20 Dicembre
Per una di quelle fortunate combinazioni di giorni festivi – i famosi “ponti” che Angelica si costruiva con tanta maestria, da domani la biblioteca resta chiusa fino ad anno nuovo. Io ci sono passata a prendere un paio di libri e fare, com’è uso, gli auguri di Natale.
Ma gli auguri mi sono suonati, se non falsi, vuoti di senso e, tornata a casa, riguardando fra le mie carte, vedo che i libri non mi serviranno a nulla. Ritrovo invece la lettera di Angelica:
<<Cosa vuoi che importi, amore mio, che tu lasci o non lasci la tua fidanzata? Come se tu potessi dare a un’altra i baci che dai a me. Che la tua fidanzata non mi riguardi e mio marito non riguardi te – in questa assolutezza sta la nostra forza. Noi due viviamo nel mondo di tutti, ma insieme costituiamo un altro mondo che col primo non ha niente a che fare – e quindi può conviverci senza nemmeno accorgersene… Bruna Angelica amica della notte dalle molte orecchie mi ha chiamata una volta quella che tu chiami “la letterata”; e io lì per lì mi sono sentita avvampare quasi per una misteriosa offesa. Ma ora quanto più ci penso tanto più mi piace la mia amicizia con la notte, e ancora più mi piace che la notte abbia molte orecchie per raccogliere e salvare tutto quello che io ti dico. Farlo arrivare fino a te non è facile neanche quando niente lo impedirebbe. Qualche volta penso che tu non sia fatto per ricordare. Chi, come te, si sottrae al futuro, sfugge anche al passato. E
così diventi il mio eterno presente>>.
Dopo averla riletta, nascondo la lettera di Angelica in un cassetto più sicuro, insieme all’articolo sul furto dell’ Annunziata: commossa e felice al pensiero che Giuseppe non abbia dimenticato di farsi vivo in occasione del nostro primo anniversario