CAPITOLO QUATTORDICI
Sandy si risvegliò dopo un sonno molto profondo. Sentì le pecore fuori e l’odore del cibo, rendendosi immediatamente conto di non essere nel suo appartamento di Lerwick, ma nella fattoria di Utra a Lindby. Sua madre faceva il pane quasi ogni giorno, persino quando lei e Joseph erano da soli a casa. La visita di Sandy era solo una scusa. Rimase lì sdraiato guardandosi intorno. Sua madre aveva riordinato la camera, togliendo i poster dalle pareti e rimuovendo il bersaglio delle freccette, aveva messo carta da parati e tende diverse. Aveva pensato di liberarsi della roba porno nascosta sotto il letto fin dalla pubertà, prima di lasciare la camera, e sorrise ricordando di come avesse eliminato pile di riviste con un paio di sacchi della spesa di Somerfield. Quanto era patetico! Sua madre lo aveva sempre fatto sentire come un quattordicenne. Ora quella stanza era pulita e anonima, perfino l’odore era diverso. Evelyn aveva deciso che la bambina di Amelia e Michael avrebbe dormito lì quando andavano a far loro visita. Non era più il suo spazio. Guardò l’orologio. Erano le otto.
Se avesse avuto un giorno libero a Lerwick sarebbe tornato a dormire, ma a Whalsay era diverso. Sua madre era lì, con le sue aspettative, i suoi giudizi e la sua cucina. Ancora si preoccupava di quello che lei pensava di lui. Si chiedeva se si sarebbe mai liberato di lei.
Si stiracchiò e si trascinò verso il bagno, ma sua madre lo aveva già sentito.
«Sandy. Il bollitore ha appena cominciato a sbuffare. Ti faccio un tè?». Non aveva mai capito che lui preferiva il caffè, la mattina.
«Non ancora. Vado a fare la doccia». La sua voce fu più aggressiva di quanto si aspettasse. Il loro rapporto era fatto di queste piccole rivendicazioni di indipendenza: lui era sicuro che lei non se ne fosse mai accorta e questo lo frustrava. Sotto la doccia, si chiese del rapporto del padre con Mima. Aveva avuto gli stessi problemi quando Mima lo chiamava per uccidere le galline mentre stava dormendo? Sandy pensò che non fosse la stessa cosa. Joseph amava Mima e amava stare in sua compagnia. Ridevano alle stesse battute. Sandy era sicuro che Joseph dicesse a Mima cose che non aveva mai confidato nemmeno alla moglie. Sandy aveva passato la sua intera vita a evitare di dire cose importanti alla madre.
In cucina sentì lo stesso mix di irritazione e affetto. Evelyn era seduta al tavolo, impastava, con le maniche della felpa tirate su fino ai gomiti. Stava facendo una torta alla frutta perché sapeva che era la preferita di Sandy. Era così energica. Forse si sentiva davvero in trappola su quell’isola. Forse aveva sacrificato tutte le sue ambizioni per rimanere lì, crescere due bambini, tenere la famiglia unita mentre Joseph lavorava per Duncan Hunter. Non doveva esser stato facile vedere Jackie Clouston e le altre mogli dei pescatori con talmente tanti soldi da non sapere come spenderli, rimuginando sul fatto che avrebbe potuto nascere, o sposarsi, in una famiglia facoltosa. Sapeva che a volte lei ci pensava.
«Il tè è pronto», disse lei. Poi si ricordò: «O preferisci il caffè? Te lo faccio. Il bollitore ancora è caldo».
«Il tè va bene».
Si versò il tè e riempì una ciotola di cereali.
«Riusciresti a chiamare quel simpatico ispettore Perez e chiedergli per quando potremo organizzare i funerali?».
Così Michael può sapere quando venire, pensò lui. Così lui potrà mostrare il suo perfetto figlio maggiore all’intera isola, con il suo vestito elegante e le scarpe fatte a mano. Il suo rapporto con la madre era così problematico perché lei teneva più a Michael che a lui. Sono geloso, pensò lui, sbalordito. È tutto qui. Come ho fatto a non arrivarci prima?
«Perez potrebbe venire a Whalsay. Dipende da cosa gli dirà il fiscal».
«Vorresti dire che potrebbe venire per arrestare Ronald?».
Sandy alzò le spalle. Non doveva sembrare così contenta di quella prospettiva. Ma lei è invidiosa, pensò lui. Invidiosa di Jackie e della casa sulla collina e della BMW nuova ogni anno e dei viaggi a Bergen in barca. Dopo la malattia di Andrew, pensavo che avrebbe capito che non c’era nulla di cui essere invidiosi, ma non riusciva a farne a meno. Non vuole veramente che Ronald venga accusato, vuole solo che Jackie ci rimanga male.
«Papà dov’è?»
«A Setter. Quella mucca deve essere munta e le galline e il gatto devono mangiare».
«Andrò a dare un’occhiata. Nel caso avesse bisogno di una mano».
Pensò che stesse per dire qualcosa per trattenerlo. Forse sperava che loro due andassero d’accordo come Sandy col padre. Ma si fermò. «Perché no?», disse lei. «Ha smesso di piovere e la nebbia è diminuita. È una bella giornata per fare una passeggiata».
Quando raggiunse Setter, suo padre aveva già finito con gli animali. Sandy lo trovò in piedi nella cucina. Aveva aspettato in corridoio e dato un’occhiata. L’uomo sembrava perso nei suoi pensieri e disturbarlo era quasi un’intrusione, ma si sentiva uno stupido ad aspettare fuori. Alla fine, Joseph lo vide.
«Difficile pensare a questo posto senza di lei», disse l’uomo. «Continuo a pensare che verrà fuori all’improvviso, smaliziata e pettegola come sempre».
«Come faceva a sapere tutto quello che succedeva sull’isola?». Sandy se l’era già chiesto prima. Sua nonna sapeva sempre tutto dei suoi amici e delle relazioni ancora prima che lo sapesse lui. Non si meravigliava che Evelyn le desse della strega. «Non andava mai troppo in giro».
«Andava fino al negozio a Lindby ogni due giorni», disse Joseph. «Le persone venivano spesso a trovarla. Cedric chiamava ogni giovedì per chiacchierare, ma non erano solo quelli della sua generazione che amavano la sua compagnia. Inoltre riusciva a fiutare uno scandalo come le altre persone fiutano l’odore di uova marce». Guardò per la stanza, sembrava stesse provando a fissare i dettagli nella sua memoria. La cartolina di Michael e Amelia dalle ultime vacanze appuntata alla cassettiera, i quadretti con le preghiere che aveva cucito da bambina, che sembravano fuori luogo in ogni camera, il grande televisore, gli occhiali sporchi sul lavandino. La fotografia del padre di Joseph scattata durante la guerra, giovane, nella sua camicia norvegese. Entrambi sapevano che Evelyn non avrebbe avuto pace fino a che tutto non fosse stato pulito, scrostato e lucidato.
«La vedi ancora come casa tua?». Non appena finì di parlare, Sandy pensò che fosse una questione spinosa. Joseph aveva vissuto a Utra fin dal matrimonio. Utra era della famiglia di Evelyn ed era un edificio diroccato quando ci si erano trasferiti. Joseph l’aveva resa una casa quasi dal nulla.
Ma suo padre pensò molto prima di parlare e non rispose direttamente. «Non è stato facile crescere qui», disse. «Mio padre è morto quando ero solo un bambino e Mima non è mai stata il tipo di moglie isolana che metteva il piatto sul tavolo al ritorno da scuola o che mi lavava i vestiti. Ho imparato a badare a me stesso molto velocemente. Ma è stato un periodo felice. Mi raccontava tante storie. Diceva che eravamo noi contro il mondo». Si mise a ridere. «Ha sempre avuto un non so che di drammatico. Sono cresciuto con storie su mio padre, di quanto saremmo stati bene se fosse sopravvissuto. “Mi aveva promesso mari e monti. Bei vestiti e una bella casa”. Amava raccontare storie; erano un mix di molti personaggi, leggende e miti. Avrei potuto ascoltarla per ore, anche se a volte avrei preferito farlo a stomaco pieno».
Per la prima volta, Sandy capì cosa piacesse a suo padre di Evelyn. Si assicurava che la cena fosse sempre pronta quando tornava dal lavoro e la casa era sempre pulita, i vestiti lavati e stirati.
«Perché pensi sia uscita la scorsa notte?»
«Perché mia mamma faceva qualsiasi cosa?». Joseph rise. «La conoscevo da tutta la vita ed era ancora un mistero per me».
Sandy pensò che fosse troppo facile e stava per continuare, quando bussarono alla porta. Fuori vide le due studentesse dello scavo. Sophie indossava una maglia scollata e troppo stretta sul seno. Aveva degli shorts, un paio di stivali e spessi calzini; quell’abbigliamento l’avrebbe fatta sembrare una geek, ma aveva le gambe lunghe, abbronzate e affusolate. Cercò di non fissarla. Non voleva sentirsi attratto da una ragazza col cervello. Fu Hattie a parlare.
«Ci chiedevamo se possiamo continuare col nostro lavoro. Alla polizia non interessa, ma capiremmo in caso vogliate che ci fermassimo per un po’. O potreste preferire che interrompessimo il progetto del tutto».
Sandy sapeva che era l’ultima cosa che voleva. Aveva chiacchierato con lei un paio di volte al Pier House Hotel, quando era lì per vedere i ragazzi. Era sempre ai margini della folla e sapeva parlare solo del suo lavoro, l’unica cosa che, a quanto aveva capito lui, l’appassionasse. Ricordava di una chiacchierata tra lei e Ronald, quando gli aveva fatto una lezione sugli strumenti dell’Età del ferro. Sandy pensava che fosse interessante avere le studentesse a Lindby. Portavano un po’ di vita. «Che ne pensi, papà?».
Suo padre si accigliò.
Sandy non era sicuro che avesse sentito la domanda.
«Non saprei», disse suo padre. «Le cose sono diverse ora. Non sappiamo cosa succederà alla fattoria».
Sandy si chiese se Joseph pensasse di vendere Utra e ritrasferirsi lì, nella casa in cui era cresciuto ed era stato così felice da bambino. Sua madre non sarebbe stata d’accordo! Lasciare la cucina nuova e il bagno e cominciare tutto di nuovo.
«Ma possono continuare col loro lavoro?», chiese Sandy. «Almeno finché non decidi? Sai che a Mima piaceva averle qui intorno».
Suo padre esitò di nuovo e Sandy pensò che avrebbe rifiutato. Ma alla fine sorrise. «Certo», disse lui. «Certo. Perché non ci mostrate cos’avete fatto finora?».
Forse Joseph non amava avere estranei nella cucina della madre. Certamente, fuori sembrava più amichevole e utile per le giovani ragazze. Sandy trovò strano camminare di fronte al posto dove aveva trovato Mima. Il ricordo del piccolo corpo lo distrasse e si perse la maggior parte della conversazione. Quando tornò ad ascoltare, Hattie stava descrivendo quello che stavano facendo.
«Sono solo un paio di scavi esplorativi. A questo punto non ci sarà nessun disturbo ulteriore. Se troveremo qualcosa di più interessante cercheremo fondi per estendere lo scavo, ma ovviamente avremo bisogno del suo permesso. Mima lo aveva già dato, in linea di principio. I risultati iniziali sono stati affascinanti. Ed Evelyn pensa che potrebbero essere un ottimo propulsore per l’isola».
La ragazza guardò Joseph con ansia. Sandy pensava che si aspettasse parole rassicuranti da lui. Ma certo che potrete andare avanti col vostro scavo. La morte di Mima non cambierà nulla. Capisco quanto sia importante.
Ma l’uomo aggrottò le sopracciglia come in cucina.
«Avete trovato qui il teschio?»
«Sì, nello scavo di prova. Fuori dalle mura dell’edificio principale. È stato inviato a Glasgow per essere datato. Spero che possa risalire al quindicesimo secolo. Combacerebbe con le mie teorie. Potrebbe anche essere più vecchio. Sappiamo che c’era un accampamento a Lindby sin dall’Età del ferro. Ma era molto vicino alla superficie quindi non pensiamo sia così antico».
«Potrebbe essere più recente?»
«Possibile, ma molto improbabile. Non c’è alcuna traccia di edifici moderni».
Joseph si fermò per un istante.
«Penso che sia troppo presto per prendere decisioni sullo scavo. Non c’è fretta, no? Possiamo parlarne più avanti».
Sandy si chiese perché suo padre, di solito così tranquillo, specialmente con una studentessa carina nei paraggi, fosse così scoraggiante. Non c’erano piantagioni in quella parte della fattoria e non c’era bisogno di nuovi pascoli. Cosa avrebbe potuto importargli di una dozzina di persone che scavavano buche tutt’intorno? Joseph era socievole, gli piaceva fare festa, avere gente nuova con cui parlare. Ancora una volta si chiese se l’uomo avesse dei piani per Setter e quali fossero.
Il telefono di Sandy squillò. Era Perez. Il ragazzo si allontanò dal gruppo per parlare senza essere ascoltato.
«Sono a Laxo», disse Perez. «Ho appena perso il traghetto. Mi chiedevo se valesse la pena portare la mia macchina o se potessi venirmi a prendere a Symbister».
«Vengo io». Sandy sentì il suo umore risollevarsi. Aveva una scusa per scappare dalla famiglia per un po’. Fu solo per strada che si rese conto che l’arrivo di Perez poteva essere un brutto segno e che poteva essere lì per arrestare Ronald Clouston.