CAPITOLO UNDICESIMO: DIRITTO DI PRECEDENZA

 

Tranne Maigret, nessuno se ne accorse.

Due ore dopo la morte di Jean, mentre con una barella trasferivano il cadavere su una macchina che aspettava lì vicino, il colonnello, con gli occhi arrossati ma il portamento pieno di dignità, aveva chiesto:

«Lei pensa che mi consentiranno di seppellire Mary?».

«Non prima di domani...».

Cinque minuti dopo, con la precisione di movimenti che gli era abituale, Vladimir mollava gli ormeggi.

Davanti alla chiusa di Vitry-le-François c'erano due battelli diretti a Dizy che aspettavano di passare.

Il primo di essi stava già avanzando a colpi di pertica verso il bacino quando il Southern Cross lo superò sfiorandone la prua arrotondata ed entrò nella chiusa.

Si udì un coro di proteste. Il battelliere urlò al guardiano che toccava a lui, che avrebbe sporto reclamo e via dicendo.

Ma il colonnello, in tenuta da ufficiale e col berretto bianco in testa, non si girò nemmeno.

In piedi davanti alla ruota lucente del timone, guardava dritto davanti a sé, impassibile.

Quando le porte si richiusero, Vladimir scese a terra a consegnare i documenti e la solita mancia.

«Perdio! Gli yacht possono fare tutto quel che vogliono!...» borbottò un cavallante. «Dieci franchi a ogni chiusa e...».

Il tratto di canale a valle di Vitry-le-François era così gremito che si riusciva a malapena a farsi strada con la gaffa fra i battelli in attesa del loro turno.

Ma non appena le porte si schiusero l'elica dello yacht entrò in azione, facendo ribollire l'acqua tutt'intorno. E il colonnello, come sempre impassibile, innestò la marcia.

Lo yacht partì di colpo a tutta velocità, e in mezzo alle grida e alle proteste dei battellieri si infilò tra le pesanti imbarcazioni senza sfiorarne nemmeno una.

Due minuti dopo era già scomparso dietro la curva, e Maigret, rivolto a Lucas che gli stava accanto, commentò:

«Sono ubriachi fradici tutti e due!».

Nessuno lo avrebbe sospettato. Il colonnello, con l'enorme stemma dorato sul berretto, aveva un'aria irreprensibile e solenne.

Vladimir, con la solita maglia a righe e la bustina in cima alla testa, non aveva fatto un solo movimento sbagliato.

Ma Sir Lampson aveva il collo addirittura paonazzo, e sul suo volto di un pallore malsano spiccavano le labbra esangui e le pesanti borse sotto gli occhi.

Quanto al russo, dormiva in piedi, la minima scossa sarebbe bastata a fargli perdere l'equilibrio.

A bordo della Providence tutto era chiuso e immerso nel silenzio. I due cavalli pascolavano attaccati a un albero, a un centinaio di metri dalla chiatta.

Il padrone e sua moglie erano andati in città, a ordinare degli abiti da lutto.