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21.11.12
Come la freccia dell’arciere addestrato, quando si allontana dalla corda dell’arco, non si dà riposo prima di arrivare al bersaglio, così l’uomo è creato da Dio avendo come obiettivo Dio, e non riesce a trovare riposo se non in Dio.
Søren Aabye Kierkegaard
La Terra Santa ebbe nuovamente un effetto rivoluzionante sulla mia coscienza.
Durante i giorni in Palestina, passavo spesso alla casa dei bimbi, l’Hogar Niño Dios di Betlemme, e lì mi fermavo a parlare con suor Rainha, la mia piccola grande sorella brasiliana.
Nel corso dei nostri colloqui, la sua tenerezza e chiarezza spirituale mi aiutarono a comprendere che era tempo di fare un nuovo passo: una Scelta. Insieme a lei individuai nel giorno del mio trentesimo compleanno il momento adatto a compierla. Così, su suo suggerimento, cominciai un periodo di discernimento e il 21 novembre 2012 confermai l’intenzione maturata a Betlemme, affidandola a Maria presso la basilica della Madonna della Salute di Venezia.
Durante il medesimo periodo io e Vale chiudemmo la nostra storia. Mancava a entrambi quel qualcosa che serve per dirigersi con convinzione verso un progetto comune come il matrimonio e la creazione di una famiglia. Perciò, dopo gli intensi e indimenticabili anni insieme, prendemmo atto che quella era la realtà, amara ma vera, e ci lasciammo con un reciproco sentimento di gratitudine e profondissimo affetto.
Si potrebbe pensare che, di conseguenza, passai un brutto compleanno, invece fu meraviglioso. Nel corso di quella giornata mi si palesò tutto l’Amore che c’era attorno a me: la famiglia, i parenti, la band e i miei più stretti collaboratori, Valentina, Davinia, Eleonora, gli amici e migliaia di affezionatissimi Spiriti del Sole… Era tutto più bello, più grande, più affettuoso di ciò che meritavo!
Mi sentivo così piccolo di fronte a tanto Amore, come un bambino appena nato attorno al quale tante persone felici fanno festa senza che in realtà lui abbia fatto granché; ero quasi imbarazzato. Alla fine di quella giornata, scrissi una pagina di diario molto intima che poi riportai sul mio blog. È la fotografia perfetta di ciò che stavo vivendo:
21.11.12. Ci sono giorni che uno aspetta. Stanno lì, segnati sul calendario interiore. Un po’ li ami, un po’ li odi, un po’ vorresti già sapere come saranno e un po’ non vorresti saperlo mai. Oggi per me è uno di quei giorni. 21 novembre 1982… 21 novembre 2012. I trent’anni sono qui e non bussano alla porta, entrano e basta.
Parte uno. Scrivo nella notte, stando qui nel
mio cantuccio preferito della Casa della creatività, in questa
stanza che m’ha insegnato un sogno. Tanti i sentimenti che si
susseguono. Ho vissuto una giornata straordinaria nell’Amore,
nell’amicizia, nella Fede e nella fraternità. Ringrazio tutti
coloro che l’hanno condivisa con me in tanti modi, facendomi
percepire un Amore incondizionato e invincibile che non merito ma
che mi viene comunque concesso… appunto per Amore.
Ora il silenzio giunge con la sua dose di ricordi, d’immagini, di
persone, di amicizie, di amori, di amarezze, di soddisfazioni e
malinconie. Tutto scorre dentro me. Inevitabilmente arrivano le
domande che alcuni catalogherebbero sotto la voce “paranoie”, tipo:
“E se quella volta avessi fatto un’altra scelta? Come sarebbe stata
la mia storia?”.
Di tempo in tempo è utile provare a tirare delle somme… tanto per
ricordarsi che a tirarle in realtà non sono mai stato in grado.
In effetti, quando ci sediamo e meditiamo su noi stessi, sulla
nostra vita e sul futuro, si vorrebbe già sapere tutto, vorremmo
già avere le chiavi di ogni mistero, ma a Dio è piaciuto porci nel
mezzo di un sentiero senza darci troppe indicazioni. E forse,
chissà, questo aspetto l’abbiamo proprio concordato noi assieme a
Lui.
In ogni caso non posso di certo lamentarmi, anzi, ho avuto e ho una
vita piena zeppa, meravigliosa, impegnativa, intensissima e l’amo
con tutto me stesso. Ho ricevuto la grazia di accogliere risposte
profonde oltre ad aiuti celesti forti che hanno reso la mia vita
via via più luminosa e vera. Chi mi conosce sa con quale passione
condivido ogni grazia ricevuta e, pur non facendo nulla degno di
nota, ho sperimentato che la Gioia di vivere aumenta donandola e
perciò mi impegno con i mezzi che ho per farlo.
Oggi la persona che ha condiviso con me più profondamente le gioie,
i dolori, i sacrifici e l’intensità degli ultimi cinque anni della
mia vita mi ha scritto: «Solo una persona che vive accanto a te può
capire quello che fai». Questa frase è speciale, per tante ragioni.
Penso valga per tanti. È un concetto agrodolce. Ci dice che in
pratica solo qualcuno ci capirà fino in fondo, qualsiasi cosa
siamo. Effettivamente ora che scrivo mi rendo conto che forse solo
Uno capirà chi siamo stati, perché lo sa e l’ha saputo fin da
principio.
Sì, forse è meglio così, di modo che a noi rimanga sempre il dubbio
e nessuno possa mai adagiarsi sia sul bene fatto sia sul male
compiuto. Siamo creati per rimanere in ballo, dall’inizio alla
fine.
Parte due. Ora mi sento bene. Sono le due
passate. Mi sento vivo. Mi sento che c’è ancora tantissima strada
da fare. Tante risposte mancano ancora. Sto vivendo un tempo
d’indagine interiore. Dopo il secondo viaggio in Terra Santa i
dubbi sono aumentati, l’Amore anche, ma le certezze no. Talvolta si
percorrono strade che non portano dove si sperava. Una persona cara
mi ha confidato che quando le risposte non arrivano forse è perché
bisogna individuare meglio le domande. E allora è il caso di
prendersi il tempo necessario per porcele bene queste domande.
Mi ritrovo a vivere per la prima volta da solo dopo sette anni
vissuti sempre insieme ad altre persone. La vita insieme, la vita
di gruppo per me è un valore inestimabile. Però mi rendo conto che
anche una sottile malinconia dettata dalla solitudine si può
trasformare in una benedizione, perché un aspetto straordinario di
questi ultimi mesi dei miei primi trent’anni è che mi sono
ritrovato spesso a dire a me stesso: “È la prima volta che vivo
questa esperienza!”. A trent’anni il rischio per molti è di non
dirlo quasi più, perché le esperienze da vivere si crede di averle
già spese tutte.
Se è tanto tempo che non si sente un’emozione nuova, non è la vita
a non funzionare, ma siamo noi a esserci incagliati in un’idea
troppo statica di noi stessi e del mondo. Sì, perché la Vita è
nuova ogni giorno: ci concede infinite opportunità per tuffarci
dentro di lei come se fosse sempre il nostro primo bagno… Perciò
ringrazio perché mi viene concesso di vivere sempre, di vivere
comunque, scovando negli angoli dei miei giorni sfaccettature che
portano profondità nuove, positive, negative, comunque sia…
vere.
Parte tre. Ora i miei vagheggi da novello
trentenne mi fanno riflettere sul viaggio. Sull’incontro, la
relazione, la cultura, la storia, la spiritualità, la Musica, il
cibo, la natura. Ho suonato e/o mi sono mischiato l’anima con molti
gioielli di creatività in questa Terra: Italia, Francia, Germania,
Svizzera, Austria, Inghilterra, Slovenia, Croazia, Spagna,
Portogallo, Grecia, Bosnia Erzegovina, Rep. Ceca, Slovacchia,
Egitto, Palestina, Israele, Quatar, Thailandia, Singapore,
Giappone, Australia, Stati Uniti, Messico, Tanzania, Polonia…
Eppure la sensazione è che mi manchi ancora così tanto… così
tanto.
Di una cosa perciò sono certo: tra gli aspetti più meravigliosi
della Vita c’è che, anche se spenderemo ogni giorno dando il
massimo e cercando costantemente ciò che conta, tutto ciò che
troveremo sarà solo una parte del tutto. Una vita non basta, e
anche questo credo che faccia parte dell’accordo con il Mister.
Così che alla fine si possa salutare il nostro vivere terreno con
quella dolce malinconia che si può avere solo quando c’è ancora del
mistero, della passione, della curiosità, dell’ignoto. Se questa
sia una Grazia oppure una condanna… dipende dal punto di vista
dell’occhio che guarda. Lo spartiacque forse lo fa in buona parte
il nostro atteggiamento e, per quanto riguarda la mia giovane
esperienza, la dose di affidamento posta nel miglior Compositore di
sempre.
Ringrazio di cuore tutti coloro con cui ho condiviso la vita fino ad ora, fosse anche un solo momento. Siamo tutti parte di una stessa squadra straordinaria.