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India

Tornando a casa dal lavoro, ho la sensazione che tutto sia cambiato. È più tardi del solito ma non mi dispiace, visto che il viaggio in macchina mi ha dato il tempo di riflettere. Devo capire perché William mi ha messo in questo stato, ho passato le ultime ore sentendomi senza fiato, con il cuore che batteva forte e le mani sudate.

Ho paura di essermi presa una cotta per lui.

È passato parecchio tempo dall’ultima volta che mi sono sentita così. Ma è una follia. Perché questo sentimento per un uomo che mi rende infelice da più di un anno? È bastato davvero un solo giorno in cui si è comportato bene per farmi innamorare di lui? Ci siamo fraintesi per tutto questo tempo? Provocandoci a vicenda per resistere a questa attrazione tra di noi?

Quando entro nell’appartamento Montana è sul divano, con i capelli avvolti in un asciugamano mentre guarda la TV. Sorride quando mi vede.

«Eccoti qui, piccola lavoratrice! Com’è andata? È stato tanto orribile?»

Crollo sul divano in uno stato di stordimento. «In realtà, no. Proprio per niente.»

Montana si siede più dritta. Riesce sempre a percepire i cambiamenti del mio umore, e in questo momento è chiaro che ho cose importanti da spifferare. «Che cosa è successo? Si è avvicinato a te o qualcosa del genere?»

Scuoto la testa vigorosamente. «Certo che no. È il mio capo. Sarebbe del tutto inappropriato.»

«Così il bullismo nei tuoi confronti non è cessato, giusto?»

«Niente del genere, lo giuro. È stato perfettamente civile.»

«E allora, cos’è successo?»

Scuoto la testa. «Non riesco a descriverlo. Era tutto semplicemente… diverso.»

«In senso buono?»

«Sì, in senso molto buono.» rispondo in tono trasognato.

Montana mi disapprova. «Ok, cominci a spaventarmi con questa vaghezza. Sputa subito il rospo.»

Arrotolo una ciocca di capelli intorno al dito, rifiutandomi di guardare Montana negli occhi. «Ho un buon presentimento per le prossime due settimane, sai? È possibile che mi sia completamente sbagliata sul suo conto.»

«Stai dicendo che per tutto questo tempo sei stata tu a reagire eccessivamente?»

«No, non proprio. Penso solo che ci sia un altro lato di lui. Un lato che non è visibile in ufficio. Oggi ha dimostrato quanto può essere dolce e premuroso.»

«Basta un giorno con lui che si comporta in modo decente e ti convinci che sia un perfetto gentiluomo? India, hai sbattuto la testa da qualche parte? Ti comporti come un’adolescente innamorata.»

Chiudo gli occhi con un sorriso. «È stata solo una bella giornata, ok?»

Montana incrocia le braccia come una madre severa. «Ascoltami, India. È bello che tu e William abbiate risolto le vostre divergenze. Sono felice per te, davvero. Ma ti prego di fare attenzione. Gli uomini come lui… possono manipolarti per farti sentire in un certo modo. Non voglio che tu cada in trappola.»

«In trappola? Addirittura?»

«Dico sul serio. Non sai quali siano le sue intenzioni. Rimarrete in casa sua da soli per due settimane. Potrebbe cercare di portarti a letto.»

«Fa da babysitter a sua nipote! Deve lavorare da casa. Non può mica portare con sé un neonato alla Walker Industries, no?»

«Dico solo che potrebbe usare questa opportunità per approfittarne.»

«Se lo conoscessi ti renderesti conto che è ridicolo. È l’uomo meno civettuolo che abbia mai conosciuto. Solo perché penso che ci sia un po’ di chimica, non significa che succederà qualcosa. E poi, è il mio capo. Non permetterei mai che accadesse.»

«È tutto un po’ insolito, Indy. Sono solo preoccupata che tu venga fregata o qualcosa del genere. Sai che non vorrei mai che ti succedesse qualcosa di brutto.»

Sorrido dolcemente. «Lo so, Mon. Apprezzo che ti preoccupi per me, davvero. Ma va bene così. Ho solo preso una stupida cotta per lui, tutto qui. Non porterà da nessuna parte, anche se lo volessi.»

Montana annuisce, ma sembra ancora un po’ preoccupata. «Va bene, ti credo. Ma cerca di mantenere il tuo raziocinio.»

Faccio un cenno con la testa, questa conversazione ha attenuato notevolmente il mio buonumore. All’improvviso ho voglia di stare da sola. «Sì, certo. Penso che mi farò una doccia e andrò a letto. Ho avuto una lunga giornata.»

Montana mi guarda. «Indy, va tutto bene?»

«Ma certo.»

«Vuoi…»

«Va tutto bene» la rassicuro sforzandomi di sorridere. Poi lascio la stanza prima che lei possa farmi altre domande.

Mi faccio la doccia in preda alla confusione. Naturalmente, come al solito Montana ha ragione. Perché dovrei dare peso a questi sentimenti dopo tutto quello che William ha fatto? Perché dovrei fidarmi di un uomo che fino a oggi non mi ha dato motivo di credere di essere altro che un imbecille? Forse lui fa sempre così, usa il suo fascino per piacere alle donne e poi torna a essere se stesso dopo avere ottenuto quello che vuole. Non voglio crederci, ma è uno scenario possibile.

Rimango a lungo sotto il getto della doccia, sperando che l’acqua calda mi restituisca il buonsenso. Ma non è così. Vado a letto, mi sento tesa e frustrata. Ma anche parecchio eccitata nonostante non riesca a capire il motivo. Forse perché con William sembra sempre di essere sul filo del rasoio. Non so mai cosa potrebbe succedere con lui, mi sento sulle spine. E ora che gli equilibri stanno cambiando, il pensiero di lui mi fa eccitare e mi dà fastidio.

Mi chiedo se anche per lui è la stessa cosa. Se oggi a pranzo ha percepito l’attrazione che nutro nei suoi confronti.

Ho mentito a Montana? Lascerei che nascesse qualcosa se si presentasse l’occasione? Voglio credere che farei la cosa giusta, ma mentre mi accoccolo sul cuscino immaginando di appoggiarmi contro il suo petto grande e forte, non sono sicura di averle detto la verità.

Sento tensione in tutto il corpo, ricordo così chiaramente il suo profumo che mi sembra quasi di averlo vicino a me. Giro il cuscino e chiudo gli occhi mentre immagino di baciarlo.

È passato troppo tempo da quando ho sentito un desiderio sessuale così forte, mi ritrovo a sognare le sue dita che esplorano il mio corpo, e vorrei che accadesse davvero. Non dovrei fantasticare sul mio capo. Ma non posso farci niente. Io lo voglio…

Gemo e prendo a pugni il cuscino, cercando di togliermelo dalla mente. Ma l’immagine di lui che mi sorride mi fa solo più male.

Sento bussare alla porta e mi metto in piedi arrossendo, mentre cerco di spingere le mie fantasie su William Walker in qualche recesso della mente.

«Sì?»

Montana entra nella mia stanza, con due tazze in mano.

«Ehi, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un po’ di cioccolata calda prima di andare a letto.»

«Oh. Grazie, Mon. Sei davvero gentile.» Mi chiedo se possa leggermi in faccia ciò che ho appena pensato. Ma lei non sembra turbata. Semplicemente appoggia la tazza sul mio comodino e si siede sul bordo del letto, sorseggiando la sua cioccolata calda.

«Scusa se prima ti ho innervosita. Sei la mia migliore amica e mi sento protettiva nei tuoi confronti. So bene che nonostante la tua aria da dura sei una persona fragile. Voglio solo che non ti faccia più del male.»

Alzo le spalle, cercando di comportarmi normalmente mentre il pensiero di William continua a indugiare nel mio cervello. «Lo so, ma non lo farà. Davvero.»

Montana sorride dolcemente. Vorrei che se ne andasse, ma sembra che abbia altro da dire. Fa un respiro profondo. «Sono stata iperprotettiva. Ma mi fido di te, India. So che farai la cosa giusta e che ti prenderai cura di te stessa. Lo fai sempre.»

Accenno di sì con la testa. «Lo faccio. Grazie per aver vegliato su di me.» Ma mi sento in colpa perché sto guardando la mia migliore amica negli occhi e le sto mentendo. Lei si alza in piedi, bevendo un altro sorso della sua cioccolata.

«Bene, allora. Buonanotte, Indy.»

Riprendo a respirare normalmente solo dopo che Montana ha lasciato la stanza. Questo è ridicolo. Oggi le mie emozioni sono incontenibili. Spengo la luce, abbandono la cioccolata calda e cerco di dormire, ignorando l’insistente languore tra le gambe per qualcosa che non dovrei desiderare.

Stamattina mi sono svegliata ancora prima del solito. Sono le quattro e mezza e non riesco a riaddormentarmi. Decido di saltare la mia sessione di scrittura mattutina e passo un po’ di tempo a prepararmi. Indosso il mio vestito più bello, uno che non ho mai usato al lavoro. Mi prendo del tempo per domare i miei capelli, truccarmi e scegliere il mio profumo preferito. Ho le farfalle nello stomaco, come se mi stessi preparando per un appuntamento. È un’idea ridicola. Vado al lavoro, per l’amor del cielo. Ma questo non mi impedisce di dedicare tutti i miei sforzi al mio aspetto.

Montana si offre di prepararmi la colazione, ma sono troppo agitata per mangiare qualcosa. Quando arriva l’autista mi accorgo di essere rimasta sulle spine tutto il tempo, sperando che fosse in anticipo così avrei avuto più tempo da passare con William. Quanto posso essere ridicola? Lui è il mio capo. Non è il mio amico. Non è il mio amante.

Quando arrivo alla villa, William si sta prendendo cura di Rosie, che piange. Con l’altra mano, invia messaggi dal telefono di lavoro. Gli sorrido mentre entro, le farfalle nel mio stomaco aumentano di intensità, ma tutto quello che ottengo è un cenno di saluto. Mi acciglio. Siamo davvero tornati al punto di partenza?

Non avrei dovuto illudermi. Vado di sopra nell’ufficio di William e mi sistemo, ma non riesco a smettere di pensare a tutto ciò che devo avere frainteso. Tutti i segnali che indicavano che stavamo finalmente arrivando da qualche parte… era tutto falso. Io e William non andremo mai avanti.

William passa la giornata dentro e fuori dall’ufficio. Io cerco di non guardare nella sua direzione, ma con il trascorrere del tempo diventa sempre più difficile. Sembra ancora più spettinato di ieri, con la camicia abbottonata solo a metà. Vedo il contorno della clavicola. Stamattina, quando sono arrivata, aveva ancora i capelli umidi dopo la doccia. È talmente sexy così disordinato che mi devo trattenere.

Quando si avvicina l’ora di pranzo, vado a prendere un bicchiere d’acqua prima di tornare alla mia scrivania. Presumibilmente, William è andato a mangiare. Non che mi interessi. Davvero, non m’importa.

Sono quasi a metà della mia pausa quando sento una mano gentile sulla spalla. Basta questo tocco leggero perché un brivido mi scuota, ma cerco di mantenere la calma. Nel momento in cui alzo lo sguardo e vedo il volto di William, devo ansimare un po’ per prendere aria. Per un attimo penso che stia per baciarmi. Ma poi, con un sorriso sfacciato sul viso, mi porge un piatto con un panino al formaggio grigliato. Non posso fare a meno di sorridere.

Non proprio un bacio, ma quasi altrettanto bello.