Personaggi di Rex Stout

 

Archie Goodwin

Arnold Zeck

Cramer

Fred Durkin

Fritz Brenner

George Rowcliff

Lily Rowan

Lon Cohen

Nero Wolfe

Orrie Cather

Purley Stebbins

Saul Panzer

Tecumseh Fox

Theodolinda “Dol” Bonner

 

 

Nero Wolfe è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout; ha fatto il suo debutto nel 1934. L'assistente privato di Wolfe, Archie Goodwin, ha documentato i casi del detective in 33 romanzi e 39 romanzi brevi; i gialli coprono un arco di tempo che va dagli anni trenta agli anni settanta, e la maggior parte di essi è ambientata a New York City.

Il corpus letterario di Nero Wolfe è stato nominato come Miglior Serie del Mistero del Secolo al convegno Boucheron 2000; Rex Stout è stato nominato come Miglior Scrittore del Mistero del Secolo. Numerosi adattamenti radiofonici, televisivi e cinematografici si sono susseguiti negli anni.

Nel 1979 in onore della scomparsa del suo autore Rex Stout, l'associazione The Wolfe Pack ha istituito il Premio Nero Wolfe(detto anche Nero Award) per il romanzo poliziesco dell'anno.

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Il personaggio

Nella finzione Nero Wolfe nasce nel 1893, il 17 aprile ed è di origine montenegrina. Nei primi romanzi il luogo di nascita è Trenton (New Jersey), in seguito Stout decise di farlo diventare montenegrino a tutti gli effetti e in The black mountain (“Nero Wolfe fa la spia”) vediamo Wolfe tornare al suo villaggio natale nel Montenegro.

L'io narrante dei romanzi di Nero Wolfe è il suo assistente e tuttofare Archie Goodwin, ormai abituato al suo eccentrico datore di lavoro che definisce “mio signore e donno1“.

 

«Wolfe alzò il testone. Mi soffermo su questo, poiché ha una testa così grossa che l'atto di sollevarla dà l'impressione di una fatica non indifferente. In realtà dev'essere ancora più grossa di quel che sembra; infatti il resto della sua persona è così enorme che qualunque testa, che non fosse la sua, scomparirebbe letteralmente su quel corpo.2 »

 

Nero Wolfe pesa intorno ai 140 kg (“un settimo di tonnellata”), è un raffinato buongustaio, assai pignolo, e considera il lavoro alla stregua di un indispensabile fastidio che gli consente di tenere un alto tenore di vita; è moderatamente iroso, non parla di lavoro a tavola e, pur avendo una vasta clientela femminile, è fortemente misogino; coltiva rare orchidee nel giardino pensile della sua casa, un elegante palazzo in arenaria rosso-bruna (brownstone) situato al numero 918 della 35a strada ovest di New York. Conduce orari di lavoro rigidissimi (non dedica infatti a tale attività un minuto in più del previsto, cosa che sottrarrebbe tempo alle altre attività, la coltivazione delle orchidee e il mangiare).

È specializzato nella risoluzione di intricati casi di omicidio che scioglie stando comodamente seduto a rimuginare sull'ampia poltrona del suo studio o beatamente affaccendato a curare le proprie piantine. Infatti l'investigatore non lascia quasi mai la propria abitazione (se non in pochissimi casi e mai per lavoro), abituato com'è a spostarsi fra tre vani ben distinti: la cucina, lo studio, ed esclusivamente tra le 9 e le 11 e tra le 16 e le 18, la serra privata (all'ultimo piano dell'abitazione). La disposizione dei vani, così come quella di arredi e suppellettili, è meticolosamente descritta da Stout, e, insieme alle inviolabili e immutabili abitudini, orari e regole di casa Wolfe, costituisce nel suo insieme una caratteristica fondamentale e comune di tutti i romanzi di Nero Wolfe.

È quindi Archie Goodwin a recarsi sui luoghi del delitto, a interrogare testimoni o parenti della vittima (salvo i casi in cui questi siano disponibili a recarsi alla casa di Nero Wolfe per essere sentiti da lui direttamente), tenere sotto controllo e pedinare sospetti, e molto altro svolgendo quindi le funzioni di “gambe” e “occhi” del suo principale.

Di tanto in tanto Stout ha prodotto romanzi ambientati al di fuori della famosa casa di arenaria (Alta cucina, La guardia al toro, il caso dei mirtilli… ),

Gli altri personaggi abituali dei romanzi di Nero Wolfe sono il giardiniere Theodore Horstmann, che con Wolfe si occupa della cura delle orchidee, il fido cuoco svizzero Fritz Brenner(alter ego culinario dell'investigatore dell'alta cucina del delitto). Tutti questi, come anche Archie Goodwin, vivono nella casa di Nero Wolfe.

Collaboratori occasionali sono gli investigatori Saul Panzer, Fred Durkin e Orrie Cather.

Dopo la morte di Stout (1975), il personaggio di Wolfe è stato ripreso da Robert Goldsborough in sette romanzi, pubblicati anche in Italia.

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Nero Wolfe al cinema e in televisione (parziale)

  • Meet Nero Wolfe, film statunitense del 1936 con Edward Arnold (Nero Wolfe) e Lionel Stander (Archie Goodwin).
  • Nero Wolfe, miniserie televisiva italiana del 1969 prodotta dalla RAI con Tino Buazzelli (Nero Wolfe), Paolo Ferrari (Archie Goodwin) e Pupo De Luca (Fritz Brenner).
  • Nero Wolfe, film per la televisione statunitense con Thayer David e Tom Mason.
  • Nero Wolfe, serie televisiva statunitense del 1981 con William Conrad e Lee Horsley.
  • Nero Wolfe serie televisiva statunitense del 2001 con Maury Chaykin e Timothy Hutton.
  • Nero Wolfe, serie televisiva italiana del 2012 prodotta dalla Casanova Multimedia e RAI con Francesco Pannofino (Nero Wolfe) e Pietro Sermonti (Archie Goodwin).

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Tecumseh Fox é un personaggio creato da Rex Stout per fornire qualche diversità dal suo rivale NERO Wolfe, Per quanto il nome sembri derivare dai nativi americani in controfigura per la morte (Double for Death), l’autore spiega che il nome completo, William Tecumseh Sherman Fox deriva dal generale William Tecumseh Sherman che combattè durante la guerra civile. Sembra probabile che il nome sia stato scelto per giustificare il soprannome “Tec” (Una parola che in slang significa detective). Probabilmente lo stesso motivo per cui fu scelto il nome per la bella Theodolinda “Dol” Bonner. Il soprannome fu scelto, probabilmente, anche per analogia con “Wolf(e)”3

La Westchester County si trova nello stesso universo della New York di Wolfe. Ambedue conoscono gli agenti della Bonner & Raffray e della Bascom Agency. Personaggi delle due serie cenano da Rusterman e ballano al Flamingo Club, frequentano il Churchill Hotel, leggono la Gazette e guidano convertibili Wethersill, pur senza incontrarsi mai.

Sono tre i gialli di questa breve serie (due dei quali furono in seguito adattati a Nero Wolfe) prima che Stout si dedicasse interamente al suo mastodontico detective,

  • Controfigura per la morte (Double for Death)
  • Sinfonia funebre (The Broken Vase )
  • Un pizzico di chinino (Bad for Business)

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Theodolinda “Dol” Bonner é metà della Bonner & Raffray Detective Agency. Sostiene di essere “stata vaccinata”4 contro gli uomini e che non le servono a niente, neanche il giornalista Len Chisholm, suo perenne pretendente. La sua socia, Sylvia Raffray, non conosce molto riguardo all’arte dell’investigazione, ma è la spina dorsale finanziaria dell’agenzia

Si tratta di una delle primissime donne detective della letteratura e, sebbene appaia come protagonista in un solo romanzo di Stout [Un paio di guanti (The Hand in the Glove oppure Crime on Her Hands), 1937], appare come comprimaria nei romanzi di Nero Wolfe dove occorre un’investigatrice.

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Archie Goodwin è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Nel 1930, un grasso eccentrico investigatore privato di nome Nero Wolfe acquista una vecchia casa di arenaria nella 35esima strada ovest di New York. Wolfe, lo stesso anno, assume un segretario, Goodwin. Alto, aitante, di gradevole aspetto (tra Humphrey Bogart e Gary Cooper, a detta dell'autore) Goodwin nasce il 23 ottobre 1912 in una fattoria dell'Ohio. Moderato bevitore di alcolici, (whisky e raramente champagne), ama molto il latte. Ha pochi hobby, qualche partita a poker o ramino, raramente il biliardo. Pratica sporadicamente caccia e pesca, ma è in fondo un vero cittadino, non troppo attratto dalla natura selvaggia.

In compenso ha una certa predilezione per il gentil sesso, che lo ricambia senza difficoltà. Durante un'inchiesta (La guardia al toro - 1938) conosce la ricca e vivace ereditiera Lily Rowan, che da allora lo chiama Escamillo. Tra i due nasce un'affettuosa amicizia, quasi un fidanzamento, che però rimane eternamente in sospeso, forse per colpa dell'indeciso Archie, restio ad assumere impegni sentimentali definitivi. È ben contento, in fondo, di rimanere nella confortevole casa della trentacinquesima strada, dove vive con il Capo ed il cuoco Fritz Brenner, in una stanza che si è arredato con mobili di sua proprietà.

Come dipendente, Goodwin è serio e scrupoloso. Buon dattilografo, ordinato tanto da spolverare personalmente lo studio in cui lui e Wolfe convivono quotidianamente, addetto all'apertura della porta quando lo squillo del campanello annuncia l'arrivo di un cliente. Goodwin è in realtà molto di più di un semplice segretario: lui è il braccio, ma soprattutto le gambe, dell'inamovibile Wolfe. Goodwin gira instancabilmente, interroga, pedina, si fa anche torchiare dalla polizia, in qualche caso addirittura arrestare, al posto del suo datore di lavoro. Ma non si limita ad eseguire pedissequamente i compiti che Wolfe gli detta e che lui trascrive su un prezioso taccuino. Archie, a detta di Wolfe è impetuoso, svelto, disincantato, pieno di risorse. Insomma, come lui stesso immodestamente ammette, sono un ottimo investigatore, il migliore dopo Wolfe.

Dotato di prodigiosa memoria, Goodwin è in grado di riferire, parola per parola, lunghi brani di dialoghi o interrogatori. Inoltre, ritiene suo compito morale pungolare il pigro Wolfe ad accettare clienti magari poco graditi, ma in grado di assicurare i cospicui incassi che gli consentono di mantenere un tenore di vita assolutamente agiato. Da notare che Archie è l'unico autista di cui Nero si fidi, le rare volte in cui è costretto ad uscire di casa ed avventurarsi in auto da qualche parte.

Come il dottor Watson, anche Goodwin è narratore in prima persona, cronista e biografo. Ma là dove Watson si limita ad essere testimone delle imprese di un genio dell'investigazione, Archie è parte attiva in ogni indagine. Tra principale e dipendente ci sono rapporti spesso conflittuali, ma entrambi sentono la necessità della reciproca collaborazione.

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Lily Rowan è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Lily, ereditiera e donna mondana, spesso appare nelle vesti della romantica compagna di Archie Goodwin, anche se la relazione non è esclusiva. Lily ed Archie si incontrano in La guardia al toro, in cui lei lo nomina Escamillo dopo il suo incontro ravvicinato con un toro. Successivamente appare in diversi romanzi ed offre il suo aiuto in diverse occasioni (in particolare nei romanzi Nelle migliori famiglie e Il diritto di morire).

Lily è una delle poche donne per cui Nero Wolfe ha un rispetto, seppure riluttante “Non solo ho mangiato il suo pane, bensì anche il suo fagiano. Le devo molto”.

Il padre di Lily, che ha fatto una fortuna costruendo fognature a New York, aiutò l'ispettore Cramer ad entrare nella Polizia di New York, e questo gli provoca a volte un conflitto di interessi.

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Fritz Brenner è un personaggio letterario creato dallo scrittore statunitense Rex Stout. Fritz, così viene abitualmente nominato nei romanzi, è il cuoco svizzero francofono dell'investigatore privato Nero Wolfe protagonista della maggior parte dei gialli scritti da Stout.

Il personaggio

Insieme a Nero Wolfe e ad Archie Goodwin vive nella vecchia casa di arenaria della 35esima strada di New York. Fritz è eccentrico e raffinato cuoco, con mansioni di maggiordomo, è in grado di soddisfare le esigenze culinarie di Nero Wolfe e possiede 289 libri di cucina che conserva nella sua stanza insieme ad una stoviglia appartenuta al cuoco di Giulio Cesare. Archie lo definisce “la perla della famiglia” per il suo carattere d'oro ed il costante buon umore.

Fritz è un professionista dell'arte culinaria con uno stipendio di 1000 dollari al mese e nutre una profondissima stima per Nero Wolfe. Ha le sue stranezze - come ad esempio non parlare mai quando rosola - e accade che sia in conflitto con Wolfe per gli ingredienti da utilizzare per un dato piatto, non condividendo sempre le concezioni gastronomiche del suo padrone. In “Nero Wolfe e i ragni d'oro”, l'utilizzo di una generosa dose di dragoncello e l'aggiunta di un pizzico di zafferano invece che di salvia costituiscono lo spunto per una discussione che porterà Wolfe ad accettare un nuovo caso. L'unico cruccio di Brenner sono le donne, poiché teme che ogni donna che entra in casa Wolfe abbia intenzione di restarci; e la più temuta è Theodolinda (Doll) Bonner, un'investigatrice privata a cui Wolfe si rivolge occasionalmente: Brenner è infatti convinto che Doll Bonner abbia delle mire sul suo padrone e la definisce perciò “un animale pericoloso”.

Serie TV

Nella fortunata serie televisiva RAI degli anni settanta, con Tino Buazzelli nella parte di Nero Wolfe, Fritz è interpretato da Pupo De Luca, il quale dà vita ad un personaggio che riflette il carattere bonario e ingenuo dell'originale letterario aggiungendovi un po' d'ironia.

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Cramer è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

L'ispettore Cramer della Squadra Omicidi di New York è l'antagonista principale di Wolfe. Cramer non sopporta il modo in cui Wolfe prosegue nelle sue investigazioni - in particolare, la sua tendenza a provocare il suicidio dell'assassino piuttosto di portarlo in tribunale. Cramer è solitamente assistito dal sergente Purley Stebbins, e talora dal tenente Rowcliff.

Cramer spesso si prende gioco di Wolfe alzandosi dalla sedia di pelle rossa senza l'uso delle braccia - una cosa che a Wolfe non è concessa, per via del peso.

Cramer ha un profondo rispetto per le abilità investigative di Wolfe. In Nero Wolfe contro l'FBI, Cramer fa di tutto pur di non far revocare le licenze di investigatori privati a Wolfe edArchie Goodwin. E Nelle migliori famiglie, Cramer afferma

 

“Mi piacerebbe un mondo dargli un bel pugno sul naso, forse un giorno lo farò e ci godrò pazzamente. Però non vorrei mai vederlo fiaccarsi le ossa in una lotta senza speranza”.

 

Cramer è anche grato a Wolfe per avergli salvato il posto di lavoro in Morto che parla. Verso la fine del libro, Cramer gli esprime la propria gratitudine con

 

“un pacco coperto da una carta verde da fiorista”

 

che si rivela essere un'orchidea.

Cramer condivide solo alcuni dei gusti di Wolfe; in Orchidee nere, ad esempio, Wolfe esclama che le orchidee nere sono assolutamente uniche, perfette, incomparabili, e Cramer gli risponde

 

“Belline... un po' incolori, però. Io preferisco i gerani”.

 

Cramer è solito masticare sigari. Nei primi romanzi di Nero Wolfe, ne accende e fuma diversi, ma in quelli successivi Archie nota di non avergliene mai visto accendere uno. Cramer spesso termina la visita all'ufficio di Wolfe lanciando con ira il sigaro al cestino, puntualmente sbagliando la mira. Archie crede che i sigari diano a Cramer un momento per calmarsi prima di dire qualcosa di deplorevole.

Cramer è sposato ed ha un figlio che ha combattuto nella seconda guerra mondiale.

Il nome di Cramer, Fergus, è accennato poche volte nei primi romanzi. Successivamente, nel giallo del 1946 Morto che parla, le sue iniziali appaiono come “L.T.C.”, per via di un errore di memoria dello scrittore Stout. Tutto ciò ha portato Robert Goldsborough a nominarlo come Lionel T. Cramer nei suoi romanzi.

Cramer è il protagonista di uno dei romanzi di Stout esterni alla saga di Nero Wolfe, Fili Rossi (del 1939).

Compare inoltre anche nel romanzo un paio di guanti che non ha Wolfe come protagonista

Nella miniserie televisiva che vedeva Tino Buazzelli nei panni del celebre gastronomo-investigatore - Nero Wolfe - il ruolo dell'ispettore Cramer è interpretato dall'attore Renzo Palmer.

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Saul Panzer è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Panzer è uno dei migliori detective in circolazione, per cui di frequente è assunto da Nero Wolfe per aiutare Archie Goodwin o per svolgere lavori che Wolfe preferisce tenere al segreto. Non è un uomo che si faccia notare; veste sciatto, ha un grande naso, e dà sempre l'impressione di aver bisogno di un rasoio. Nonostante ciò, Archie e Wolfe nutrono un enorme rispetto per lui. I suoi prezzi sono i più alti di tutta New York, ma Archie è sicuro che valga ogni centesimo:

 

“Se avesse un ufficio e dei dipendenti, potrebbe cavarsela bene, ma non gli rimarrebbe il tempo sufficiente per suonare il pianoforte, giocare a pinnacolo e tenersi al corrente con le sue letture; perciò preferisce lavorare per gli altri, a settanta dollari al giorno”.

 

Nei romanzi di Wolfe, Saul occupa diverse residenze. In Nero Wolfe raggira l'accusa, ha un appartamento in Manhattan. Il soggiorno ha quattro lampade, un grande pianoforte, una parete con diverse finestre, un'altra piena di libri e le altre hanno quadri e ripiani.

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Purley Stebbins è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Il sergente Purley Stebbins è un assistente dell'ispettore Cramer. Purley è sotto diversi aspetti il tipico poliziotto: duro, coraggioso e scrupoloso, ma anche burbero e maleducato. Stebbins è ambiguo per quanto riguarda Archie Goodwin. Archie crede che il risentimento sia dovuto alla discrepanza dei due salari, ma Stebbins lo ritiene un detective esperto e talentuoso.

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George Rowcliff è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Il tenente Rowcliff è un poliziotto per cui Wolfe riserba uno speciale astio, in parte causato da un incidente per cui Rowcliff tenne Wolfe in custodia. Come Wolfe afferma, "L'intera pantomima è basata sulla supposizione idiota e cervellotica, il che è naturale, poiché il signor Rowcliff è il vostro campione d'asinità... sulla supposizione, dicevo, che sia io sia il signor Goodwin siamo dei minorati mentali".

Come con Cramer, Stout si riferisce continuamente in modo ambiguo al nome di Rowcliff. Anche se in ogni altro romanzo è definito George, in Quella bomba di Nero Wolfe le sue iniziali sono indicate come "J.M." in una lettera dettata da Wolfe.

Che si sappia, Rowcliff è l'unico personaggio il cui nome è ricavato da una persona reale - un giovane addetto navale che Stout servì sullo Yacht presidenziale di Theodore Rooseveltnel 1906 e verso cui Stout aveva un intenso e perdurevole disprezzo.

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Lon Cohen è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Cohen è uno dei più affidabili tra i redattori e i giornalisti del quotidiano immaginario La Gazette, giornale tra i più venduti a New York. Nei romanzi di Stout l'ufficio di Cohen è vicino a quello dell'editore, ma Archie sostiene di non conoscere la qualifica di Cohen. Lon è per Archie la via più rapida per notizie riguardanti il crimine; Cohen è di solito la prima fonte cui Archie si rivolge per informazioni circa gli attuali od eventuali clienti.

Archie, Lon ed altri giocano regolarmente a poker il Giovedì notte, nell'appartamento di Saul Panzer.

Negli anni, Wolfe e La Gazette hanno sviluppato una relazione simbiotica che permette al quotidiano esclusive circa i casi di Wolfe, e gli assicura una certa pubblicità - talora, perfino eccessiva per i suoi gusti.

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Orrie Cather è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Orrie è un aitante detective di bella presenza che induce la gente a raccontargli fatti personali - ma può facilmente montarsi la testa. In Nero Wolfe, difenditi!, dopo che Wolfe assegna a Saul l'onere di insegnare ad Orrie le buone maniere, Archie lo avverte "Se va avanti di questo passo a Orrie verrà un complesso d'inferiorità". Ma anche Archie ha un saltuario battibecco con Orrie, che crede farebbe un'ottima figura alla scrivania di Archie.

Il talento di Orrie è piuttosto scarso rispetto a quello di Archie. Non ha né il genio di Saul nel pedinare, né la sua memoria per i volti, né il suo istinto per una rapida mossa. E mentre è più sveglio di Fred Durkin, Orrie esibisce solo in piccola parte la tenacia di Fred. Ma egli è bello, e Stout gli conferisce dinamiche più complesse di quelle di Saul, o Fred. Le ambiguità nel personaggio di Orrie sono evidenti in Nero Wolfe: invito a un'indagine, dove Wolfe afferma "Dovete sapere che non ho affetto per lui". In Champagne per uno Orrie fa un bel colpo, entrando nell'appartamento di un sospettato e trovando un documento chiave per la soluzione del mistero - un documento che insiste nel voler consegnare personalmente a Wolfe.

Orrie Cather riveste un ruolo negativo nell'ultimo romanzo edito da Rex Stout su Nero Wolfe, Nero Wolfe apre la porta al delitto. Nella vicenda emergono alcuni tratti decisamente compromettenti del giovane investigatore, come la sua gelosia per Archie Goodwin ed il tentativo di sottrargli l'ambito posto di segretario di Wolfe, le sue abitudini di inveterato dongiovanni e, soprattutto, la sua fondamentale inaffidabilità e presunzione. Nel testo si ricorda anche che, in passato, Orrie era stato inquisito dalla polizia perché sospettato di omicidio e che era stato scagionato solo grazie al provvidenziale intervento di Nero Wolfe e dei suoi colleghi (Nero Wolfe: invito a un'indagine). La vicenda ricorda inoltre come egli sia sposato con un'avvenente hostess.

Il nome di Orrie è una delle incongruenze del corpo letterario di Stout. In Nero Wolfe e i ragni d'oro (1953), il negoziante Bernard Levine afferma di aver letto "la licenza di un detective di New York con foto e nome, Orvald Cather". In Nero Wolfe sotto il torchio, Archie telefona in ufficio e Orrie risponde "Residenza di Nero Wolfe. Orville Cather al telefono". Nel tentativo di chiarire il problema il biografo di Rex Stout, John McAleer, chiese all'autore "Non sarà Orrin il nome di Orville Cather?" "Probabilmente", rispose Stout.

Nella serie televisiva del 1969 il personaggio viene chiamato Orrie Carter anziché Cather.

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Fred Durkin è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Fred è un investigatore operaio che è spesso assunto per classici casi di pedinamento. Durkin è onesto e socievole, ma talora rozzo. È spesso ansioso con Nero Wolfe nei paraggi, che una volta ha offeso versando dell'aceto nell'insalata. Per guadagnarsi il favore di Wolfe, spesso accetta l'offerta di bere della birra, anche se Archie ha sentito Fred definirla "brodaglia".

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Theodore è un esperto di orchidee che assiste Wolfe nella sua serra. Il suo appartamento è adiacente alla stanze delle piante. Nel primo romanzo di Wolfe, La traccia del serpente,Archie nota che spesso sente "il vecchio Horstmann" sgridare Wolfe: "Non che avesse una vera antipatia per il padrone, tutt'altro, ma ho la vaga idea che temesse fortemente che il peso di Wolfe avesse la meglio sul suo equilibrio e lo portasse a capitombolare e a fare un macello delle orchidee. Horstmann aveva care quelle piante come le pupille dei suoi occhi".

Il personaggio di Horstmann è spesso poco più che un espediente per la trama - come in Nero Wolfe nella camera a gas, in cui la sua temporanea dipartita costringe Wolfe a trovare un altro curatore di orchidee. Ma nel romanzo Orchidee nere, le azioni di Theodore sono fondamentali; e nel quinto capitolo di Nient'altro che la verità il benessere di Theodore è di grande interesse per Wolfe.

Nonostante l'importanza del cibo e del mangiare lungo tutta la serie, brevemente è accennato il dove, come e quando Horstmann mangia, eccezion fatta per Nero Wolfe discolpati in cui mangia nella cucina con Fritz. Theodore ha una sorella nel New Jersey e passa del tempo lì con lei.

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Arnold Zeck è un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, che compare nelle opere della serie di Nero Wolfe.

Zeck appare in tre romanzi di Nero Wolfe. È un boss criminale misterioso e piuttosto potente, dalle capacità intellettuali notevoli. Con Wolfe si sviluppa una mutua ammirazione, anche se la loro avversità è chiara sin dall'inizio.

La presenza malevola di Zeck giunge attraverso il telefono in due romanzi, Abbiamo trasmesso (del 1948) e Nient'altro che la verità (1949). Zeck aveva già precedentemente telefonato a Wolfe in due occasioni: il 9 giugno del 1943, per il lavoro svolto da Wolfe per il generale Carpenter; e il 16 gennaio del 1946, riguardo Mrs. Tremont. Appare per la prima volta nel romanzo Nelle migliori famiglie (del 1950), il terzo di quella che è famosa per essere la Trilogia di Zeck, in cui Nero Wolfe trova necessario sconfiggere Zeck una volta per tutte. Nel 1974,la Viking Press ha pubblicato i tre romanzi di Zeck in un volume.

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