8

 

La domenica mattina il detective Yu si svegliò presto e allungò una mano per toccare la moglie Peiqin, ma lei non era a letto di fianco a lui. Forse era andata a fare la spesa, pensò. Quello era il giorno in cui di solito andava molto presto al mercato.

Yu ebbe l’impressione di avvertire un rumore smorzato fuori dalla porta. Il palazzo era vecchio e ospitava molte famiglie: probabilmente qualche inquilino era già sveglio e stava girando per casa. Non si alzò. Prese una sigaretta e riesaminò mentalmente ciò che aveva fatto negli ultimi giorni.

Vista l’enfasi del Partito sulla “società armoniosa”, il dipartimento si era improvvisamente ritrovato un nuovo obiettivo. Parecchie indagini vennero assegnate alla squadra dei casi speciali, temporaneamente guidata da Yu durante la licenza di Chen. Casi che a Yu non erano parsi poi così speciali, ma il Segretario di Partito Li li considerava sotto una luce diversa. Per esempio, alla squadra avevano chiesto di tenere d’occhio un giornalista “sobillatore” che aveva tentato di svelare i dirigenti coinvolti, direttamente o anche indirettamente, in un caso di corruzione. Le istruzioni di Li a proposito dell’indagine furono all’insegna della “stabilità politica” in quanto prerequisito di una “società armoniosa”, condannando così l’attività del giornalista che avrebbe potuto far perdere al popolo la sua fiducia nel Partito. Yu non era particolarmente entusiasta di quel genere di incarico. Tenere d’occhio qualcuno non significava necessariamente vedere o fare qualcosa, come si disse tirando una lunga boccata dalla sigaretta.

La sua mente arrivò vagando fino all’inattesa “vacanza” dell’ispettore capo Chen. Non era la prima volta che si prendeva una pausa, però era la prima volta che lo faceva senza parlarne con Yu. Invece, Chen aveva contattato suo padre, Vecchio Cacciatore.

Secondo il quale, la decisione di Chen era alquanto comprensibile. Troppo rischioso, quel caso. «Figliolo, essere a conoscenza di certe cose può essere davvero letale.»

Ma Yu si sentiva terribilmente deluso. Avrebbero dovuto parlargli di quell’incarico. Lui aveva lavorato con Chen a parecchi casi, avevano navigato mari in tempesta sulla stessa barca. Ma la cosa ancor più frustrante era che perfino Vecchio Cacciatore gli negava le necessarie informazioni, parlando esitante a mezza bocca mentre cercava di farsi aiutare. E soltanto perché Yu conosceva personalmente Hong, il poliziotto del comitato di quartiere assegnato al distretto di Jiling. Con tutta probabilità Vecchio Cacciatore aveva già cercato di avvicinare Hong, ma senza successo. Così sarebbe toccato a Yu fare dei controlli su un certo Tan, che un tempo aveva abitato in quel distretto. Inoltre, il padre aveva chiesto a Yu di prestare attenzione a qualunque cosa sentita o vista al dipartimento che potesse riguardare la Sicurezza Interna.

Anche Hong era stato un “giovane istruito” nella provincia di Yunnan, ed era entrato nella polizia di Shanghai nello stesso periodo di Yu. Si conoscevano da più di vent’anni. Hong collaborò senza fare una sola domanda, ma le informazioni ricavate servirono soltanto a confondergli le idee.

A metà degli anni Settanta Tan, unico discendente di una famiglia di capitalisti, cercò di attraversare di nascosto il confine di Hong Kong in compagnia della fidanzata Qian, anch’essa proveniente da una famiglia “nera”. Vennero catturati durante il tentativo. Tan fu picchiato così duramente che finì con il suicidarsi, lasciando un biglietto in cui si addossò ogni responsabilità, cercando di proteggere la fidanzata dalle conseguenze delle loro azioni. Si trattò indiscutibilmente di un suicidio, e anche comprensibile. Per un “crimine” simile, Tan avrebbe potuto marcire in prigione per venti o trent’anni.

I genitori di Tan morirono poco dopo. Qian morì un paio di anni dopo. Una storia triste, ma in che modo una persona deceduta venti anni prima potesse avere qualche rapporto con l’attuale incarico di Chen, Yu non riusciva a capirlo.

Ma non fu tutto, perché indagò anche su Peng, l’altro amante di Qian. Sulle prime non trovò nulla. In quegli anni, avere rapporti sessuali senza una licenza matrimoniale era un reato, e Peng venne condannato a cinque anni per la sua relazione con Qian, una donna di dieci anni più vecchia di lui. Non si riebbe mai più. E dopo il rilascio non riuscì a trovare un lavoro regolare. L’unica cosa degna di nota di Peng era stata la sua abilità nel tirare avanti per tutti quegli anni.

Yu non aveva idea di come tutto ciò potesse essere utile per Chen, che avrebbe potuto facilmente ottenere le stesse informazioni con un paio di telefonate.

Nel frattempo, Yu non aveva sentito nulla a proposito della Sicurezza Interna, almeno non all’interno del dipartimento. C’era qualcosa di insolito, in quella calma. La reticenza del Segretario di Partito Li riguardo l’assenza di Chen era davvero eloquente. Yu schiacciò la sigaretta, più confuso di prima, e anche più solo.

Poi, involontariamente si appisolò prima di togliere dalla vista il posacenere.

Quando riaprì gli occhi nella stanza c’era Peiqin, un po’ seduta e un po’ accucciata su uno sgabello di legno, intenta a strappare le piume da una gallina in una bacinella di plastica piena di acqua calda. Di fianco c’era un thermos con una copertura in bambù. Sul pavimento c’era anche un cesto pieno di verdura e di prodotti a base di soia.

«La cucina in comune è troppo affollata» disse lei alzando gli occhi sul marito, poi verso il posacenere sul comodino.

Dunque il rumore che aveva sentito prima fuori dalla porta poteva essere la gallina che tentava di sfuggire alle mani di Peiqin. Era troppo tardi per nascondere il posacenere.

«Dov’è Qinqin?» chiese Yu.

«Studio di gruppo con i suoi compagni di scuola. È uscito presto e tornerà a tarda sera.»

Yu sollevò il lenzuolo e si tirò a sedere. «Aspetta che ti aiuto.»

«Lo dici fin dai tempi della “rieducazione” nello Yunnan, ma mi hai mai dato una mano con le galline?»

«Almeno una volta, però, l’ho fatto. Ho “acquisito” una gallina nel cuore della notte, ricordi?» Era contento che la moglie non tirasse fuori la questione del fumo di prima mattina.

«Vergognati! Meno male che sei un poliziotto.»

«All’epoca non ero un poliziotto.» Sorrise involontariamente. Durante i loro anni di “rieducazione” nella provincia dello Yunnan, quando erano poveri e affamati, Yu una volta rubò una gallina da un contadino dai di notte, e Peiqin la cucinò di nascosto.

Quel giorno, alla luce del mattino, le braccia della moglie erano macchiate con il sangue della gallina, proprio come tanti anni prima. Ricacciò indietro la tentazione di accendersi un’altra sigaretta.

«Ho quasi finito» disse Peiqin. «Oggi preparo zuppa di gallina ruspante. Tu e Qinqin state lavorando davvero sodo.»

Di solito sua moglie non preparava mai nulla di speciale per la cena, a meno che il figlio Qinqin non fosse a casa. Era una regola non scritta che Yu comprendeva benissimo. Niente veniva risparmiato per sostenere gli sforzi di Qinqin per entrare in una buona università, cosa che sarebbe stata cruciale per il suo futuro nella nuova Cina.

«Zuppa di gallina, più filetto di carpa fritta con pomodori e fiori di borsapastore mescolati a tofu» disse Peiqin con un sorriso felice. «E siccome è domenica, puoi anche bere una coppa di vino bianco di Shaoxing.»

«Ma non dovevi comprare una gallina viva. Da’ troppi problemi.»

«Allora non hai imparato nulla dal tuo capo buongustaio. Ti avrebbe detto che c’è un intero mondo di differenza tra una gallina ruspante e una di cosiddetto allevamento.»

«Come potrai avere torto, Peiqin, se nella scelta della gallina hai dalla tua perfino l’ispettore capo Chen?»

«Adesso mi puoi dare una mano standotene sdraiato a letto, e senza fumare. È domenica mattina. Ultimamente non hai mai avuto tempo di parlare un po’ con me.»

«Ma anche tu sei stata occupata.»

«Non pensare a me. Presto Qinqin sarà all’università, e io non sarò più occupata. Allora, novità sull’assenza di Chen?»

Sapeva che la moglie voleva essere informata, e soprappensiero allungò la mano verso il posacenere. Le disse cos’era venuto a sapere, soprattutto da Vecchio Cacciatore.

«Forse Chen ha scelto lui perché tuo padre non è più un poliziotto, e nessuno baderà a lui» disse alla fine Peiqin.

«Ma Vecchio Cacciatore mi ha anche tenuto nascoste delle informazioni.»

«O non sa nulla, oppure deve aver avuto le sue ragioni. Dunque, di cosa si sta occupando il vecchio?»

«Sta pattugliando in giro. Segue qualcuno, credo. Ma se non avessi conosciuto personalmente Hong, non mi avrebbe fatto sapere nulla.»

«E cos’hai scoperto?»

«Ho fatto un controllo su due tizi legati a una donna di nome Qian, che morì circa vent’anni fa in un incidente. Dei due, il più vecchio, Tan, morì due anni prima di lei, suicida. Nulla di sospetto, sulle circostanze della sua morte. Quanto al secondo, Peng, è un signor nessuno, uno di quei perdigiorno senza lavoro come se ne vedono tanti, al giorno d’oggi.»

«E allora perché tutto questo trambusto?» Posò le pinzette di acciaio inossidabile nella bacinella di plastica. «Chi sta seguendo, Vecchio Cacciatore?»

«Una ragazza di nome Jiao, la figlia di Qian. Probabilmente una mantenuta, una piccola concubina.»

«E chi la mantiene?»

«Nessuno lo sa. È questo ciò che sta cercando di scoprire Vecchio Cacciatore, ma mi ha vietato di fare qualcosa in proposito.»

«Strano. Un Riccone sfoggerebbe la sua amante come un anello di diamanti da cinque carati… come simbolo del suo successo. A meno che non appartenga a un genere di persone completamente diverso…»

«Che intendi dire?»

«Che invece di essere un Riccone, potrebbe essere un alto dirigente di Partito, e dunque stia cercando di tenere segreta la loro relazione. Ma non credo possa riuscirci ancora a lungo, se la polizia sta indagando.»

«Non soltanto la polizia, ma anche la Sicurezza Interna.»

«E anche l’ispettore capo Chen. Non è un bene» disse la moglie in tono pensoso. «Hai saputo qualcos’altro da tuo padre?»

«A quanto pare ha fatto una lunga chiacchierata con Chen, gli ha raccontato la storia dei costruttori della tomba di Cao Cao, che vennero uccisi per colpa di ciò che sapevano, ma è una cosa accaduta più di mille anni fa.»

«Davvero inquietante! La conoscenza a volte può essere davvero letale. Hai notato qualcosa di strano in lui?»

«Aveva con sé un libro… con uno strano titolo, una specie di libro sulle condizioni metereologiche di Shanghai…»

«Pensi che il libro abbia a che fare con l’indagine di Chen?» Peiqin aggiunse: «Il vecchio non è un gran lettore.»

«È quello che penso anch’io.»

«Aspetta un attimo, Yu. Ti ricordi il titolo?»

«Nubi e pioggia… qualcosa.»

«Nubi e pioggia… ah, capisco, adesso capisco…»

«Cos’hai capito?»

«Nubi e pioggia…» Si alzò di scatto dallo sgabello pulendosi le mani sul grembiule, e nel frattempo chinandosi per tirar fuori una scatola di cartone da sotto il letto. «Ne ho una copia. Nubi e pioggia a Shanghai

«Esatto. Si intitola così» disse Yu, seguendola con gli occhi. Nella stanza, la libreria improvvisata apparteneva a Qinqin. Peiqin aveva i suoi libri, come Il sogno della camera rossa, il suo romanzo preferito, ma Yu non sapeva dove li tenesse. Quella scatola di cartone era vecchia, in origine usata per la carne in scatola marca Meiling, forse proveniente dal ristorante dove lavorava la moglie.

Aveva trovato il libro e lo stava sfogliando con grande emozione.

«Cosa stai cercando?»

«Sì, eccola qua… Qian. E anche Tan, ma certo» disse lei sollevando il libro. «Hai mai sentito parlare di una stella del cinema che si chiamava Shang?»

«Shang? Non ho mai visto i suoi film. Era famosa negli anni Trenta, credo, ed è morta durante la Rivoluzione Culturale.»

«Si è suicidata.»

«Sì?»

«Già» disse lei dando un’altra occhiata alle pagine. «Qian era la figlia di Shang.»

«Il libro parla di Shang?»

«No, di sua figlia Qian, ma lei era famosa per via di Shang, o meglio a causa dell’uomo con cui lei dormì.»

«Di chi stai parlando?»

«Di Mao!» disse la moglie, immersa nella luce del mattino che le screziava il viso come in un dipinto. «Ecco perché Chen non vuole che tu sia coinvolto. E perché il Segretario di Partito Li sta tenendo la bocca chiusa. È tutto a causa di Mao.»

«Peiqin, non capisco.»

«Non hai mai sentito parlare della relazione tra Mao e Shang?»

«No, in realtà no.»

«C’è un libro che si intitola Mao e le sue donne. Non ne hai mai sentito parlare?»

«No, ma non si possono prendere sul serio quelle storie. Tu l’hai letto?»

«No, ma ho visto degli estratti su una rivista di Hong Kong che un cliente ha lasciato al ristorante. Qui naturalmente il libro è bandito, ma le storie sono vere. A Mao piaceva ballare con le belle donne. È risaputo anche dai giornali ufficiali, che Mao era sempre sotto stress, per cui il Comitato Centrale del Partito voleva che si rilassasse con il ballo. Shang era una sua partner regolare, e hanno danzato insieme parecchie volte.»

«Non me ne hai mai parlato.»

«Non mi va di parlare di Mao. Non in casa nostra. Non ci ha già causato già troppi disastri?»

La veemente reazione della moglie colse Yu alla sprovvista. Considerando ciò che la sua famiglia aveva sofferto durante la Rivoluzione Culturale, però, si trattava di una cosa comprensibile.

«Mao viveva a Pechino, e Shang a Shanghai» disse lui. «Com’è stato possibile?»

«BÈ, Mao a volte arrivava qui in città. E ogni volta che veniva, i dirigenti locali organizzavano dei ricevimenti per lui presso una grande magione che prima del 1949 era appartenuta a un uomo d’affari ebreo. Shang lo attendeva lì.»

«Avrà anche ballato con lei, ma questo non significa che ci sia anche andato a letto.»

«Avanti, Yu. Mao avrebbe potuto ballare con chiunque, a Pechino. Perché venire qui a Shanghai?»

«Però Mao viaggiava moltissimo. Mi ricordo che c’è anche una canzone sui suoi viaggi per il bene del paese.»

«Non hai mai sentito queste storie su Mao? Yu, non ci posso credere. Shang non è stata l’unica. Mao aveva un gran numero di segretarie personali, infermiere, attendenti. Ti ricordi di Fenice di Giada, la bella segretaria che si prendeva cura di lui giorno e notte nella sua residenza imperiale? Intendiamoci, era una donna giovane e bella con la licenza elementare che in realtà lavorava come segretaria particolare di Mao. Sui giornali di Partito era scritto che perfino Madame Mao doveva leccare i piedi a Fenice di Giada. Perché? Tutti sanno la risposta.»

«Sì, Fenice di Giada l’avevo vista in un documentario nello Yunnan, quello me lo ricordo bene. Soltanto un’immagine fugace di una gran bellezza che accompagnava Mao fuori dalla sua camera. Sai una cosa? Anch’io, in quel momento, non ho potuto fare a meno di interrogarmi sul loro rapporto, ma subito dopo mi sono sentito così in colpa… neanche avessi commesso un crimine imperdonabile.»

«Non avresti dovuto affatto sentirti così. Fenice di Giada adesso è l’onorevole direttrice di un ristorante di Pechino, e lei stessa è presente nel locale, di tanto in tanto. Gli affari vanno a gonfie vele e bisogna prenotare con parecchi giorni di anticipo. Tutti i clienti ci vanno per avere l’opportunità di vedere di persona Fenice di Giada.»

«Ma tutto ciò accadde tantissimi anni fa. Perché questo incarico a Chen, così all’improvviso?»

«Questo non te lo so dire» disse lei scuotendo la testa. «Qualche lotta di potere ai vertici?»

«No, non credo che toglieranno il ritratto di Mao dal cancello di piazza Tiananmen, comunque non nell’immediato futuro.»

«Spero che Chen non stia lavorando per insabbiare qualcosa.»

«Ma cosa posso fare per aiutarlo?»

«Vedrai che si rivolgerà a te quando ne avrà bisogno. Non ti preoccupare, ma… Io capisco le preoccupazioni di Vecchio Cacciatore» disse la moglie alzandosi di scatto. «Ah, devo mettere la gallina in pentola. Torno dopo.»

Tornò subito, però, con in mano la sua copia di Nubi e pioggia a Shanghai. «Voglio leggermelo con più attenzione. Forse posso trovare qualche indizio per il tuo capo.»

«Vedo che anche tu hai un debole per il nostro irresistibile ispettore capo» disse lui fingendosi geloso. «E poi adesso ha anche un problema personale.»

«Vale a dire?»

«Ling, la sua fidanzata di Pechino, la Figlia di un Alto Funzionario, ha sposato un altro… al dipartimento la gente ci sta spettegolando sopra.»

«Ah, quello» disse lei.

«Ha ricevuto una chiamata da Pechino un paio di giorni fa, durante l’incontro di studi politici al dipartimento. Qualcuno ha sentito la conversazione, o perlomeno qualche parola. Chen è parso distrutto, subito dopo.»

«Potrebbe anche non essere così negativo per lui. È un poliziotto di successo… e non grazie a lei. Difatti mi chiedevo cosa sarebbe diventato, se fossero rimasti insieme. Capisci che intendo dire.»

«È diventato ispettore capo grazie ai suoi meriti personali, su questo non c’è dubbio» concordò prontamente Yu. «Cosa che gli altri capiscono facilmente, ma non lui.»

«Adesso può anche voltar pagina. Con quella fidanzata costantemente per la testa, per lui era praticamente impossibile vedere altre ragazze. Nuvola Bianca, ad esempio.»

Era un altro degli argomenti preferiti di sua moglie. Peiqin era dell’idea che la rottura fosse stata per Chen uno choc, ma la relazione con la sua fidanzata Figlia di un Alto Funzionario era sempre stata travagliata. L’anno precedente Chen aveva rinunciato a un’opportunità di andare a Pechino, ma Yu decise di non dirlo a sua moglie.

«No, Nuvola Bianca no» disse invece Yu. «Credo che anche lei non faccia al caso suo.»

«Lo sai cos’ho trovato l’altro giorno in una libreria?» disse Peiqin rovistando di nuovo nello scatolone, da cui estrasse una rivista. «Una poesia scritta dal tuo ispettore capo. Per la sua fidanzata Figlia di un Alto Funzionario, anche se non è esplicitato. Ci sono passaggi in cui si vede che sono già persi ognuno nella propria interpretazione diversa della relazione. Si intitola “La versione inglese di Li Shangyin”.»

Si tolse il grembiule e cominciò a leggere a voce alta.

La fragranza del gelsomino fra i tuoi capelli / e nella mia tazza da tè, quella sera, / quando tu credevi che io fossi ubriaco, mentre una girandola /arancione, vorticava vicino alla finestra in carta di riso. / Quando ci pensi, il presente / è già il passato. Io / sto cercando di citare un verso / di Li Shangyin per dire ciò / che non può essere detto, ma la versione inglese / qui, non gli rende giustizia / (il traduttore, divorziato / dalla moglie americana, ubriaco, non è riuscito a cavare un ragno dal buco) / proprio come la foschia micacea / sprigionata da una giada azzurra del Lantian / non rende giustizia al riflesso della tua immagine. // La stella della notte scorsa, / il vento della notte scorsa il ricordo / di un mozzicone di candela, il momento in cui / un baco da seta primaverile si avvolge / nel bozzolo, quando la pioggia / diventa la montagna, e la montagna / diventa la pioggia // È come un dipinto in cui / Li Shangyi apre / la porta, e la porta / apre lui al dipinto, / quel rotolo Tang che mi mostrasti / nella sezione libri rari della Biblioteca di Pechino, mentre / leggevi la mia estasi come empatia / per lacciughina guizzante che sfuggiva / agli occhi sonnacchiosi dei punti fermi, / e io provavo una violenta meraviglia / per i tuoi piedi nudi che ritmavano / un bolero sulla polvere trasparente / dellantico pavimento. Anche quella volta / là, ognuno perso nellinterpretazione / dellaltro, noi ci trovammo daccordo.

«Non mi ci raccapezzo proprio» disse Yu con un sorriso perplesso. «Come fai ad essere così sicura che è una poesia scritta per lei?»

«Lavorava alla Biblioteca di Pechino. Ma, cosa più importante, perché Li Shangyin? Era un poeta della dinastia T’ang considerato un arrampicatore sociale perché sposò la figlia di un primo ministro. Purtroppo di lì a poco il primo ministro perse la carica, il che gettò un’ombra sulla carriera ufficiale di Li. Scrisse le sue migliori poesie in uno stato d’animo di grande frustrazione.»

«Dunque fu un bene per le sue poesie, giusto?»

«Si potrebbe dire di sì. Chen è troppo orgoglioso per essere considerato un arrampicatore sociale.»

«Se davvero era innamorato di lei, perché preoccuparsi così tanto di una questione simile?»

«Nessuno vive in un vuoto, e poi pensa a tutti gli intrighi nel tuo dipartimento.»

Peiqin difendeva Chen con grande passione, gesticolando vistosamente con la rivista in mano, il viso avvampava come un fiore.

«Oh, la zuppa di gallina» disse lasciando cadere la rivista. «Devo abbassare il fuoco.»

La vide correre fuori, divertito. Quindi la zuppa di gallina rivestiva per lei la stessa importanza di Chen. Ma poi Yu tornò a preoccuparsi per l’ispettore capo. Aveva ragione Vecchio Cacciatore: era un’indagine carica di pericoli, c’erano conoscenze che potevano essere letali.

Il detective Yu doveva comunque fare qualcosa, anche se l’ispettore capo Chen l’aveva escluso dall’indagine.