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Vargas e Ngozi sentirono il rumore del camioncino che si allontanava.

- Io scendo in strada a dare un’occhiata. Tu stai qui, per sicurezza. Sbircia dalla finestra. Se è tutto a posto, ti faccio un cenno. Altrimenti, non muoverti.

- Va bene.

Vargas scese nella 116th.

Era deserta.

Fece segno a Ngozi di scendere.

Si avviarono a passo svelto verso la Madison Avenue, riparandosi ogni tanto in un portone ed attendendo qualche minuto.

Sentirono il rumore del camioncino da lontano, quando ancora non si vedeva.

Entrarono in un portone e attesero senza salire le scale.

Il camioncino passò davanti al portone e si allontanò verso est.

Attesero che non si sentisse più il rumore, poi uscirono.

Arrivati alla Madison Avenue, svoltarono a sinistra e scesero verso sud.

Arrivarono alla 110th, svoltarono a destra ed entrarono in Frawley Circle.

- Passiamo per il Central Park. Lì siamo al sicuro. Almeno da Garcia.

Anche sulle rive dell’Harlem Meer, vi erano delle scimmie.

Anche quelle li inseguirono, ma a distanza.

Percorsero l’East Drive fino all’West Drive, girando intorno ai due laghetti di Loch e di Pool, dove alcune scimmie si limitarono ad urlargli senza muoversi.

Stavano per uscire nella Central Park West, all’altezza della Centesima, quando furono assaliti da uno stormo di grossi uccelli, provenienti dalla Great Hill.

Attraversarono di corsa la strada fuori del parco e si infilarono in un portone della Centesima.

Gli uccelli percorsero un arco e ritornarono nel parco.

Attesero qualche minuto, poi uscirono.

Percorsero la Central Park West in direzione sud.

Arrivarono all’American Museum of Natural History, dalla parte del Theodore Roosvelt Memorial, con la sua arcata trionfale su colonne ioniche e la monumentale statua equestre del presidente, che era stato anche un noto esploratore.

- Non vorrai mica vedere anche questo, eh?!

- No, questo no. Ne ho abbastanza di animali, per oggi.

Continuando per la Central Park West arrivarono ai Dakota Apartments.

- Ma lo sai che alla fine degli anni settanta del secolo scorso questa è stata la residenza di John Lennon, un componente della famosa orchestra di musica classica dei Beatles, che fu ucciso proprio qui, davanti ai Dakota Apartments, con cinque colpi di pistola da Mark Chapman, l’8 dicembre1980?

- No. Cos’era, un poliziotto?

- Chi?

- Quel Chapman.

- Ma no, solo un assassino!

- Ah, meno male!

Proseguirono per la Central Park West fino al Columbus Circle.

Davanti alla stuatua di Cristoforo Colombo, Vargas disse:

- Questo è delle mie parti: un sudamericano!

Lei non commentò.

L’One Central Park West, una volta Gulf e Western Building, un grattacielo di duecentosette metri e quarantaquattro piani, fu il primo grattacielo vero che vedevano da quando erano usciti dall’altra realtà.

- Non so che cosa, ma c’è qualcosa di diverso, in questa realtà, rispetto all’altra.

- Si, è vero. E’ una schifezza.

Scesero per la Broadway.

Passarono vicino al Rockfeller Centre.

- Quando poi abbiamo risolto tutto, questo voglio venire a vederlo.

- Fai come vuoi. Io spero di non esserci.

- Perchè?

- Perchè spero di essermene andato per i cavoli miei, carrajo! Non sono mica la tua balia!

Arrivarono a Times Square.

Le insegne erano in pezzi.

Il grande orologio del Renaissance Hotel non c’era più, così come le tende, le bandiere e gli addobbi variopinti che una volta uscivano sui marciapiedi facendo della piazza più famosa del pianeta una specie di Luna Park eternamente in festa.

Era una desolazione.

Quasi tutti i negozi erano chiusi.

Quelli aperti erano vuoti, saccheggiati.

Stranamente, era rimasto in piedi il modello di un Air Bus da duemila passeggeri della New American Air Lines sul tetto della Times Square Brewery, un ristorante che occupava un unico piano basso, all’angolo della 42th.

La sagoma bianca dell’aereo puntava verso l’alto come un dito che indicasse un avvenire lontano e irragiungibile o un passato perduto per sempre, o come il monito del gigantesco scherzo che aveva trasformato una città che una volta era stata, per l’intensità della sua vita e per la sua attività frenetica, l’ombelico del mondo e ora era ridotta a una necropoli dove ogni casa era diventata una tomba e dove un esercito di zombi se ne stava seduto su di una poltrona allucinatoria, come se fosse sdraiato in una bara, in uno stato di vita-non-vita.

- Andiamo, mi vengono i brividi: qui si sente la morte.

Presero la 42th, costeggiarono il Bryant Park, svoltarono sulla Fifth Avenue e arrivarono alla Public Library.