2 Novembre 2008

Acciaierie Zardi

 

 

 

 

I giornalisti hanno preso d’assalto il piccolo Borgo. Ormai, da due giorni, stazionano in quel luogo, alla ricerca dello scoop. Gli abitanti hanno mostrato fin da subito di non gradire quella situazione. Tuttavia, non sono riusciti ancora a scacciarli.

La vita nel Borgo procede in maniera regolare. Come se, la scomparsa di Sara, fosse stata già dimenticata. Un alone d’omertà aleggia tra i vicoli deserti. Gli abitanti preferiscono restare in casa, per non esporsi alle domande dei cronisti.

Si tratta di gente molto semplice. Non sono abituati a quel clamore mediatico. Sembrano spaesati e intimoriti. Le telecamere le osservano con diffidenza. Non vogliono ritrovarsi in qualche programma televisivo. Si sono chiusi dietro un eloquente silenzio. Testardi come muli.

L’agente Baldini continua senza sosta a cercare indizi utili. Si è spinto fino al paese vicino, per parlare con i colleghi del signor Sartori. A Valle del Borgo, infatti, c’è l’acciaieria nella quale lavora Carlo, il padre di Sara. Ha ripreso a lavorare, cercando di non pensare a quanto accaduto.

Dalla conversazione con gli operai, emerge un quadro ben preciso dell’uomo. I colleghi raccontano di un drastico cambiamento di Sartori, nell’ultimo anno. Lo descrivono come un uomo divenuto all’improvviso taciturno e solitario. Inoltre, il delicato ruolo di sindacalista, che ricopre da molti anni, ha logorato i rapporti con i colleghi. Infatti, gli operai non si sentono adeguatamente tutelati. Gli rinfacciano d’essersi lasciato comprare dalla dirigenza.

Baldini è in procinto d’andare via ma un uomo richiama la sua attenzione. 

Gli fa cenno di seguirlo dietro la cisterna.

Aumenta l’andatura. Sembra preoccupato. Evidentemente teme d’essere visto da qualcuno.

Baldini non si lascia pregare. Gli fa capire d’aver compreso il messaggio. Lo segue, restando una decina di passi indietro. Cerca di depistare eventuali osservatori.

Giunge sul luogo stabilito. Spera d’ottenere informazioni utili. «Come mai tutto questo mistero?», domanda, avvicinandosi all’uomo.

«La prudenza non è mai troppa»

«Hai qualcosa da dirmi?»

«Ha venduto l’anima al diavolo», dice l’uomo, rompendo gli indugi.

«Si spieghi meglio?»

«Sono anni che chiediamo all’azienda d’aumentarci gli stipendi»

«Cosa c’entra Sartori?»

«E’ il nostro sindacalista. Dovrebbe tutelarci», rivela l’uomo. Digrigna i denti.

Baldini osserva quello sguardo pieno di collera. «Non vi ha aiutati?»

«Ha ricevuto mazzette dal proprietario»

«Hai delle prove?»

«Lo pensano tutti!»

«E’ solo un sospetto», gli fa notare Baldini, cercando di farlo ragionare.

«E’ la verità!»

«Non hai le prove»

«Non servono. La verità è palese!», insiste l’uomo. Si guarda intorno per qualche istante. E’ nervoso. Mangiucchia le unghie della mano sinistra.

«Ha molti nemici in quest’azienda?», chiede Baldini.

«Nessuno se la prenderebbe con sua figlia»

«Magari qualcuno ha deciso di fargliela pagare in questo modo», ipotizza l’agente, cercando una reazione.

Lo sguardo dell’uomo muta all’improvviso. Diventa più umano. «Mi ascolti bene: siamo gente semplice ma con valori profondi»

«Forse, non tutti la pensano come te»

«Non nego d’odiarlo ma capisco la sua situazione».

Baldini si fida di quegli occhi. Gli sembrano sinceri. «Puoi aiutarmi a trovare la ragazza?»

«Scavi nel passato dell’uomo», sussurra, quasi con timore.

«Spiegati meglio?»

«Non è un mistero che Sartori sia finito nel vortice del gioco d’azzardo», gli rivela. Si guarda nuovamente intorno.

«Ha debiti?»

«Con gente poco affidabile», dice l’uomo, continuando a tenere un tono basso.

La cisterna funge da riparo. Nessuno può vederli. Quell’uomo lo sa bene. Acquista coraggio. Riprende le confidenze. «Sono albanesi. Con loro non si scherza!», sussurra.

«Dove posso trovarli?», chiede Baldini, contento di quella confidenza.

«Gestiscono una sorta di bisca clandestina»

«Come faccio a scovarla?»

«Chieda in paese…»

«Altre informazioni utili?»

«Si dimentichi di me», dice l’uomo. Lo guarda con convinzione. Un misto di paura e follia. Improvvisamente ha cambiato modo di porsi. Si allontana con passo svelto, continuando a osservare i dintorni.

Baldini resta dietro la cisterna per altri dieci secondi. Quando sbuca da quel nascondiglio, dell’uomo non vi è più traccia. In compenso ha una nuova pista da seguire. Non perde tempo. Si rimette in auto e si sposta in paese, così come gli ha suggerito quello strambo informatore.