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«Sono passati due mesi dal ritrovamento dei cadaveri sulla spiaggia di Truro e, da allora, non ci risultano altri attentati da parte di Al Ayla. Le intercettazioni e l’intelligence raccolte in Arabia Saudita indicano che la cellula di Washington per il momento è inattiva e non ci sono operazioni in programma nel District of Columbia.»

Il presidente Coyle guardò i dodici alti funzionari riuniti nello Studio Ovale. Erano esausti, dopo il tour de force degli ultimi mesi. Glielo si leggeva negli occhi.

Si sentivano più uniti che mai, tuttavia. Ed erano in gamba e preparatissimi.

«Cosa mi dite di quei cadaveri? Siamo riusciti a identificarli?» chiese il presidente.

«Solo uno dei quattro, signore» rispose Norma Tiefel. «Tariq Al Dossari, il marito della donna che riteniamo fosse a capo della cellula di Washington prima della sospensione delle attività.»

«E lei dove si trova attualmente?»

«Non lo sappiamo. Sembra svanita nel nulla. Riteniamo che abbia ucciso lei i quattro sulla spiaggia.»

Coyle giocherellava con la penna d’oro, facendola ruotare come un’elica. Era un trucchetto che gli aveva insegnato Zoe durante il volo per la Cina l’anno precedente. Gli sembrava fosse passata un’eternità, da allora.

«Potrebbe essere a New York, Chicago, Los Angeles?»

«Tutto tace anche là» rispose il direttore dell’FBI, Ron Burns.

«Va da sé che potrebbero essersi semplicemente presi il tempo di riorganizzarsi» puntualizzò Evan Stroud, della CIA. «Riteniamo tuttavia che un’eventuale ripresa delle attività ci verrebbe anticipata dalle nostre fonti.»

«Già, non siamo mai stati colti alla sprovvista» commentò il presidente con un’ombra di ironia.

«Mi spiace, ma non volevo semplificare troppo la questione. Voglio solo dire che questi periodi di tregua fra USA e Arabia Saudita sono sempre più rari.»

«Che è un altro modo per dire ’aspettiamo e vediamo’» brontolò Coyle. Si appoggiò allo schienale e guardò gli astanti. «Bene, immagino non vi stupirete se vi dirò che non ho nessuna intenzione di nascondermi» disse. Sui volti tirati dei presenti apparve un sorriso di circostanza. «Intendo portare avanti gli interessi di questo Paese e spero che voi farete lo stesso.»

«Sissignore» risposero tutti in coro.

«Anzi, mi aspetto che facciate lo stesso.»

Tutti si alzarono in piedi insieme al presidente, che uscì dalla porta del West Colonnade.

Mentre tornava ai suoi appartamenti, Coyle rifletté che sicuramente fra i suoi collaboratori c’erano divergenze di opinione. Non si illudeva che la pensassero tutti nel medesimo modo riguardo a certi argomenti e neppure lo desiderava.

Era sicuro però che ognuna delle persone che avevano partecipato a quella riunione nutrisse un profondo rispetto per gli Stati Uniti, la presidenza e il compito che era stato loro affidato.

Guidare il Paese.