25 Dicembre 2008

 

 

 

 

 

Le indagini sono ormai nello stallo totale. Anche Baldini ha perso le speranze. La mancanza d’indizi utili, hanno ridimensionato i suoi obiettivi. Tuttavia, passa gran parte delle giornate sui social network, con la speranza di scovare informazioni utili al ritrovamento di Sara.

Inoltre, per cercare d’ottenere indizi, continua a mantenere alta l’attenzione su quel caso irrisolto. Non perde occasione per andare in giro a fare domande. Spesso si scontra contro un muro d’omertà e silenzi. Non demorde. Non ha mai creduto all’allontanamento volontario. E’ convinto che, nel Borgo, ci sia un colpevole e, prima o poi, commetterà un passo falso. Per questo, continua a mostrarsi imperterrito nelle indagini. E’ l’unico modo per mettere pressione a chiunque abbia informazioni importanti.

Spesso scambia quattro chiacchiere con don Michele. Spera che riesca a fornirgli indicazioni fondamentali. Il prete si mostra sempre comprensivo e disponibile ad aiutarlo ma al momento non ha ottenuto alcun risultato.

Nessuno conosce le sorti della giovane ragazza. E’ l’unico dato inquietante che emerge dopo due mesi d’indagini.

I Sartori si apprestano a festeggiare il primo Natale senza la loro amata figlia. La rassegnazione si è sostituita alla speranza.

Anche nel Borgo, si sono convinti che Sara è fuggita con un giovane misterioso, per rifarsi una vita. Non vogliono sentir parlare d’altri ipotesi, giudicate assurde e infondate.

Baldini si è seduto sulla solita panchina, con vista sulla valle. Ama starsene in silenzio, a gustarsi il panorama.

Osserva il vecchio campanile della Chiesa. L’orologio è fermo da anni.

A rompere quello squarcio di tranquillità, ci pensa Rebecca. La ragazzina si avvicina con discrezione. E’ scossa. Ha un colorito biancastro. Bisbiglia qualcosa d’incomprensibile.

Baldini cerca di tranquillizzarla. L’aiuta a sedersi. Si toglie la giacca e le copre la schiena. «Calmati. Va tutto bene», gli dice, accennando un sorriso amorevole.

Rebecca ha gli occhi lucidi. Piange. Non riesce a tenere a freno l’emozioni.

Il poliziotto si mostra protettivo nei suoi confronti. «Di qualunque cosa si tratti, ti aiuterò a risolverla».

Sembra funzionare. Rebecca si asciuga le lacrime, con la manica della giacca. Singhiozza. «Sara mi ha contattata», riesce a dire.

Quelle parole s’imprimono nella mente di Baldini, con una forza inaudita. Spalanca gli occhi. Non riesce a credere a quelle parole. «Ne sei sicura?», chiede, cercando conferme.

Rebecca annuisce. Cerca di darsi un contegno. «Conosco la mia amica», esclama, con decisione.

«E’ importante che mi racconti tutto»

«Poco fa, ho ricevuto un messaggio su Facebook da parte sua. Ovviamente tramite un profilo anonimo»

«Come fai a essere sicura della sua identità?», è la giusta osservazione di Baldini. Nonostante la razionalità, in cuor suo, spera che si tratti di una pista giusta.

«Le dico che era lei!», esclama, con convinzione.

Baldini cerca d’assecondarla. Ha bisogno d’informazioni utili. Tutto il resto passa in secondo piano. «Cosa ti ha detto?»

«Mi ha raccontato d’essere andata via di sua spontanea volontà»

«Dove si trova?»

«E’ all’estero ma non ha voluto darmi dettagli»

«Perché è fuggita?»

«Era stanca di vivere nel Borgo», rivela. Cerca di ripensare esattamente a quella conversazione.

Baldini non può attendere. Continua con le sue domande. «Quali sono le sue intenzioni?»

«Ha intrapreso una nuova vita e non vuole essere cercata»

«Perché questa rigida presa di posizione?»

«Odia i suoi genitori», è la risposta di Rebecca.

Baldini riflette su quelle parole. «Ha intenzione di nascondersi ancora per molto tempo?»

«Non ha voglia di tornare, almeno per il momento. Ha detto che, quando si sentirà pronta, ritornerà al Borgo ma per adesso non vuole essere cercata».

Baldini continua a ragionare. Gli sembra tutto molto strano. Un comportamento anomalo da parte di Sara. Sempre che si tratti effettivamente di lei.

Rebecca ha ancora altri dettagli da raccontare. «Mi ha detto di rassicurare i suoi genitori e dirgli che adesso finalmente è felice»

«Come vive? Con quali soldi? Chi la sta aiutando?», chiede Baldini. Ha bisogno di risposte. Ha un comportamento nevrotico. Non riesce a calmarsi.

«Non mi ha detto molto. Ha preferito non coinvolgermi»

«E’ da sola?»

«E’ con un ragazzo»

«Il misterioso amico conosciuto in chat?»

«Si amano. Mi ha detto che lui è molto gentile. Un ragazzo per bene. Non le fa mancare niente», ammette Rebecca. Il suo racconto è molto preciso. Riporta tutto ciò che ha appreso.

«Dobbiamo rintracciarla»

«Perché?», chiede Rebecca, con ingenuità.

«Per riportarla a casa»

«Lei non vuole»

«E’ solo una bambina», replica Baldini, con aria spazientita.

«Non vuole essere cercata»

«Non sei preoccupata per lei?»

«Adesso è felice. Tutto il resto non conta»

«Hai modo di rimetterti in contatto con lei?»

«Sara era consapevole che l’avreste fatto, quindi, ha preso delle precauzioni», rivela, con naturalezza.

Il poliziotto è sempre più perplesso. «Spiegati meglio»

«Ha cancellato quel profilo per essere irrintracciabile», ammette.

Baldini perde il controllo. «Dannazione!», urla, colpendo la panchina con un pugno.

Il poliziotto diviene molto duro. «Se ti ha detto altro, è tuo dovere dirmelo».

La ragazza s’intimorisce. «Le ho detto tutto»

«Come fai a essere sicura d’aver parlato con Sara?»

«Solo lei mi chiama Sister»

«Potrebbe essere in pericolo»

«Non credo. Conosco Sara»

«Forse, era in compagnia del suo rapitore», ipotizza Baldini.

«Le riesce così difficile credere che si sia creata una vita migliore? Ha idea di cosa voglia dire vivere qui?», esclama Rebecca, perdendo il controllo. Si mostra molto provata e sofferente.

«Vorresti dirmi che appoggi la scelta di Sara?»

«Capisco il suo gesto. Ha sempre detestato i genitori e, se è andata via, la colpa è anche loro», dice, con cinismo. I suoi occhi brillano.

Baldini non si aspettava un simile epilogo.

Rebecca resta in silenzio. L’osserva con distacco. «Posso andare?», chiede, alzandosi.

«Se dovesse ricontattarti…»

«Non lo farà»

«Come fai a esserne sicura?»

«Adesso è felice. Non rinuncerà a ciò che ha conquistato», risponde, con convinzione. Riconsegna la giacca al poliziotto. Chiede nuovamente di poter andare via. Si allontana, lasciandolo inchiodato a quella nuova verità.

Baldini resta seduto. Ripensa a quanto appreso. Decide di prendersi del tempo per valutare. Ha bisogno dell’indizio utile, per sbloccare quella situazione.

Termina la sigaretta. E’ ora di rientrare. S’incammina verso la stazione di polizia. Passando davanti alla Chiesa, nota Rebecca e sua madre. Sono davanti alla porta d’ingresso. Discutono animatamente, finché la donna si accorge del sopraggiungere del poliziotto. Cambia espressione. Sussurra qualcosa a sua figlia. Poi osserva Baldini e accenna un sorriso forzato.

«Le posso fare gli auguri di Natale?», chiede, sorridendo.

Baldini si avvicina ma la donna mostra nervosismo. Si chiude a riccio. La sua espressione è inequivocabile. S’irrigidisce. Sussurra qualcosa a sua figlia.

L’agente è incuriosito. «Ho interrotto qualcosa?»

La signora Cordusio si giustifica. «E’ scossa, per quanto accaduto»

«E’ comprensibile. Anch’io non sono rimasto indifferente, alla luce delle nuove rivelazioni»

«Cosa pensa?»

«C’è qualcosa che mi sfugge»

«La sua migliore amica ha deciso di rifarsi una vita, senza nemmeno informarla. Anch’io sarei arrabbiata con il mondo intero», dice la donna, con naturalezza.

Rebecca mostra l’intenzione di ritornare a casa. Sua madre acconsente.

Rimasti soli, proseguono quella chiacchierata. La signora Cordusio non è a suo agio. Le gambe dondolano. «Mia figlia è molto provata»

«Cerchi di sostenerla»

«E’ in una fase difficile ma le passerà. Prima o poi, dovrà accettarlo e riuscirà a farsene una ragione», dice la donna. «Tutti dovranno accettarlo», aggiunge, con distacco.

«Pensa davvero che sia tutto concluso?»

«Questa storia è durata abbastanza. E’ il momento di voltare pagina e ritornare alla normalità»

«Pensa che sia così semplice?»

«Dopo quello che è successo stamattina, credo proprio di si. Sara non vuole tornare e non la biasimo. Ha avuto la forza di staccarsi da questo Borgo senza futuro»

«E’ molto dura»

«Sono solo realista. Forse, ho usato parole inappropriate ma credo che non alteri la sostanza», replica la donna. Si mostra convinta di quelle parole ma la voce la tradisce.

«Continua a credere che si sia trattato di un allontanamento volontario?»

«Quanto accaduto oggi, lo conferma pienamente», replica, cercando sostegno.

«Mi sembra desiderosa d’archiviare questa storia o sbaglio?»

«Ha sconvolto tutti, me compresa. Per settimane, la stampa ha raccontato un mucchio di menzogne su questo Borgo e i suoi abitanti. Ci hanno messo alla gogna. Adesso, spero si dimentichino di noi», dice. Non fa mistero del rancore accumulato. Sospira. E’ in affanno.

Baldini è sempre più incuriosito. Osserva le mani della donna e nota un leggero tremore.

La signora Cordusio, sembra leggerlo nella mente. Cerca di giustificarsi. «Ultimamente ho degli attacchi d’ansia», ammette.

«Ha bisogno d’aiuto?»

«Nulla che non si possa risolvere con lo Xanax», ironizza. Fruga nella borsa, finché trova ciò che cerca. Mostra la confezione, come se si trattasse di un trofeo. Accenna un sorriso nevrotico. Manda giù due pasticche. Una dopo l’altra. Senza nemmeno bisogno di rifiatare.

«Non le faranno male?»

«Male? Sono la mia unica salvezza. Chissà cosa avrei fatto, senza di loro!», ironizza ancora. «Forse, mi sarei lanciata da quel campanile. Un tuffo di cinquanta metri nel vuoto. Con atterraggio sul mare», aggiunge.

Baldini è sempre più perplesso. Si rende conto d’avere di fronte una persona instabile. Osserva il vecchio campanile della Chiesa. E se Sara fosse stata spinta giù dalla torre?

A riportarlo alla realtà ci pensa la donna. Riprende la parola. «Nel Borgo non ci sono misteri da svelare. Sara è viva e vegeta. Accetti questa verità e vedrà che le cose andranno meglio per tutti», gli consiglia. «Adesso devo proprio andare. Le auguro un buon Natale», aggiunge, allontanandosi.

Rimasto nuovamente solo, continua a riflettere su quanto accaduto. E’ molto diffidente. Tutti sono meritevoli d’essere sospettati.

I rintocchi della campana, lo distraggono temporaneamente. La sagoma della donna, intanto, è diventata sempre più piccola. Continua ad avere forti sospetti su di lei. Decide di non perderla di vista. E’ certo che, sia custode di segreti riguardanti la giovane scomparsa.