18 Aprile
Sempre più intrigante, questa illusione ottica mi sta guidando in una città nobilmente disseminata di monasteri, chiese, oratori, cappelle e tabernacoli – fino alla badia benedettina di S. Michele in Forcole ( di cui ben presto un verde praticello ricoprirà non solo le rovine ma anche il tentativo archeologico di riportarle alla luce). Poi, di seguito, in direzione dell’ospedale, ecco il convento e la chiesa di San Lorenzo, l’oratorio di Sant’ Ansano, la Madonna del Letto, la chiesa di San Girolamo, la cappella del Soccorso e San Francesco di Paola, dove, in gioventù, ha lavorato il maestro di Giuseppe, Giuseppe Crespi detto lo Spagnoletto. Qui potrebbero essersi incontrati prima che a Bologna – ammesso che da ragazzino Giuseppe si incantasse a guardare anche i pittori, oltre che commedianti e acrobati. Ma il pensiero di Giuseppe si lascia facilmente riassorbire nelle pieghe
“spirituali” di questa città perduta, del cui fascino retrospettivo devo pure mettere a parte qualcuno.
<<Lo posso capire>> dice Angelica <<quello che capisco meno>> aggiunge con un amabile sorriso
<<è perché lei continui a cavarsi gli occhi su codesta barbara scrittura quando due solerti giovani studiosi hanno diligentemente trascritto e dottamente postillato sia la Guida del Vitoni sia le frammentarie Notizie dell’Ansaldi…>>
Angelica Angelica sono cinque giorni che ogni mattina mi consegni personalmente il manoscritto e solo ora ti ricordi che è stato recentemente pubblicato? Bisogna proprio essere innamorate…
Fortuna che mi sono morsa la lingua in tempo, perché simulare l’innocenza non è il mio forte.