11.

– Ragazzo mio, continuo a sottovalutarti. Non so come tu abbia fatto, ma… insomma, hai sette vite come i gatti, eh? Beh, complimenti. Mi sa che ti devo un favore.

Jay Dark era stato nuovamente promosso da «merdina» a «ragazzo». Addirittura «ragazzo mio». Potenza dell’ambizione umana. Garreth Senn era stato scavalcato da Stagg nell’eterna lotta per il predominio, e ora, con la morte di Stagg, diventava il nuovo «uomo forte». Praticamente, l’ultimo rimasto su piazza della gloriosa avventura di Fotti-il-Ratto. Chi meglio di lui, dunque, poteva raccogliere il testimone che Stagg aveva lasciato cadere in un lago di sangue?

FIGLIA PAZZA AMMAZZA SENATORE DEMOCRATICO E SI SUICIDA.

IL CAPO DELL’ANTIDROGA UCCISO DALLA FIGLIA DROGATA.

L’OSCURA NOTTE DELL’AMERICA.

Alla fine, l’epilogo della storiaccia faceva persino gioco a Senn e alla sua parte. Stagg era un eroe caduto sulla via della lotta al veleno che stava intossicando la gioventú. Non era riuscito a salvare sua figlia, ma la sua battaglia non era stata combattuta invano, altri avrebbero proseguito la sua opera e bla bla bla. Naturalmente, della triste storia del papà abusivo non si faceva, né mai si sarebbe fatta, parola. Altrettanto naturalmente, Jay fece sapere a Senn che il tempo dei giochini era finito. Il nastro e la dichiarazione restavano in mano a lui. La sua assicurazione sulla vita.

– Ok, ragazzo mio, sei pulito. E ti devo un favore. Ma lo sai che non posso lasciarti andare…

– Non ci penso proprio, Garreth. Non vedo l’ora di rimettermi al lavoro.

Tracey Deveraux fu arrestata nell’autunno del ’72. Si dichiarò prigioniera politica, rifiutò di rispondere all’interrogatorio, incassò senza battere ciglio una condanna da cinque a quindici anni per detenzione di armi. Uscí dopo quattro anni sulla parola. Dopo la liberazione, riuscí a trovare lavoro come insegnante di Francese in un liceo del Minnesota. Si sposò con un venditore di automobili, ebbe quattro figli, divorziò, tornò per un breve periodo in Canada, per poi trasferirsi definitivamente a Chicago, dove si dedicò alla cura dei minori abbandonati. Nel 2000, subito dopo essere andata in pensione, la vittima di una rapina commessa dai Weathermen trent’anni prima la riconobbe nella foto pubblicata da un giornale locale (le avevano conferito un’onorificenza come «maestra dell’anno»). Il procuratore investito del caso decise che non valeva la pena di spendere i soldi dei contribuenti per una storia cosí vecchia, e che non aveva fatto morti. Cosí Tracey fu lasciata in pace. Morí qualche anno dopo, serenamente circondata dall’affetto di una nidiata di nipotini.