Trentotto

C’erano tre uomini, con Harvey, nella stanza seminterrata della Testa Produce Inc. Danny Testa se ne stava sulla porta aperta della cella frigorifera, soffiando il fumo del sigaro da un’apertura della tenda di plastica. Sally era di fianco a Harvey e tirava l’estremità di un cavo metallico. Il cavo era avvolto per un giro attorno al collo di Harvey. Il Secco era sull’altro lato, l’altra estremità del cavo avvolta alla mano guantata. Harvey era su una sedia, i polsi legati dietro la schiena col nastro isolante. Anche le caviglie erano tenute ferme dal nastro, e una corda stretta attorno alla vita lo bloccava alla sedia. Ogni volta che Sally e il Secco tiravano il cavo lo si sentiva digrignare i denti. Aveva i pantaloni bagnati.

«Guarda un po’» disse il Secco. «Si è pisciato addosso.»

«Non riuscivi a tenerla?» disse Sally, dando un altro strattone al cavo. «Il bambino non è riuscito a tenerla? Te l'avevo detto di andare al gabinetto, prima di partire.»

Sally rise e diede un altro strattone al cavo. Il digrignar di denti cessò. Sally lasciò andare il cavo. Il Secco, che indossava un grembiule lungo fino ai piedi, si fece dare da Danny un pezzo di cavo coassiale e una mazza da baseball in miniatura. Porse il cavo a Sally e si tenne la mazza.

«Che cazzo è?» disse il Secco.

«L'ho presa allo stadio, al Bat Day» disse Danny. «Non la sottovalutare. A saperla usare, fa male.»

Harvey sedeva tremante e ansimante nella stanza fredda, e il fiato gli si condensava nell’aria refrigerata.

«Sbrigatevi» disse Danny. «Ho il turno di giorno che mi arriva tra un paio d’ore. Ho un’azienda da mandare avanti, qui, e non voglio che sta cosa duri tutta la notte, cazzo. Scoprite quel che dovete scoprire e ce ne andiamo a casa.»

Il Secco colpì il naso di Harvey con la piccola mazza. Ci fu uno scricchiolio, e il naso si spezzò. Harvey cominciò a urlare e il sangue gli colò sulle labbra gocciolando giù dal mento. Dal pavimento al soffitto, la cella frigorifera era piena di cassette di verdura, casse di fuochi d’artificio cinesi e file di completi da uomo. Il rumore della mazza ne risultava ovattato, e il Secco colpì ancora due volte, una per ginocchio. Harvey urlò di nuovo. Per un paio di volte, di dritto e di rovescio, Sally sferzò le guance di Harvey col cavo coassiale. Le urla di Harvey si spensero in un gemito spezzato, poi in un piagnucolio. Seduto a capo chino, piangeva in silenzio per il dolore. Sally gli pestò l’arcata dei piedi, provocando un altro urlo. Il Secco si sporse in avanti e schiacciò con l’estremità più sottile della mazza il naso rotto di Harvey. «Chiediglielo» disse a Sally.

«Che gli hai detto, testa di cazzo?» chiese Sally. «Che-gli-hai-detto?» Il Secco schiacciò più forte la mazza sul naso insanguinato.

«Non avevo... scelta» farfugliò Harvey.

Sally lo colpì sulla bocca col cavo, spaccando qualche dente.

«Non colpirlo in quella cazzo di bocca, Sally» lo ammonì Danny. «Deve parlare, lo stronzo.»

Il Secco mollò un altro colpetto sul naso di Harvey.

«Da quanto, brutta merda?» chiese Sally. «Da quant’è che parli con gli sbirri?»

«Dall’inizio» disse Harvey, tra i denti spezzati. «Dall’inizio...»

Il Secco lo colpì ancora con la mazza, sul ginocchio destro. Harvey sobbalzò. Il Secco lo colpì sul ginocchio sinistro.

«Nastri...» disse Danny. «Chiedigli se hanno dei nastri.»

«Nastri» disse Sally, il labbro superiore che tremava all’orecchio di Harvey. «Hanno dei nastri?»

Harvey annuì, e Sally gli sferrò un pugno alla mascella.

Danny scosse il capo.

«Questo stronzo aveva addosso un microfono, testa di cazzo» disse a Sally. «Ti hanno registrato.» Scoccò a Sally un’occhiata feroce.

Sally sferrò a Harvey un altro pugno, che produsse un rumore bagnato, una sorta di schiaffo.

«Non devono avere molto» disse. «Sono stato attento.»

«Che vuol dire, che non hanno molto?» urlò Danny. «Avranno steso tanti di quei cavi, per tutto quel cazzo di ristorante, neanche fosse un albero di Natale! Imbecille ! »

Sally accostò il viso a quello di Harvey. «Da quanto tempo?» chiese. «Da quanto tempo mi ascoltano?»

«L’ini...» riuscì a dire Harvey.

«Lo sai già, brutto cretino» disse Danny, schifato. «E una trappola, capito? Lavorava con i federali fin dall’inizio. Hai prestato i nostri cazzo di soldi a quei federali di merda, capito?»

Sally fece un passo indietro, schiumante di rabbia. Stava per dare un altro pugno a Harvey ma si ritrasse. Restò a sbattere gli occhi per la rabbia in quella stanza fredda, aprendo e chiudendo i pugni.

«L’hanno ricattato con quella storia degli ambulatori» disse Danny. «E stato dei loro fin dall’inizio, cazzo.»

Sally si diresse a una pila di scatoloni con la scritta «Made in Macao» e aprì quello in cima. Vi frugò dentro per un po’, poi ritrasse la mano e aprì un altro scatolone.

«Cazzo fai?» disse Danny.

Sally tornò indietro con in mano una manciata di raudi.

«Ehi, mi danno dei soldi, per quelli» protestò Danny. «Col cazzo che li comprano, se la scatola è aperta.»

«Hai già mangiato, Harvey?» disse Sally. «Hai già mangiato?» Allungò la mano e gli serrò il naso tra le dita. Gli occhi di Harvey si muovevano frenetici tutt’attorno. Iniziò a dondolarsi avanti e indietro sulla sedia, tirando con forza la corda che aveva attorno alla vita, nel tentativo di tener lontana da sé l’altra mano di Sally.

«Tienilo!» gridò Sally. «Vuoi tenerlo, cazzo?» Spinse a forza la manciata di petardi contro la bocca di Harvey.

«Lo tengo, lo tengo» disse il Secco, tirando all’indietro il cavo di ferro attorno al collo di Harvey Harvey lottò per restare a bocca chiusa. Il Secco gli sollevò la mazza sopra la testa e gliela abbatté sulla clavicola. Ci fu uno schianto secco e Harvey perse i sensi, mentre la testa gli ricadeva sul petto e la bocca si apriva, lasciando colare sulla camicia bava e sangue.

Sally gliela sollevò dal naso e gli ficcò i petardi nella bocca aperta, allargando le guance. Due raudi rotolarono fuori dalla bocca di Harvey e gli caddero in grembo. Il Secco guardò Danny e alzò un sopracciglio. Danny annuì. «Finiscilo» disse.

Il Secco si diresse a uno scaffale, allungò la mano dietro una cassetta di scarola e prese un sacchetto di carta marrone da cui estrasse una Colt Woodsman calibro 22.

Sally era in ginocchio davanti a Harvey e armeggiava con un pacchetto di fiammiferi. La corrente d’aria del compressore della cella continuava a spegnerli. Cercò di accendere una delle micce nella bocca di Harvey, ma il sangue e la saliva la spensero. «Un attimo, un attimo» disse. «Ce l'ho quasi fatta.»

«Avanti, Sally, non abbiamo tempo» disse Danny. «Quel che dovevamo sapere lo sappiamo.»

Il Secco scosse il capo, senza espressione. «Ci sono quasi riuscito, stavolta» disse Sally accendendo un altro fiammifero. «Queste micce del cazzo sono bagnate, porca puttana. Continuano a spegnersi...»

Danny guardò il Secco e annui di nuovo. Il Secco appoggiò la canna della calibro 22 alla nuca di Harvey, puntandola verso l’alto, e premette il grilletto. Poi ruotò la pistola in semicerchio lungo la base del cranio di Harvey, sparando un colpo dietro l’altro. La stanza si riempì dell’odore di cordite, mentre il fumo si muoveva veloce nella corrente d’aria provocata dal compressore.

Quando il cane scattò a vuoto, il Secco ripose la pistola nel sacchetto di carta marrone e si tolse il grembiule. Avvolse il sacchetto nel grembiule e legò con cura i lacci attorno al pacchetto, chiudendolo con un fiocco.

«Va’ a prendere Victor» disse Danny. «Prendi Victor e quelli che stanno di sopra. Digli di gettarlo in mare.»

Sally era ancora accucciato davanti a Harvey, con i fiammiferi in mano.

«Avanti, Sally» disse Danny. «Che senso ha?»

Qualche scintilla sprizzò dalla bocca di Harvey, seguita da un filo di fumo. Ci fu un forte sibilo. Sally fece un passo indietro e si coprì le orecchie. Le guance di Harvey esplosero, facendo schizzare brandelli di carne e denti per tutta la stanza.

«Cazzo di un cristo santo!» disse Danny, asciugandosi l’angolo dell'occhio con il mignolo. «Ci tengo della roba da mangiare, qui, cazzo!» «Che stronzo» disse Sally. «Che stronzo!... Mi ha proprio ficcato nella merda, eh?»

«Ma perché cazzo l'hai fatto?» chiese Danny. «Non dovevi. Adesso 'sto posto è un porcaio. Guarda che schifo.»

«Spero se ne sia accorto» disse Sally.

«Non s'è accorto di niente» disse Danny. «Era già morto, cazzo.»

«Magari se n'è accorto» disse Sally. «Non si sa mai.»

«Certe volte sai essere una vera testa di cazzo» disse Danny. «Ora va’ di sopra con il Secco, e di’ a Victor di prendere una canna dell’acqua e ripulire questo cazzo di posto. E un porcaio.»