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Mario si avvicinò ad Aziz e lo abbracciò.
Aziz strinse a sè il vecchio.
- Ciao, zio Mario.
- Aziz! Sapessi che piacere mi fa, rivederti!
- Tu,Vargas, hai intenzione di riprendere quel lavoro da assassino?
- Io veramente no, Aziz, ma il sistema deve pur funzionare, lo hai detto tu.
- Il sistema non funziona più, dopo soli cinque anni da quando è iniziato. Era stato progettato per funzionare da solo, automaticamente. Ma aveva pur bisogno di un aiuto esterno umano. C’erano le squadre di Pulizia come la tua, di pronto soccorso, di manutenzione, di produzione e di distribuzione dei beni di prima necessità. Il Municipio si era dato da fare, i primi tempi, per organizzare tutto questo, di fronte alla fuga di massa nell’altra realtà. Ma poi, a poco a poco, anche i dirigenti del Municipio si sono ritirati nell’altra realtà e il sistema è saltato. Sono stati chiusi i grandi centri di distribuzione e di soccorso. Sono rimasti soltanto pochi puliziotti come te che hanno travisato il loro compito e vanno in giro ad uccidere. E pochi negozietti di persone sagge come Mario, che hanno sempre diffidato delle macchine e preferiscono continuare a vivere come hanno sempre fatto, nel loro quartiere, sia pure desolato, invece che andarsene nell’altra realtà e non ritornare mai più come hanno fatto tutti gli altri.
- Verissimo, Aziz!
- E tu, Mario, dove li prendi i rifornimenti?
- Dai grandi magazzini, Ngozi. Ci sono ancora i grandi magazzini pieni zeppi di merce. Nessuno lo sa, o meglio nessuno ci va. Naturalmente si tratta di cibo conservato, in scatola, ma è meglio di niente. E ai miei clienti basta. La gente mangia pochissimo ormai.
- Per forza, seduta nella poltrona, non consuma energie.
- Esatto.
- E per i soldi, come fai?
- Non ci sono più, i soldi, Vargas.
- E quel dollaro che io ti pago sempre, quando vengo a rifornirmi da te?
- Quel dollaro te lo restituisco appena me lo dai, ricordi? Dicendoti che te lo devo dalla volta precedente.
- Allora quello che gira è sempre lo stesso dollaro?
- Esatto.
- Questo è uno dei pochi vantaggi dell’altra realtà. Praticamente il denaro è stato abolito. Non serve più. La gente ha già tutto quello che desidera. Nell’altra realtà.
- E l’energia elettrica? Voglio dire, le poltrone consumano energia elettrica, mi pare. E poi c’è l’illuminazione. Scarsa, ma c’è.
- Certo, è vero, Ngozi. L’energia elettrica viene prodotta dalle centrali nucleari, che ormai funzionano automaticamente. Ma è stata ridotta al minimo. Avrete visto che non c’è più l’illuminazione stradale.
- Già.
- E le poltrone consumano pochissimo. Poi la gente non accende quasi più la luce. E’ quasi sempre seduta sulla poltrona, nell’altra realtà. E per quello la luce non serve.
- E poi c’è un altro vantaggio, nell’altra realtà.
- Quale?
- Che sono state abolite le guerre. Le guerre venivano organizzate dai politici assetati di potere o dai fabbricanti d’armi assetati di denaro. Ora essi hanno l’altra realtà, a disposizione, nella quale possono avere tutto il potere e il denaro che desiderano.
- Allora l’altra realtà è positiva!
- Ha dei lati, positivi, ma in sè è negativa, Vargas.
- E perchè?
- Semplice: perchè non è la realtà.
- Cosa vuol dire?
- Vuol dire che la realtà, quella vera, ha il primato su tutto semplicemente per una ragione: che è la realtà.
- Ma cosa è in lealtà la lealtà?
La domanda non l’aveva fatta nessuno di loro.
Veniva dal fondo della sala.
Si girarono a guardare chi aveva parlato.
Era Yang Pao Ti.