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La menzogna più comune è quella che l’uomo dice a se
stesso.
Nietzsche diceva che «mentire agli altri è un difetto relativamente inutile» perché è proprio l’autoillusione che ci trasforma in mostri.
Un modo per mentire a se stessi – e una delle principali fonti di stress – è credere di essere sempre dalla parte della ragione mentre il resto del mondo sbaglia.
A tal proposito c’è una famosa barzelletta che dimostra questo atteggiamento: un uomo sta guidando in autostrada quando sente alla radio che su quella stessa strada c’è un’auto che sta circolando in direzione opposta, mettendo in pericolo tutti gli automobilisti del tratto. Sentendo l’avviso l’uomo esclama:
«Solo una macchina? Ma se stanno tutte circolando in senso contrario!».
Per l’essere umano è molto più semplice concludere che sono gli altri a sbagliare, piuttosto che accettare i propri errori. Ed è qui l’inizio di molte depressioni, perché quando vediamo che tutte le altre macchine circolano in direzione opposta alla nostra, il mondo diventa un luogo ostile che sembra essere stato creato apposta per renderci infelici.
A volte è sufficiente ammettere umilmente che ci si era sbagliati. Come dice un proverbio indiano: «È più facile proteggersi i piedi con dei sandali che ricoprire di tappeti tutta la terra».