Prologo

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Ieri

«A villa Torlonia il Duce pratica ogni giorno uno sport. Il lunedì marcia. Egli percorre con gioia e senza sforzo apparente parecchi chilometri, a un’andatura rapida e cadenzata qualunque sia il tempo. Io prendo una boccata d’aria vivificatrice – Egli dice – e nel tempo stesso mi avvicino alla natura. Io amo il cinguettio degli uccelli sugli alberi, lo scricchiolio dei ramoscelli che si rompono sotto i miei piedi, o anche la pioggia che mi inonda il viso o la neve che attutisce il mio passo. Il martedì è dedicato al nuoto. I moderni sistemi di nuoto sono conosciuti dal Duce che si tuffa con audacia in piscina e nel mare e termina volentieri la nuotata conversando nell’acqua con i suoi figli. Sulla sua motocicletta o sulle auto da corsa Egli divora il mercoledì le belle strade che si snodano nella campagna romana. Pilota pieno di audacia, non ha mai avuto il minimo incidente e se qualche volta il mezzo meccanico lo tradisce, Mussolini non esita a ricercare lui stesso la causa del guasto senza preoccuparsi dell’olio o del grasso che sporcano le Sue mani. L’abilità di Mussolini nel cavalcare è ben nota. Il giovedì Egli salta tutti gli ostacoli con facilità da perfetto audace cavaliere. Il suo cavallo bianco, che Egli circonda di ogni cura e che è davvero focoso, sa comprendere l’affetto del Suo padrone nitrendo in modo significativo allorché sente la Sua voce. Due ore di volo e di motonautica occupano il venerdì e costituiscono la migliore ricreazione del Duce. Il sabato è consacrato a una lunga seduta di scherma, seguita da una di pugilato. Anche in ciò Mussolini prova che il suo corpo ha un’agilità sorprendente. Infine, se talvolta la domenica accade al Capo del Governo di prendere un’ora di riposo complementare, Egli non dimentica l’indispensabile educazione fisica. Aggiungiamo inoltre che il Duce è un pilota emerito che a bordo del Suo aeroplano e del Suo idrovolante ha coperto perfino, come da Venezia a Roma, più di 800 chilometri senza scalo» («La Stampa», 2.12.1934, anno XIII dell’Era Fascista).

Oggi

«Ma Renzi come organizza la sua giornata? Cosa fa nel tempo libero? Al suo fianco ci sono sempre quelli che ormai alla Presidenza del Consiglio chiamano i “centurioni”. Ossia Luca Lotti, Lorenzo Guerini, Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi e Graziano Delrio. Sentinella del renzismo alla Camera, invece, è Ernesto Carbone... La sveglia continua a suonare molto presto, segnalata con tempestivi tweet all’alba. Dopo una rapida lettura dei giornali sul mini iPad e una spremuta d’arancia quasi sempre in compagnia di Delrio e Lotti, il premier si butta sullo smartphone... Nel suo ufficio governativo gira spesso senza scarpe, a piedi nudi. Le sneakers, invece, servono per la cyclette che ha fatto montare a Palazzo Chigi. Mezz’ora ogni mattina davanti alla televisione per seguire le news e i talk show. Niente jogging, però. A Firenze giocava a tennis o a calcetto di martedì. Un’abitudine di tanto in tanto – preferibilmente il venerdì – coltivata riservatamente anche nella Capitale: corre dietro a un pallone in un luogo discreto, anche per ragioni di sicurezza, e qualcuno ricorda l’esempio della Nazionale parlamentari, abbonata ai campi della caserma militare della Cecchignola. Calcetto a parte, Renzi potrà distrarsi nell’agosto romano con un occhio al piccolo schermo. Nel suo studio la tv è sintonizzata quasi sempre su programmi di approfondimento politico. Poi spazio ai tg italiani e alla Cnn. E al calcio. Quanto alle serie tv, ha di recente confidato una passione per House of Cards» (Tommaso Ciriaco, «la Repubblica», 12.7.2014, anno I dell’Era Renzista).

«Il premier ha voluto iniziare di buon’ora sulle piste da sci di Courmayeur. Ha lasciato alle 9.30 la caserma degli alpini “Perenni” e si è diretto verso gli impianti di risalita... Il premier si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore. Giacca azzurra, occhiali a specchio e attrezzatura impeccabile non hanno impedito agli increduli sciatori di riconoscerlo. Neanche il tempo per lui di mettere gli sci che già sui pendii innevati ai piedi del Monte Bianco è tutto un “hai visto Renzi?”. Il rituale del selfie non è stato negato a nessuno, anche il giovane fan più intraprendente è stato accontentato» (Ansa, 31.12.2014, anno I dell’Era Renzista).

«Il premier ha approfittato della giornata di sole per una sciata di diverse ore... Renzi, che è uno sciatore esperto, è accompagnato da un maestro del Centro addestramento alpino» (Ansa, 1.1.2015, anno II dell’Era Renzista).

«Terza giornata sugli sci per Matteo Renzi che anche oggi ha scelto il comprensorio di Courmayeur per una sciata con la moglie e i figli. Il premier, che da martedì è in vacanza in Valle d’Aosta, è uscito alle 9 dalla foresteria della caserma degli alpini “Perenni” dove risiede, alla guida di un fuoristrada e si è diretto alla funivia di Dolonne, con la quale ha raggiunto le piste da sci» (Ansa, 2.1.2015, anno II dell’Era Renzista).

«Renzi sugli sci, relax con la famiglia in Valle d’Aosta». «Vacanze di Capodanno in pieno relax sulle piste da sci di Courmayeur, in Valle d’Aosta, per il premier Matteo Renzi che tuttavia non rinuncia a tenere un occhio puntato su Roma, dopo il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il 2015 di Renzi è iniziato sugli sci: oggi alle 9.30 in punto è uscito dalla foresteria della caserma “Perenni”, sede del centro addestramento alpino, dove è ospitato da martedì sera. Assieme alla moglie Agnese, ai figli e ad alcuni amici ha raggiunto le piste del comprensorio del Monte Bianco tramite l’ovovia di Dolonne e da lì ha sciato nella zona del Plan Checrouit e della Val Veny, anche su percorsi mediamente impegnativi. Una sciata interrotta solo da un caffè a metà mattinata e da un pranzo in un rifugio in quota all’una. Nel primo pomeriggio è rientrato in paese, si è allenato per circa un’ora nella palestra degli atleti dell’esercito e, prima di cena, si è concesso una brevissima passeggiata nel centro di Courmayeur ed ha assistito alla messa nella chiesa parrocchiale. Accompagnato dal maestro di sci e istruttore militare Ettore Taufer, responsabile del centro addestramento, il presidente del Consiglio oggi ha sfoggiato una giacca della nazionale azzurra olimpica di Sochi 2014 e un’impeccabile attrezzatura tecnica. Per Renzi, sorvegliato con discrezione da alcuni uomini di scorta, quella sulle nevi di Courmayeur è una parentesi famigliare senza però rinunciare al bagno di folla, tra gli increduli sciatori che non hanno potuto rinunciare al “Renzi-selfie”. Anche ieri, per il veglione di fine anno, il premier ha scelto l’intimità dei congiunti. Era atteso al palaghiaccio di Courmayeur da dove è andata in onda la diretta di capodanno di Rai1: l’organizzazione gli aveva riservato alcuni posti a sedere, ma alle 23 ha fatto sapere che sarebbe rimasto con i suoi. Prima della cena famigliare il premier ha seguito in televisione il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha telefonato subito dopo. Poi il commento su twitter: “Nove anni di servizio, autorevolezza, responsabilità. Un Presidente cui oggi possiamo solo dire: grazie Giorgio”. Con l’hashtag “#mettiamocelatutta”. La breve vacanza di Renzi sulle Alpi, che dovrebbe durare ancora qualche giorno, è stata una sorpresa per tutti. Nessuno, o quasi, in Valle d’Aosta ne era stato informato. Quando il premier e i suoi famigliari sono giunti nella notte di martedì nel piccolo aeroporto di Aosta la regione alpina è entrata in fibrillazione. Ed è forse per questo motivo che l’unica eccezione al carattere privato della sua vacanza Renzi l’ha concessa al presidente della Regione, Augusto Rollandin, al quale ieri ha riservato quasi un’ora di colloquio, probabilmente incentrato sullo stato dei rapporti politico-istituzionali tra la più piccola e autonoma Regione italiana e l’esecutivo. Con il governatore c’erano anche i due parlamentari valdostani, il senatore Albert Lanièce e il deputato Rudi Marguerettaz, oltre al primo cittadino di Courmayeur, Fabrizia Derriard e a Fulvio Centoz, giovane sindaco renziano della prima ora e segretario del Pd valdostano» (Ansa, 2.1.2015, anno II dell’Era Renzista).