Nel 2013 è uscita in Inghilterra presso l’editore Faber & Faber The Love Object, una raccolta che comprende trentun storie scritte da Edna O’Brien nell’arco di quasi cinquant’anni e precedentemente pubblicate in svariati volumi.

I racconti qui riuniti sono tratti da quella raccolta. Gran parte di essi sono inediti in Italia e anche quelli che negli anni erano usciti in diverse antologie vengono ora riproposti in una nuova traduzione. Segnaliamo inoltre che quasi tutti i racconti di Edna O’Brien prima di apparire in volume erano usciti su giornali e riviste, anche in forma lievemente diversa rispetto a quella definitiva.

In particolare:

Oggetto d’amore, Bagordi irlandesi, Il tappeto, Paradiso e La bocca della caverna sono tratti dalla raccolta originale The Love Object, Jonathan Cape, Londra 1968. Oggetto d’amore e Bagordi irlandesi erano precedentemente usciti sul «New Yorker». I primi tre erano compresi nel volume Un cuore fanatico, traduzione di Franca Castellenghi Piazza, Feltrinelli, Milano 1995.

Una donna scandalosa e La Bestiola provengono dall’antologia A Scandalous Woman, Weidenfeld & Nicolson, Londra 1974. Il secondo, con il titolo Povera creatura, era compreso in Un cuore fanatico.

Una rosa nel cuore di New York, Numero dieci e La signora Reinhardt erano comparsi in Mrs. Reinhardt, Weidenfeld & Nicolson, Londra 1978. I primi due erano già stati pubblicati sul «New Yorker». Erano presenti in Un cuore fanatico sia Una rosa nel cuore di New York sia, con titolo leggermente diverso, Mrs. Reinhardt.

Le signorine Connor, La bambola e Suor Imelda sono tratti dal volume Returning, Weidenfeld & Nicolson, Londra 1982.

La vedova è uscito sul «New Yorker» prima di confluire nell’antologia Lantern Slides, Weidenfeld & Nicolson, Londra 1990, di cui esiste una versione italiana: Lanterna magica, traduzione di Leonardo Gandi, e/o, Roma 1994.

I re della pala, Fiore nero e Peccatori provengono dalla raccolta Saints and Sinners, Faber & Faber, Londra 2011; prima erano usciti rispettivamente sul «New York Times», sul «Sunday Times» e sul «New Yorker».