Epilogo
India
«Non posso fare a meno di essere nervosa, Will. È un grande passo.»
È domenica mattina, anzi per l’esattezza è mezzogiorno e né William né io abbiamo mosso un dito per alzarci dal letto. Questo è il quarto weekend consecutivo che passiamo a casa mia e adoro il fatto che William si senta a suo agio qui da me. Per due maniaci del lavoro come noi, siamo piuttosto bravi a rilassarci.
Ma oggi William vuole che io incontri ufficialmente la sua famiglia per annunciare il nostro fidanzamento.
«Ehi, rilassati» dice accarezzandomi delicatamente i capelli. «Non deve diventare un problema. Hai già conosciuto mio padre, e Rosie, naturalmente. Parlavi spesso con Kit al telefono. Rimane solo Alex, ora, e ti assicuro che non morde.»
«William, ti ci sono volute due settimane per venire qui perché avevi paura di incontrare Montana» rido.
«Sì, be’, mi avevi detto che non mi approvava. E il nostro primo incontro non è andato proprio liscio.»
«Dai, da quella sera in cui sei venuto a cercarmi, lei ha cambiato idea su di te e ti vuole bene. In più la mia famiglia ti ama già. Non voglio rovinare tutto.»
Mi bacia dolcemente sulla fronte. «Come se fosse possibile. Guarda, sono sicuro che tu e Alex andrete d’accordo, lei è coraggiosa e forte quanto te. E la mia famiglia sarà entusiasta del nostro fidanzamento.»
«Lo spero. Ma ho comunque il diritto di essere nervosa. Un annuncio rende tutto molto… ufficiale.»
«Be’, direi che stiamo andando bene, non è vero?»
Faccio un cenno con la testa. Lo amo, e anche lui prova la stessa cosa. Abbiamo deciso di andare avanti, di non farci spaventare da nulla. L’anno prossimo diventeremo marito e moglie, abbiamo già fissato la data del matrimonio.
Dopo quattro mesi di appuntamenti, mi sembra del tutto naturale aver fatto questo passo. Sono euforica, innamorata e semplicemente troppo ansiosa che tutto sia perfetto, per non sentirmi nervosa oggi che daremo la notizia alla sua famiglia.
«Possiamo aspettare, se sei così turbata» dice tranquillamente William. Come sempre sa leggere ogni mio stato d’animo. Ma io voglio accontentarlo e, nonostante la tensione, non intendo aspettare, quindi scuoto la testa con un sorriso.
«No, va tutto bene. Facciamo così.»
Arriviamo da Kit verso le tre del pomeriggio. Vedendo casa sua mi sento subito intimidita: è più grande di quella di William e ancora più lussuosa.
«Andrà tutto bene» mi dice William stringendomi una mano.
Attraversiamo il vialetto mano nella mano. Siamo a malapena arrivati alla porta quando Kit ci accoglie con un gran sorriso. L’ho già incontrato diverse volte, ma è più bello di quanto ricordassi. Prima che io possa fermarlo, mi stringe a sé in un forte abbraccio.
«India! Sono così felice che siate qui. Finalmente posso parlare con te di persona, invece che al telefono» dice.
«Entra pure, fratello. Rosie sente la tua mancanza» dice rivolgendosi a William.
Ci dirigiamo verso un’area lounge, dove Alex e Alistair si godono un whisky. Alex è bellissima, con una cascata di capelli rossi e gli occhi da gatta, ma non mi sento intimidita quando mi stringe la mano.
«Ehi, India, è un piacere conoscerti. Grazie mille per aver aiutato William con Rosie mentre eravamo via. So che può essere una vera peste.»
«È stata piuttosto dolce per tutto il tempo, ma non c’è dubbio che abbia un bel paio di polmoni» rispondo sorridendo.
Alistair ride e si alza per salutarmi.
«Siamo felici di averti qui, India. Hai acceso il sorriso sul viso del mio ragazzo. È più di quanto avessi mai sperato.»
William mi fa l’occhiolino e improvvisamente mi è chiaro quanto questo incontro significhi per lui. Si è aperto molto con me negli ultimi quattro mesi e ora so che avere accettato di essere qui oggi è il miglior regalo che potessi fargli. Quando Alistair sorride a suo figlio, sento che la tensione che c’è sempre stata tra di loro si sta sciogliendo per lasciare spazio all’amore e al rispetto.
Passiamo insieme un magnifico pomeriggio. Io e Alex condividiamo gli aneddoti e i retroscena più divertenti, poi gioco a ping-pong con Kit finché non ci fanno male i polsi. Quindi io e William ci occupiamo di Rosie, dando a Kit e Alex l’opportunità di rannicchiarsi sul divano a guardare un film. E in tutto questo, William è sempre al mio fianco. Sento il suo tocco rassicurante sulla schiena. Mi riempie il bicchiere quando si svuota e ride a crepapelle persino alle mie battute più stupide. Senza una parola di troppo, solo dai suoi gesti attenti, riesco a percepire l’amore che nutre nei miei confronti.
Dopo cena arriva il momento di fare il nostro grande annuncio e ogni traccia di nervosismo è scomparsa. Quando William si alza, mi attira vicino a sé e dice alla sua famiglia che ci sposeremo, mi sento circondata dalla loro gioia e dal loro amore. Mi appoggio al suo petto, cercando di ricordare un momento in cui mi sia sentita altrettanto felice.
«Stai bene? Sembri un po’ troppo pensierosa» mi chiede più tardi, a casa sua. Inclino il mento per guardarlo, sorridendo.
«Stavo solo riflettendo su oggi. Non riesco ancora a credere a quanto sono stata bene. Ma mi manca Rosie.»
«Non ti mancherà troppo a lungo.»
«Cosa? Se stai insinuando che voglia avere un bambino proprio il giorno in cui abbiamo annunciato il nostro fidanzamento…»
Ride, tirandomi più vicino. «Sto dicendo che possiamo proporci come babysitter in qualsiasi momento. Ma, ora che me lo dici, credo di essere molto più interessato alle procedure necessarie per fare un bambino.»
«Oh, davvero?»
Annuisce con gli occhi bassi. «Sono… una specie di drogato. Di queste procedure, intendo.»
Scoppiamo entrambi a ridere mentre mi prende tra le braccia, poi all’improvviso ci baciamo con gioia, desiderosi uno dell’altra.
Non avrei mai creduto di poter amare William in questo modo. Adoro passare del tempo con lui ed essere parte della sua vita. Così, quando mi fa scivolare via il vestito e mi libera delle mutandine, non ho niente da dire. Semplicemente gli passo le braccia attorno al collo e gli sussurro sì all’orecchio.
Con impazienza gli getto le gambe intorno alla vita e mi lascio trasportare fino alla superficie più vicina. Mi mette contro il muro e si slaccia i pantaloni, senza mai togliere la bocca dalla mia. Non mi lascia neppure quando mi prende per i fianchi ed entra con forza dentro di me, facendomi gemere. Non un solo momento smettiamo di baciarci, e anche quando abbiamo finito è come se non ne avessimo mai abbastanza.
Per due settimane abbiamo vissuto nel nostro piccolo mondo, William, Rosie e io, e una parte di me era terrorizzata all’idea di cosa sarebbe successo una volta tornati alla normalità. Avevo paura perché non sapevo cosa fossi io per William o cosa lui rappresentasse per me.
Ma ora lo sappiamo entrambi ed è tutto così divertente e nuovo. È come un appuntamento che non termina mai.
Un appuntamento in cui finiamo per innamorarci ogni giorno di più l’uno dell’altra.