Made in Spain

 

Da quanto sappiamo, o da quanto si vuole che sappiamo, un avvocato degli Stati Uniti con un nome da aereo, Mr. Piper Rudnick, ha ricevuto dal ministero degli Esteri spagnolo l'incarico di promuovere un prodotto emblematico del «Marchio Spagna». Quale? Scartiamo l'olio di oliva spagnolo, il migliore dei mondo, che non commuove nessuno statunitense perché rovina il sapore del ketchup. Inutile pensare ai vini Rioja o Ribera del Duero, perché gli yankee non bevono vini europei, si limitano a versarli nelle fogne ogni volta che un europeo si oppone a una guerra preventiva. Lo stesso accade con i formaggi, le prime vittime di qualunque autodafé puzzolente di squallido patriottismo. Del lino neanche a parlarne, nessun mormone porterebbe mai una candida camicina a maniche corte confezionata in lino.

Caspita! Ma allora di quale prodotto si tratta? Per qualche strana ragione o circostanza i documenti che identificavano il portento del «Marchio Spagna» non si trovano da nessuna parte; da quanto possiamo intuire, però, Mr. Piper ha dato incarico a due esperti, due profondi conoscitori dell'ispanità, di presentare il prodotto nel miglior posto possibile, e cioè il Congresso degli Stati Uniti, che è come il mercato delle pulci di Madrid ma a un livello bestiale. I presentatori della salsapariglia spagnola erano Jim Gibbons e Sylvestre Reyes. Il primo è un deputato repubblicano del Nevada, Stato in cui ovviamente, nessuno ne dubita, si sa tutto il possibile della Spagna, quel paese del New Mexico dov'è nato Speedy Gonzalez. L'altro venditore di miracoli è Sylvestre Reyes, deputato democratico del Texas, membro delle commissioni di intelligence e dei servizi armati del Congresso degli Stati Uniti. Insieme, dopo un lungo, spossante, esaustivo lavoro di invenzione pubblicitaria, hanno scritto l'etichetta del prodotto da promuovere: «Il coraggio che il presidente Aznar ha dimostrato durante il processo di disarmo in Iraq è stato fenomenale. Aznar ha riconosciuto che il terrorismo è una minaccia non solo per gli Stati Uniti, ma per tutto il mondo».

Cosa sono due milioni di dollari davanti a un simile portento letterario? A quale altro capo di governo spagnolo hanno mai riconosciuto un «coraggio fenomenale» negli Stati Uniti? Questo profondo ragionamento rivela inoltre la sagacia e l'intuito di un ex premier, l'unico che ha lasciato il potere sedotto dalla passione letteraria e, scrivendo con tutte e due le mani, con tutti e due i piedi e con qualunque altra cosa fosse necessaria - se no non si capisce un simile record di ispirazione - nel giro di poche settimane ha redatto le sue interessanti memorie, talmente piene di citazioni apocrife da mettere in evidenza il buon lettore di frasi orecchiate.

Così è giunto il momento della presentazione del prodotto, del «coraggio fenomenale» made in Spain. A dire la verità, il Congresso degli Stati Uniti non traboccava di pubblico quel giorno indimenticabile, ma si sa, come tirano più due tette di una coppia di buoi, così due milioni di dollari dell'erario spagnolo, gestiti da Mr.Piper, hanno tirato i turisti che visitavano l'edificio, i custodi impegnati a rinnovare l'iscrizione alla Rifle Association, i lift boy che rinfrescavano le loro conoscenze filosofiche leggendo il «Reader's Digest», alcuni Hare Krishna pelati che passavano da lì e persino due signori che si svuotavano la vescica nei superbi e marmorei gabinetti della più grande istituzione statunitense, dopo il palazzo della Halliburton.

E accidenti se è stato emozionante vedere il «coraggio fenomenale» sul podio, o quello che se n'è visto, perché la struttura era più adatta a uno yankee di due metri, e tuttavia la presenza di spirito mostrata con l'espressione impenetrabile, il sorriso misurato e sempre in armonia con l'imperturbabile immobilità dei baffetti da canaglia, e il candido completino da prima comunione hanno commosso persino un deputato repubblicano dell'Alaska che dormiva come un orso polare.

Ora ci resta solo da chiedere la medaglia d'oro del Congresso che abbiamo pagato all'erario, perché santa Eva quel che si compra non si leva, e da scoprire quanti soldi dobbiamo all'università di Georgetown perché Quell'Uomo ci sorprenda come accademico.