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Il Giudice Sedgwick guardò Perry Mason. — La difesa ha la facoltà di sollevare eccezione alla formazione della giuria — disse. 

— La difesa approva la giuria — rispose Mason. Il Giudice guardò verso il tavolo della parte civile dove Hamilton Burger, Procuratore Distrettuale, era seduto accanto a Marvin Pierson, uno dei più brillanti agenti del suo ufficio. — L’accusa si pronunci in merito alla giuria. 

— L’accusa non ha obiezioni. 

— Benissimo — disse il Giudice. — I giurati si alzino e giurino di deliberare secondo coscienza nel processo a carico di Sybil Harlan. 

I giurati si alzarono: erano cinque donne e sette uomini dai visi solenni come si conviene a chi sta per giudicare su un caso riguardante la vita di un essere umano. 

— Volete pronunziare la vostra requisitoria iniziale, signor Burger? — chiese il Giudice. 

Hamilton Burger non poté trattenersi dal lanciare uno sguardo di trionfo a Perry Mason. Stava per far esplodere una bomba che avrebbe cacciato la difesa in un pantano. Erano state prese le più severe misure per mantenere la segretezza intorno alla faccenda e il Procuratore Distrettuale era certo che le sue affermazioni avrebbero sorpreso e scosso l’avversario. 

Si fece avanti e si fermò dinanzi ai giurati: — Signori giurati disse — questa sarà la più breve requisitoria che abbia mai fatto. Ecco cosa intendo provare, attraverso le testimonianze: Sybil Harlan, sposata ad Enright Harlan e molto innamorata di suo marito, a un certo momento ha temuto che potesse svilupparsi un legame fra il marito stesso e una certa signora Claffin. Sapeva che la signora Claffin s’interessava a certi progetti immobiliari, per tramite di Enright Harlan. Ha quindi assunto Perry Mason, suo legale qui presente, affinché suscitasse una serie di complicazioni commerciali che introducessero un elemento di discordia in quello che lei temeva potesse divenire un romanzo. 

“Dalla cartina che produrremo, potrete farvi un’idea della scena sulla quale è stato commesso il delitto: una vecchia casa, sita su una collina, e che avrebbe dovuto essere abbattuta per far posto a una nuova area suddivisa in lotti. L’imputata s’era procurata un grimaldello, col quale apriva la porta di questa casa e aveva preso l’abitudine di appostarsi nell’edificio, spiando con un binocolo quanto avveniva nella vicina proprietà, appartenente alla signora Claffin. 

“Il marito dell’imputata è uno sportivo, un collezionista d’armi da fuoco: possiede ventotto fucili e sette pistole. — Hamilton Burger sbirciò trionfante Perry Mason. — Intendiamo dimostrare, mediante la testimonianza del meccanico che ha pulito l’automobile dell’imputata il giorno del delitto, che nel cassetto del cruscotto c’erano un binocolo e una pistola. Dimostreremo altresì che poco prima del delitto la vittima, George Lutts, s’è incontrata con l’imputata, quando questa è uscita da un istituto di bellezza. Non sappiamo se l’incontro sia avvenuto in seguito ad appuntamento, ma ci proponiamo di dimostrare che i due si sono incontrati, che l’imputata è salita nella macchina di George Lutts e che l’ha condotta nel parcheggio ove la signora aveva in precedenza collocato la sua automobile. Dimostreremo anche, mediante la testimonianza del custode del parcheggio, che a questo punto l’imputata ha aperto il cassettino del cruscotto della propria macchina e ne ha tolto la pistola; che s’è messa l’arma in borsetta e poi ha raggiunto George Lutts, accompagnandolo in quella che sarebbe stata la sua ultima corsa in automobile. 

“Vi mostreremo poi l’imputata pallida, nervosa, evidentemente sconvolta, in fuga verso lo stradone che passa a poca distanza dalla scena del delitto. Qui l’imputata ha fermato un tassì e si è fatta condurre alla Union Station. 

“Una volta alla stazione ha cambiato vettura; ha preso un secondo tassi dal quale (notate bene, signori giurati, perché è molto importante) si è fatta condurre ‘a casa propria’. Non sappiamo cosa vi abbia fatto: sappiamo soltanto cosa ha avuto la possibilità di fare. Con lo stesso tassì che l’aveva attesa davanti alla casa, ha poi raggiunto il parcheggio nel quale aveva lasciato la propria automobile, è salita ed ha armeggiato intorno al cassettino del cruscotto. 

“Dopo di ciò, l’imputata ha telefonato a qualcuno; poi è tornata al tassì e l’autista l’ha condotta nell’edificio dove Perry Mason, suo attuale difensore, ha il proprio studio. 

“Noi intendiamo, insomma, dimostrare che George Lutts è stato ucciso da una pistola calibro trentotto, proveniente dalla collezione di Enright Harlan. 

“Sulla base delle prove fornite, signori giurati, intendiamo chiedervi un verdetto di omicidio premeditato. Non vi farò alcuna raccomandazione per quanto riguarda la vostra facoltà di decretare la pena di morte: il giudizio è del tutto a discrezione della giuria e il mio ufficio non vuole prendere nessuna posizione. Voi avete la facoltà, nel caso che l’imputata sia riconosciuta colpevole, di chiedere il carcere a vita. Lasciamo la cosa nelle vostre mani.” 

Hamilton Burger si girò e tornò al suo tavolo lanciando nel passare uno sguardo di trionfo verso Mason. 

— La difesa desidera pronunciare un’arringa, ora o in seguito? — domandò il giudice Sedgwick. 

Mason si alzò. — Vostro Onore, possiamo ritirarci per dieci minuti, per esaminare la situazione? Alcune delle dichiarazioni fatte dal Procuratore Distrettuale si riferiscono a cose che non mi sono note personalmente. 

— Mi oppongo — esclamò Hamilton Burger. L’avvocato difensore ha avuto tutte le opportunità per conferire con la sua cliente. Le testimonianze prestate dai testimoni davanti alla giuria istruttoria gli sono state consegnate. 

— Ma, Vostro Onore ribatté Mason — molti degli argomenti trattati nella requisitoria del Procuratore Distrettuale non figuravano in istruttoria. 

— Naturalmente, non ero tenuto a presentare allora tutta la materia del processo — disse Burger — e, Vostro Onore, per dimostrarvi la mia buona fede, riconosco che alcuni testimoni sono stati scoperti dopo l’atto d’accusa. 

— La Corte concede una sospensione di dieci minuti — annunciò il Giudice. 

Mason si volse a Sybil Harlan. — Burger può provare tutto quello che ha detto? — le sussurrò. 

Le labbra della donna tremavano. — Credevo che nessuno mi avesse vista — mormorò. 

— Mi avete mentito, dunque? 

— Ho cercato... ho cercato di aggiustare un po’ le cose. Quando George Lutts è stato colpito, mi son detta che la presenza di un’arma nella mia borsetta... 

— Già — fece Mason, stanco. — Avete pensato che se mi aveste ingannato un pochino io sarei stato più diligente nella difesa. Quando avete preso il tassì alla stazione vi siete fatta condurre a casa vostra? 

Sybil annuì. — Ma solo per cambiare scarpe e calze. 

— E poi m’avete telefonato dal parcheggio? 

La donna annuì ancora. — Ho rimesso la pistola nel cassettino. Qualcuno deve avermi visto e in seguito deve aver forzato Io sportello, togliendo l’arma mentre ero da voi. 

— Tutto ciò è avvenuto “dopo” l’assassinio di Lutts? 

— Certo. 

— E allora come mai il proiettile fatale è partito da quella pistola? 

— Non è possibile, avvocato. Qualcuno mente, oppure i proiettili son stati sostituiti dopo che il Procuratore Distrettuale li ha presi in custodia. 

— Non dite sciocchezze — scattò Mason. — Se baso la difesa su questa teoria finirete nella camera a gas. 

La signora Harlan lo fissò. — Quale altra teoria può esserci, avvocato? 

— Mi venga un accidente se lo so. 

— È la sola possibilità che abbiamo — riprese lei. —— Provate, vi prego. 

Mason la guardò, pensoso. — Eppure non siete il tipo che si compiace di mentire — disse. — Tutte queste invenzioni sono estranee alla vostra natura. Perché mi avete ingannato? Avete ucciso George Lutts? 

— No. 

— Perché, allora? 

La donna esitò un attimo, poi ad un tratto parve cedere: — Avvocato Mason, non mi son mai sentita così meschina in vita mia. Vi ho ingannato. L’ho fatto perché... Be’, quando sono andata a cambiarmi le calze e le scarpe, Ruth Marvel è venuta da me. È la mia più cara amica, siamo vicine di casa e vedendomi ritornare in tassì è venuta a chiedere cos’era successo, perché m’aveva visto uscire con la mia macchina. 

“Ho sentito il bisogno di confidarmi con lei. Le ho narrato come stavano le cose e Ruth, che è una donna intelligente e pratica, m’ha detto che ormai, non avendo denunciato subito il fatto alla polizia, non potevo più permettermi di farlo. 

“Le ho detto che avevo intenzione di venire da voi e lei ha replicato che facevo bene ma che un avvocato si dedica con maggior impegno a un caso quando vi si appassiona. Secondo lei bisognava sperare che nessuno scoprisse della mia gita con Lutts alla vecchia casa; la polizia poi avrebbe trovato qualche indizio atto a smascherare il vero assassino e io non sarei mai stata interrogata e tanto meno sospettata. Ma, se per caso fossero riusciti a coinvolgermi nella faccenda, provando che ero stata insieme a Lutts, l’unica mia possibilità sarebbe consistita nel dichiarare che m’ero data alla fuga temendo per la mia vita stessa. Per questo dovevo badar bene di dire a voi e a tutti gli altri che avevo sentito l’assassino camminare al piano di sopra, che avevo visto la sua mano e la pistola... 

— Dunque non l’avete né visto né sentito? — interruppe Mason. 

Sybil scosse la testa. 

— Cos’avete visto? 

— Niente. Ascoltavo la radio, giù nell’automobile. Non ho nemmeno udito gli spari. È la verità, avvocato. Ho saputo che Lutts era morto solo quando sono entrata e l’ho visto. Naturalmente, l’assassino doveva essere nello stabile, e, se mi fossi fermata, avrebbe potuto uccidere anche me, o stordirmi e poi lasciare la casa. Ma evidentemente voleva solo uccidere Lutts: quando io sono entrata dev’essersi nascosto. Non voleva che lo vedessi. Ho avuto la presenza di spirito di capirlo: se l’avessi visto sarebbe stato costretto a eliminarmi. Per questo sono fuggita. 

— E le chiavi dell’automobile? — chiese Mason. — Come avete potuto accendere la radio se... 

— Erano infilate nel cruscotto, avvocato. Ed io avevo “davvero” acceso la radio. 

— Ho fatto la prova: dovevate tenere il volume ben alto, se non avete udito gli spari. 

— Era alto, infatti, ve l’ho detto. 

— Ma la polizia non ha trovato le chiavi della macchina. 

— Questo è stato il mio sbaglio, avvocato. 

— Mi sembra che facciate troppi sbagli — ribatté Mason. — Dove son finite le chiavi? 

— È molto difficile che vada in automobile con qualcun altro. Di solito guido io. Per questo, scendendo dalla macchina, automaticamente ho spento la radio e ho preso le chiavette d’accensione. Poi son salita di sopra. Quando ho visto il signor Lutts morto, mi son voltata e son corsa giù per le scale e poi per la collina, urlando. Mi son ricordata delle chiavi solo a casa. 

— E cosa ne avete fatto? 

— State tranquillo, avvocato. Le ho nascoste in un posto dove non le scopriranno mai e poi mai. 

— Ruth Marvel sa dove sono? 

— No. Non lo sa nessuno. E nessuno mai lo saprà. 

Mason sospirò. — Non capite cosa avete fatto? Se mi aveste raccontato prima questa storia avrei potuto darvi qualche consiglio sensato. Avete mentito e ora siete allo scoperto. Per di più avete commesso l’errore di confidarvi con Ruth Marvel. 

— Ma di Ruth mi posso fidare. Non dirà neanche una sillaba. 

— Come lo sapete? Supponiamo che il Procuratore Distrettuale la citi come teste: sul banco dei testimoni dovrà dire tutto, se non vuol divenire vostra complice. 

— Ma perché Burger dovrebbe venire a sapere... 

— Non dimenticate che eravate proprio con Ruth Marvel, quando avete preso il tassì per la seconda volta. A giudicare da come Hamilton Burger prepara questo processo non mi meraviglierei che... Cosa c’è? — chiese Mason, a un tratto, vedendo l’espressione del viso di Sybil. 

— Ha “veramente” invitato Ruth al suo ufficio — mormorò la donna. — Le ha fatto delle domande del tutto innocue, e Ruth era molto soddisfatta di sé... Ma... ma... 

— Se la vostra amica Ruth avesse più esperienza e meno prosopopea, non sarebbe tanto compiaciuta — disse Mason, torvo. — Ora siamo in un bel pasticcio. 

— La giuria! La giuria! — annunciò il cancelliere. 

I giurati entrarono nell’aula, sbirciarono con curiosità Perry Mason e l’imputata, pallidissima. 

II Giudice Sedgwick prese posto dietro il suo banco. 

Mason tirò un profondo respiro e si volse sulla seggiola in modo da fronteggiare il banco dei testimoni.