XL.
Galgenberg, 18 agosto
Caro Mr Anstruther,
dovreste davvero scrivere un libro. Un libro molto lungo, con tutto lo spazio necessario alle vostre parole. A quanto ammonteranno le vostre spese postali, oramai? Sono sicura che Johanna pensa che mi stiate inviando un romanzo a puntate, e che si meraviglia di fronte alla stravaganza che le vuole rinchiuse in una busta invece che sotto forma di fogli sciolti legati assieme da uno spago. Devo pregarvi ancora una volta di non scrivermi nulla riguardo a Miss Cheriton. È inutile ricordarmi che mi sono assunta il ruolo di sorella maggiore e che a una sorella maggiore si può confidare tutto, perché vostra sorella non sono. Se a volte ho parlato di un atteggiamento da sorella maggiore nei vostri confronti... beh, si trattava solo di chiacchiere. Non sono abbastanza irascibile per quel ruolo. Penso, tuttavia, che vi farebbe bene essere circondato da donne arrabbiate. Sei sorelle risolute e severe farebbero miracoli. E una madre dalla volontà di ferro. E anche una zia in casa non ci starebbe male; una di quelle zie – credo ce ne siano molte – che trapassano l’anima da parte a parte con lo sguardo e poi la sciorinano durante i pasti, quando tutta la famiglia è riunita, mettendo a nudo gli angoli più reconditi, quegli angoli che uno credeva segreti, dove aveva occultato i più intimi errori.
Cordiali saluti,
Rose-Marie Schmidt