Ringraziamenti.

Dare vita al vicequestore Giovanna Guarrasi è stata l’esperienza letteraria piú divertente e insieme ardua. Farlo da sola sarebbe stato impossibile. Grazie di cuore a chi ha accettato di aiutarmi in questa epica impresa.

A Maria Paola Romeo, la mia preziosa agente, che ha creduto in Vanina con incrollabile convinzione e l’ha portata fin qui. A Stefano Tettamanti, per il suo sostegno. A Paolo Repetti e a Severino Cesari (che avrei tanto voluto poter conoscere), per aver aperto al vicequestore Guarrasi le porte di Einaudi Stile Libero. A Francesco Colombo, che per primo l’ha apprezzata, e a Rosella Postorino, Roberta Pellegrini e tutta la squadra che se n’è presa cura.

A Rosalba Recupido, mio indispensabile punto di riferimento in ambito giuridico. Ad Antonio Salvago, alla squadra Mobile di Catania e in particolare a Nello Cassisi, che risponde con pazienza ai quesiti piú strambi. A Giuseppe Siano per la consulenza in ambito di polizia scientifica. Ad Alessandro Dell’Erba, a Veronica Arcifa: perché la medicina legale non è mai stata il mio forte. A Sebastiano La Ciura, a Patrizia Speranza, notai di fiducia.

Grazie a Roberto e Claudia, che hanno permesso ai miei personaggi immaginari di invadere la loro torre. A Nuccio e Monica per aver ospitato Vanina nella loro dépendance, amaca compresa. A tutti gli amici e i colleghi (scrittori e oculisti) che mi sostengono con entusiasmo e che non smettono mai di chiedermi quando uscirà il mio nuovo libro.

Alla mia famiglia meravigliosa, e in pole position mio padre, che trova sempre la soluzione giusta.

Last but not least, a Maurizio, mio marito, perché insieme attraversiamo gli oceani.