TERRE VERGINI

ROMANZO

di IVAN TURGHENIEFF

Traduzione di Federigo Verdinois

Prefazione del traduttore

Quando il mio amico Ivan Ivanovic Scerscenowski seppe ch'io mi accingevo a voltare in italiano Nov del Turghiènew, pigliò cappello e mi accusò di volere insultare la santa Russia.

— esclamai stupito.

, è una vendetta.

L'amico Scerscenowski stette pensoso, mi guardò fiso negli occhi e mi domandò finalmente:

— risposi un po' imbarazzato. —

— incominciò a spiegare Scerscenowki, assumendo un'aria magistrale. —

, lo so. Era un posto che gli spettava, per ampiezza d'ingegno, varietà di produzione, profondità filosofica, conoscenza del cuore umano, e sopratutto penetrazione e coscienza della vita europea. Pletnew soleva dire: “C'è qualche cosa in questo ragazzo” e ciò fin dai giorni della scuola. Il Bielinski, critico sommo se mai ve ne fu uno, lo proclamò straordinario ingegno poetico.... Eppure la sua Parascia ch'è scritta in versi ha vissuto molto meno delle Poesie in prosa.... Tanto è vero che per esser poeta non basta far dei versi!... Tutto questo mi è noto, ma la faccenda della vendetta non mi va....

con le meravigliose Memorie di un cacciatore, dove spira così potente il sentimento della natura. Se non mi sbaglio, dovette a coteste Memorie l'arresto e l'esilio....

F. Verdinois