2.
Per introdurre Jay Dark alla sua personale teoria, Kirk si serví di un preciso riferimento religioso.
– Ciò che piú si avvicina alla verità oscura delle cose è la Sacra Trimurti. Abbiamo questo Dio che sarebbe all’origine di tutte le cose, Brahma, che dorme, sprofondato in un sonno comatoso. A volte si rigira nel suo letto eterno, e sulla terra accade come minimo un cataclisma. Altre volte piange, e una sua sola lacrima può provocare un’inondazione. Quindi, meglio per tutti che se ne stia tranquillo, non ti pare, figliolo?
– Si direbbe di sí, dottore.
– Anche perché a governare le sorti dell’umanità provvede Vishnu, il reggitore. Una sorta di giudice, arbitro, legislatore. L’uomo d’ordine, insomma. Ma, come sto cercando di insegnarti, figliolo, l’eccesso di ordine provoca dapprima noia, poi malcontento, infine panico e sgomento. Gli uomini, noi uomini, abbiamo un dannato bisogno del disordine. Ed ecco che subentra Shiva, il guastatore, colui che muove e sommuove, Shiva l’iracondo ma anche il bizzarro. Shiva il devastatore. Ti auguro di non incorrere mai nella sua collera.
– Cercherò di stare attento.
– Non mi dispiace, te l’ho già detto, questa tua ironia da strada. Ma devi imparare a tenerla sotto controllo… Shiva distrugge, e noi siamo costretti a ricostruire. Non esiste condizione umana migliore: hai davanti a te le rovine del passato, e devi edificare un nuovo futuro. Esaltante, vero? Se fossi abbastanza saggio, sapresti che anche ogni nuova costruzione andrà fatalmente incontro a una nuova distruzione…
– Ma se lo sapessi, non mi darei da fare per niente. Non ne varrebbe la pena, non le pare?
– Bravo. Cominciamo a entrare in sintonia. Fortunatamente, noi non siamo saggi, e ci illudiamo ogni volta che non ci saranno piú guerre, catastrofi, lutti, stragi, massacri e via dicendo. E invece no. Ci sono sempre. Puntuali e ricorrenti. E questo è il bello. Il che giustifica anche gli improvvisi risvegli di Brahma. Non è opportuno che se ne stia sempre a sonnecchiare. Anche lui deve fare la sua parte. È un ciclo eterno.
– Che nessuno può governare.
– Ma ci si può e deve scendere a patti. Scendere a patti con il caos. Questa è la nostra missione, figliolo. La missione di noi agenti del caos.
– Quindi, se ho capito bene, quando un terremoto distrugge una città noi non dobbiamo considerarla una sciagura, ma un’opportunità.
– Rozzo, ma efficace. Sí. Dobbiamo immediatamente pensare alla ricostruzione, poi cominciare a lavorare per il prossimo crollo, in modo da favorire la prossima ricostruzione, e cosí via nei secoli dei secoli. Non dire «amen», figliolo, me lo dico da solo.
Poi, cambiando di colpo argomento, Kirk domandò a Jay se, ultimamente, Lotte non gli fosse apparsa inquieta.
– Francamente, – rispose il ragazzo, sorpreso, – non mi pare…
– Mm, mmm, – bofonchiò Kirk, – c’è qualcosa che non mi convince… troppa irrequietezza… bisognerà provvedere, sí, bisognerà provvedere. La natura, figliolo, ha le sue esigenze. Cosí come le capre…