DIARIO DI UNO SVENTATO
5 marzo: Dell’arte di stare sospesi
Mattina presto. La brina giace sulle tegole come zucchero. Il tè fume nel mio thermos, ma io non sento freddo. Tutto è roseo. Tutto è buono e diverso. L’aria è diversa, la temperatura e la luce.
Sono seduto sul mio palchetto da posta e non ho nemmeno la macchina fotografica con me. Non sto cacciando. Volevo soltanto vedere l’alba. Sogno di portarla qui, di mostrarle i tetti, l’alto e il basso. Da qui vedrà quanto è piccolo il mondo – e quanto è meraviglioso quando è sotto di te. Mi guarderà, mi vedrà, sorriderà e capirà. Capirà tutto.
Non m’importa se va sottobraccio a qualcun altro. Non mi ha ancora riconosciuto, tutto qui, proprio come anch’io all’inizio non l’ho riconosciuta. Ma mi vedrà e mi sorriderà e allora sarà me che prenderà sottobraccio.
Se solo non ci fosse quel pelo rosso! Quello non mi perde di vista. Si è attaccato a noi come una piattola. Intuisce qualcosa.
“La baracca brucia!” Come odia quando lo grido! Ma non m’importa. Si crede superiore per via della sua musica da organo! Mi sono specializzato a mandarlo su tutte le furie. “La baracca brucia!” Un piccolo scherzo, che cosa può dire? Una burla tra amici. La mia nuova suoneria del cellulare. Lady Gaga non è proprio di suo gusto, ma in fondo non è un problema suo. Adesso ha cominciato a canticchiarla addirittura anche l’uccello. Piccolo trionfo del quotidiano! Sorride forzatamente. E io ricambio il sorriso. Sorriderò e aspetterò fino a quando verrà la mia ora!
La campana suona. È già così tardi. Le formiche là sotto sono ormai già in movimento. Non dovrei stare qui con la luce. Anche le formiche hanno occhi. Tornerò nella mia stanza, darò da mangiare al pappagallo, farò la doccia. Studierò come un buon studente. Niente di tutto questo è importante. Il mio cuore è qui. Il mio cuore è libero. E batte, batte più forte quando penso a lei, ma non mi tradirà come altri cuori. Non mi trascinerà in basso. Mi lascerà volare! Sono così leggero! Non posso cadere, mai più!
Volo!
Sono innamorato!