Per
Agnes R.
Villa Guarda
Gobshejm
Grothenburg, 11 novembre
Cara Agnes,
sono stata così felice di ricevere la tua lettera, anche se voglio sperare che non siano solo gli aspetti economici ad averti portata ad accettare la mia proposta.
Anzi, scusa se ti ho spinta a discuterne. Non voglio in alcun modo influenzare o dominare il corso degli eventi che abbiamo davanti; al contrario, ritengo importante che entrambe, carissima Agnes, siamo perfettamente d’accordo su ogni singolo passo, su ogni minimo dettaglio. Dobbiamo pianificare tutto con molta attenzione per evitare di correre rischi inutili. A ben vedere, non dovrebbe essere troppo difficile, per due donne come noi, uccidere un uomo e farla franca. Non credi, Agnes?
No, se ci penso mi convinco che – qualora decidessimo di agire – saremmo in grado di elaborare un piano in cui non lasceremmo nulla al caso e di fronte al quale la polizia resterebbe perplessa, senza avere la minima idea di chi abbia tolto la vita a David.
Dal mio punto di vista, la prima cosa è fare in modo che io abbia un alibi di ferro. La moglie di un uomo assassinato è per definizione la prima persona di cui la polizia sospetta. Lo faranno anche in questo caso, che sappiano o meno dell’infedeltà di David. Perciò dobbiamo curare questo punto nel migliore dei modi: la prima condizione è che io non abbia la benché minima possibilità di commettere l’omicidio.
I presupposti per assicurarsi che tale condizione sia soddisfatta – perdonami se suono così formale e tecnica, cara Agnes, io stessa mi rendo conto che c’è qualcosa di innegabilmente estraneo in tutto ciò, ma credo che cedere ai sentimentalismi giocherebbe a nostro sfavore –, i presupposti, dicevo, per il mio alibi sono innanzitutto che si possa stabilire con esattezza l’ora della morte di David e, in secondo luogo, che io a quell’ora mi trovi senza alcuna possibilità di dubbio altrove. Così lontano dal luogo del delitto da essere cancellata dalla lista dei sospettati. Senza alcuna possibilità di dubbio, come dicevo: occorrerebbe un testimone, o più di uno, non ti pare, Agnes?
In breve, mi immagino due varianti: o tu uccidi mio marito a casa nostra mentre io mi trovo da un’altra parte, oppure lo fai fuori da un’altra parte mentre io sono in casa.
Dopo aver riflettuto su queste alternative e averle messe a confronto, sono arrivata alla conclusione che preferirei la seconda. Voglio che succeda altrove; sento di dover avere tutto il riguardo possibile per le ragazze, e sarebbe inutilmente faticoso e traumatico per loro se scoprissero il cadavere del padre in casa, e anche se potremmo fare in modo che si trovino altrove la notte dell’omicidio (sembra che io dia per scontato che debba accadere di notte, non è strano, Agnes?), non si sentirebbero certo a loro agio in una casa dove è stato assassinato il padre.
Dunque la mia idea è – non voglio spingermi oltre prima di aver ascoltato il tuo parere – fare in modo che l’omicidio avvenga a una certa distanza da Grothenburg. Magari in una camera d’albergo a Monaco di Baviera o a Berlino, o ad Amburgo. David è in viaggio e passa la notte fuori almeno due o tre volte al mese, per cui non dovrebbe essere difficile trovare l’occasione.
Riguardo al metodo, come deciderai di procedere mi è abbastanza indifferente; penso che dovresti scegliere tu quello più adatto al tuo temperamento. Personalmente gli taglierei la gola, ma forse è un po’ troppo rischioso. E comporta molto spargimento di sangue. Una pallottola in testa sembra più sicura, ma in questo caso dovremmo risolvere il problema di come procurarci un’arma.
È ovvio che esistono altri sistemi, ma su questo punto la tua voce deve avere il peso maggiore, Agnes. Forse hai delle preferenze in quest’ambito oscuro, sia estetiche sia razionali, non ne sarei stupita. Quanto all’aspetto temporale, non c’è nessuna fretta, ma vorrei mettere in atto il progetto in un futuro non troppo lontano. Due o tre mesi al massimo; tenendo conto di dover programmare le vacanze estive delle ragazze, sarebbe preferibile se lui fosse sottoterra prima di Pasqua.
A ogni modo, cara Agnes, fatti viva presto con le tue osservazioni, ho davvero molta voglia di rivederti, ma dobbiamo evitare qualsiasi contatto finché non abbiamo chiuso con David. Sei mesi mi sembrano un buon margine di sicurezza.
Ne parleremo più diffusamente in seguito.
Promesso.
La tua aff.ma,
Henny