Ringraziamenti
Quando parlo di questo libro dico spesso che è il più impegnativo ed è stato scritto nel periodo più difficile. Lavoravo su questa opera mentre affrontavo una seria malattia in famiglia, mettendo a dura prova il mio mantra «Posso scrivere in ogni circostanza». Il libro è stato anche più impegnativo di qualsiasi cosa avessi mai scritto poiché alcuni dei temi che tratta sono molto cupi. Mi sono resa conto, ad esempio, che per scrivere la scena con i neonati sul vagone avrei dovuto mettere metaforicamente i miei stessi figli su quel treno. Sono sempre grata a chi sostiene le mie opere, ma questa volta mi sento ancora più in debito, a causa dell’enormità del compito che mi si prospettava.
Informarmi e fare ricerche sul circo è stata una sfida e mi ha lasciato un profondo rispetto e una grande ammirazione per il duro lavoro e le qualità necessarie per i numeri circensi, e specialmente per le arti aeree. La mia gratitudine più profonda va a Suzi Winson del Circo Warehouse per le sue conoscenze, il tempo e la pazienza verso tutto ciò che riguarda il trapezio volante.
Sono anche molto grata a Stacy Lutkus e Aime Runyan per l’aiuto che mi hanno dato con la lingua tedesca e francese rispettivamente, e per la mia fedele consulente Andrea Peskind Katz. Qualsiasi errore, in ogni caso, è da imputare solo e soltanto a me.
Sono molto grata per la possibilità di lavorare finalmente con la talentuosa Erika Imranyi; la nostra collaborazione è un sogno a lungo atteso divenuto realtà. La mia gratitudine va anche a Natalie Hallak, Emer Flounders e l’intera squadra di MIRA Books per il loro tempo e le loro capacità. Il mio dream team non sarebbe completo senza la fantastica Susan Ginsburg della Writers House: la sua ferma guida e la sua saggezza sono il faro che illumina la mia carriera.
Mi considero fortunata a far parte di una meravigliosa comunità di appassionati di letteratura, online e non. Sarei tentata di elencarli tutti; non lo faccio solo perché so che dimenticherei sicuramente qualcuno. Ma sarò eternamente in debito con i blogger, i bibliotecari, i librai, gli amici autori e i lettori che mi fanno andare avanti ogni singolo giorno.
Per ogni libro che ho scritto ho avuto bisogno di un grande, grandissimo aiuto. Quest’opera non fa eccezione, anzi. Ringrazio mio marito e la sua abilità nel destreggiarsi con i bambini, mia madre e mio fratello, che ci hanno aiutato otto giorni a settimana, i miei suoceri, gli amici cari e i miei colleghi della scuola di legge Rutgers. Soprattutto, sono grata alle mie tre piccole muse, senza le quali niente di tutto questo sarebbe possibile, e nulla avrebbe valore.