Gennaio-Marzo.
Hanno inizio movimenti di rivolta fra i popoli delle Colonie. Scontri con la polizia inglese a Calcutta e al Cairo e alto numero di vittime fra i dimostranti.
In Europa, alle conseguenze dei bombardamenti e degli esodi in massa (milioni di senzatetto e di profughi) si aggiungono le espulsioni e i trasferimenti coatti di intere popolazioni (trenta milioni di europei, per la maggioranza tedeschi) in séguito alla definizione postbellica delle frontiere concordata a Potsdam. In Italia, ai provvedimenti radicali richiesti dalla situazione disastrosa (rovine di guerra, inflazione, disoccupazione eccetera) si oppongono i poteri prevalenti della restaurazione, i quali tuttavia per i propri fini repressivi fomentano i disordini nel paese, e specie nel sud. Alle rivolte dei braccianti e contadini contro le disperate condizioni di vita, seguono scontri sanguinosi con la polizia. Numerose vittime fra i manifestanti in Sicilia.
In URSS nuovo regime di terrore di Stalin (nominato, dopo la vittoria, Generalissimo e Eroe dell’Unione Sovietica) il quale, nel paese dissanguato e stravolto dalla guerra, ha accentrato in sé tutti i poteri politici e militari attraverso modifiche della Costituzione. Il Capo dispone a proprio arbitrio della libertà e della vita di tutti i cittadini. La sequela dei giustiziati monta a cifre incalcolabili. Ogni minima mancanza degli operai (costretti a un lavoro massacrante e praticamente legati alla macchina) viene punita con la deportazione. I campi di concentramento della Siberia sono attualmente affollati, fra l’altro, di combattenti e civili reduci dai lager o dai lavori forzati in Germania e accusati in conseguenza di tradimento per essersi consegnati vivi ai Nazisti. La cortina di ferro nasconde al mondo questa realtà della scena russa, e anche il poco che ne trapela viene respinto quale propaganda reazionaria, dagli innumerevoli «condannati alla speranza» che popolano l’Europa, le Colonie e il resto del mondo, e continuano a guardare all’Unione Sovietica come alla patria ideale del socialismo.
In Cina, continuano gli scontri fra l’Armata Rossa e il Kuomintang.
Giugno-Settembre.
In Italia, prime elezioni a suffragio universale per l’Assemblea Costituente e la scelta fra repubblica monarchia. Vince la repubblica. La famiglia Savoia parte per l’esilio. Si riunisce l’Assemblea Costituente.
Nuove vittime in Sicilia in uno scontro fra polizia e contadini.
In Palestina, impossibile convivenza fra gli arabi e gli immigrati ebrei. Terrorismo ebraico e controterrorismo arabo.
Guerra civile in Grecia - zona d’influenza britannica - dove i partigiani hanno ripreso le armi contro la reazione monarchica sostenuta dagli Inglesi. Pronta e violenta repressione dei poteri costituiti. L’Unione Sovietica - in conformità con gli accordi di Potsdam - serba un silenzio diplomatico sulla vicenda.
È stato impiantato a Berkeley (Stati Uniti) il sincrociclotrone da 340 Me V. Ottobre-Dicembre.
A Roma, in uno scontro fra polizia e operai, due operai uccisi e molti feriti. A Norimberga si conclude, con 12 condanne a morte, il processo contro i Capi nazisti. Attraverso le varie fasi del processo, si è svolta in pubblico una specie di autopsia dell’organismo statale del Reich: ossia di una macchina industriale-burocratica della perversione e degradazione promosse a funzione essenziale dello Stato («una pagina di gloria della nostra Storia») [6].
Nel Vietnam del Nord, la lotta francese bombarda Haifong (seimila morti) e occupa il ministero delle Finanze ad Hanoi. Ho Chi-Minh chiama il popolo vietnamita alla guerra di liberazione contro i Francesi… … …