dunque accettai e mi misi al lavoro. E a tempo di record. Infatti, dopo soli diciotto giorni, avevo già scritto Spanienkreuz.
Una short story, com’era stata commissionata, ma col marchio di fabbrica Sapkowski, perché non era solo fiction ma anche science fiction. O forse fantasy?
Spanienkreuz, tradotto in spagnolo da José María Faraldo, fu il primo e l’unico dei miei testi a essere conosciuto all’estero prima che in patria. In Polonia del resto – notevolmente più tardi, molto dopo la prima versione spagnola – suscitò interesse, tanto che... mi fu offerto di girare un film basato su di esso.