Nella mia testa, fuori dalla stazione, sto avendo una conversazione con me stesso, mentre Rube e Gary scambiano ancora qualche parola.

Suona più o meno così:

«Ehi, Cameron.»

«Che c’è?»

«Perché all’improvviso tuo fratello ti fa paura?»

«Perché è diventato feroce e, anche quando sorride e ride, smette subito e torna a concentrarsi.»

«Forse vuole soltanto essere qualcuno.»

«Forse vuole uccidere qualcuno.»

«Adesso ti stai comportando da stupido.»

«Ok.»

«Forse è solo stanco di perdere, e non vuole provare mai più quella sensazione.»

«O forse è lui ad avere paura.»

«Forse.»

«Ma paura di che?»

«Non lo so. Cos’è che può spaventare un vincente?»

«La possibilità di perdere?»

«No, è qualcosa di più. Lo vedo…»

«Comunque, Cassy è uno schianto, non trovi?»

«Sì…»

«…ma paura di cosa?»

«Te l’ho detto. Non lo so.»