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La laguna del ghiacciaio Svínafellsjökull, all’interno del parco nazionale Vatnajökull.
«Se proprio si vuol parlare di appartenenza politica» sostiene Terry Gunnell, professore di Storia delle tradizioni popolari all’università di Reykjavík, «i pagani d’Islanda si possono tutt’al più collocare nell’ambientalismo di sinistra». Nel 2007, peraltro, Gunnell ha effettuato un sondaggio sulla fede degli islandesi: solo l’otto per cento rifiuta del tutto la credenza nelle divinità pagane.
Sembra quasi che intorno all’anno 1000, quando il cristianesimo divenne la religione di Stato, per gli islandesi si sia solo aggiunta una divinità in più. La loro credenza negli elementali, negli elfi e in altre creature invisibili del popolo nascosto non è mai andata completamente perduta. Su un’isola vulcanica, continuamente deformata dai ghiacciai e da ininterrotti flussi di lava e tempeste, bisogna tenersi buoni un po’ tutti gli spiriti. Secondo i sondaggi, solo il 14 per cento degli islandesi si dice sicuro che gli elfi non esistono. La maggioranza non sposterebbe una pietra in giardino, ritiene Gunnell, se il vicino dice che è abitata da elfi. La prudenza non è mai troppa.
«Nel 2007 Gunnell ha effettuato un sondaggio sulla fede degli islandesi: solo l’otto per cento rifiuta del tutto la credenza nelle divinità pagane.»
LA CHIESA NON HA FATTO ALTRO CHE CRISTIANIZZARE ANCHE GLI ELFI
Per sapere cosa ne pensi la Chiesa di Stato evangelico-luterana del nuovo successo della fede pagana, ci si può rivolgere allo studioso di religione Bjarni Randver Sigurvinsson, che individua negli errori e scandali all’interno della Chiesa il motivo principale per la crescita della comunità Ásatrú, a partire dalle accuse di abusi che coinvolsero il vescovo d’Islanda a metà degli anni Novanta. Nel 2000 un nuovo focolaio: la Chiesa di Stato decise di celebrare i mille anni della sua fondazione proprio a Þingvellir, la località nell’Ovest del paese dove un tempo si riunivano i vichinghi per legiferare. Per i seguaci di Ásatrú questo luogo ha un valore speciale, ma per la Chiesa erano ospiti sgraditi. La disputa ebbe culmine nel seguente provvedimento: i pagani furono costretti a pagare per i servizi pubblici, mentre per i cristiani rimasero gratuiti. L’assurda controversia regalò una grande notorietà ad Ásatrú. Oggi la Chiesa si impegna nel dialogo, spiega Sigurvinsson, che nel 2006 ha contribuito a istituire un forum tra le varie comunità religiose.
Ambientalisti e seguaci di Ásatrú uniscono le forze sempre più spesso, come recentemente nella protesta contro la costruzione di una nuova strada a sud di Reykjavík. Un masso che doveva essere rimosso è stato prontamente dichiarato «chiesa degli elfi» e la storia ha avuto risonanza internazionale. Hilmarsson è stato chiamato a benedire la roccia, un fatto che trova particolarmente ironico, visto che a partire dall’anno 999 anche gli elfi furono cristianizzati – cosa che spiega il concetto di chiesa degli elfi. Alla fine gli sforzi non sono serviti e il masso è stato rimosso.