11 Maggio
In biblioteca sono stati sentiti, com’è ovvio, i colleghi di Angelica. Agli utenti è stato soltanto rivolto un generico appello alla collaborazione.
Non so quanto la Corsini abbia potuto o voluto dire riguardo a Diego; so che a me non smette di ripetere che era arrivato poco prima di lei – dunque prima che Angelica uscisse di casa – ed era rimasto tutta la mattina, sotto gli occhi di tutti, fra la consultazione e la sala manoscritti, un po’ a studiare e parecchio a far compagnia all’obiettore di coscienza. Insiste sui dettagli per giustificarsi di non averlo visto e perciò aver potuto credere di proteggere l’amica tacendo – mentre in realtà l’avrebbe aiutata parlando. Si accorge di ricostruire anche un alibi per lui? Certo non si accorge di insinuarvi anche qualche dubbio quando aggiunge: <<E’ un po’ strano che quei due non abbiano dato peso all’assenza di Angelica. Ma l’obiettore c’è abituato e in quanto all’altro – vorrebbe dire che sono tutte chiacchiere>>.
Peccato – peccato davvero che io abbia raccolto quella lettera. Ma resta un fatto, anche troppo provato, che Diego non è uscito di biblioteca per l’intera mattinata – dunque, qualunque cosa abbia fatto Angelica o le sia successa, lui non era presente.